Osservazione al PRIT 2025: Ancisi chiede massima priorità per varianti di Fosso Ghiaia e Mezzano

Nel mese scorso, si è avuta notizia di un incontro in Regione tra l’assessore regionale ai trasporti Donini e i comitati locali dei paesi interessati alla costruzione di varianti alla statale Adriatica nel territorio ravennate. Tra di loro, quelle di Mezzano e di Fosso Ghiaia, ultime arrivate nel nuovo Piano regionale dei Trasporti (PRIT 2025), che la Regione ha adottato il 10 luglio scorso, “sulle quali Lista per Ravenna ha condotto una solitaria battaglia ventennale, condivisa solo negli ultimi anni dagli altri gruppi politici del consiglio comunale”, sostiene Alvaro Ancisi.

“I rappresentanti dei comitati, in particolare la presidente (Pd) del consiglio territoriale di Mezzano, hanno espresso molta soddisfazione, riassunta nell’affermazione a tutta pagina: “Tutte le varianti sono prioritarie”. Per Mezzano e Fosso Ghiaia questo non è però vero. – polemizza Ancisi – Non è stato infatti accettato l’emendamento, predisposto da Lista per Ravenna e presentato in Regione dalla Lega Nord, che chiedeva di dar loro “priorità 1”. Essendoci stato tempo fino ad oggi, 16 settembre, per presentare osservazioni al Piano adottato, sul cui accoglimento dovrà esprimersi l’Assemblea legislativa della Regione, ne ho dunque presentata una (vedi sotto), a nome dell’Associazione Diritti Civili Lista per Ravenna, di cui sono presidente. Con questo atto, chiedo di specificare, nel PRIT 2005, che: “Tutte le varianti della strada statale 16 sono di massima priorità”.  Nelle motivazioni ho dimostrato che, in caso contrario, quelle ravennati sono una finzione.”

“Ho scoperto gli altarini, documentando, con una tabella estratta dal Documento preliminare del PRIT 2025 approvato dalla Regione l’11 luglio 2016 (allegata), come le due varianti ravennati all’Adriatica siano “figlie di un dio minore” rispetto a quelle inserite già da allora nel piano: vale a dire la variante riminese, quattro stralci tra Rimini nord/Bellaria e Misano Adriatico di 34 chilometri, e le varianti argentana, tra Argenta e il ponte sul Reno, e alfonsinese, da lì fino a Taglio Corelli di Alfonsine, di 25 chilometri. Da questa tabella risulta infatti che quelle riminese e argentana, finanziate con 621 e 95 milioni, sono ormai cantierabili, mentre quella alfonsinese, finanziata con 120 milioni, seguirà a ruota. Tutte, in sostanza, sono di priorità 1. La mistificazione sta nel fatto che, al contrario, le varianti ravennati di Camerlona-Mezzano-Glorie e di Fosso Ghiaia non hanno neppure uno studio di fattibilità, tanto meno il progetto preliminare, il loro percorso è solo tracciato sulla carta e la previsione di finanziamento non esiste: dunque, priorità e fattibilità zero” continua Ancisi.

“Riconoscere a tutte le varianti all’Adriatica nel territorio dell’Emilia-Romagna la “massima urgenza”, come chiede la mia osservazione, significa impegnare non a parole, ma per dettato normativo, gli organi di governo della Regione, quello attuale e quello che si avrà con le prossime imminenti elezioni, a mettere in campo da subito le procedure affinché le varianti ravennati siano condotte nel più breve tempo possibile, cominciando dal fare il progetto preliminare, allo stato di fattibilità delle altre. Non restare cioè con le mani in mano all’infinito” conclude il leader di Lista per Ravenna.

L’OSSERVAZIONE DI ALVARO ANCISI AL PRIT 2025

Appare necessario che il paragrafo SS16 Adriatica, di cui alle pagg. 51-52 della Relazione Tecnica, sia integrato con la seguente specificazione: “Tutte le varianti della strada statale 16 sono di massima priorità”. Motivazione

OBIETTIVO COERENZA – Questa osservazione persegue la piena coerente attuazione del seguente obiettivo, fissato nel Documento Preliminare del PRIT 2025, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1073 dell’11 luglio 2016:“Altra emergenza della rete stradale è costituita dalla attuale SS16 Adriatica, che, come già bene descriveva il Prit98, costituisce la sola infrastruttura destinata alle importanti funzioni di collettore/ distributore della mobilità che si svolge lungo la direttrice costiera da Cattolica a Ravenna, nonché di asse di raccordo del territorio costiero all’itinerario cispadano e all’area ferrarese…Si può constatare che tale arteria, attualmente ad una corsia per senso di marcia e che attraversa numerosi centri abitati, si trova durante l’intero arco dell’anno in condizioni di congestione. La situazione ovviamente peggiora nei mesi estivi…quando ai traffici normali si sommano i rilevanti flussi turistici. Partendo dai dati di traffico, si dovranno valutare, per le diverse tratte in cui si divide la SS 16, quali siano le più adeguate caratteristiche funzionali delle varianti da realizzare”.

IL VUOTO NEL RAVENNATE – In contraddizione con l’organicità di questo approccio, l’iniziale proposta del PRIT 2025, da parte della Giunta regionale, non prese in alcuna considerazione la necessità di introdurre varianti alla statale Adriatica anche nel territorio del Comune di Ravenna, laddove essa attraversa drammaticamente i centri abitati di Fosso Ghiaia/Mirabilandia, lungo la direttrice costiera, e di Camerlona, Mezzano e Glorie, nel primo tratto dell’asse di raccordo col versante ferrarese, dove la larghezza della strada non arriva in taluni parti a 6 metri. A questo inspiegabile “vuoto” ha supplito, con due rispettive varianti, il PRIT 2025 adottato il 10 luglio 2019.

FIGLIE DI UN DIO MINORE – Che queste siano figlie di un dio minore lo dimostra il suddetto Documento Preliminare del PRIT 2025, esattamente la “Tabella 3: Proposta opere infrastrutturali prioritarie – DGR n. 1617/2015”, estraendo dalla quale le opere relative al punto 5.05: “Adeguamento SS 16 Adriatica” (vedi il primo allegato) si notano esposte le tre varianti allora ipotizzate. Per semplificare le chiameremo:

  • variante riminese: tratto in quattro stralci, tra Rimini nord/Bellaria e Misano Adriatico, di complessivi 34 chilometri circa;
  • variante argentana: tratto tra Argenta e il ponte sul Reno; e consecutivamente, per complessivi 25,5 chilometri circa,
  • variante alfonsinese: tratto tra il ponte sul Reno medesimo e Taglio Corelli di Alfonsine. 

Da tale tabella si ricavano i dati dei rispettivi stati di fattibilità, che integreremo con le notizie più recenti pubblicizzate dalla Regione (vedi il secondo allegato), precisando che tutte le opere previste sono ivi distinte tra “Priorità 1” e “Priorità 2”. Ne ricaveremo il confronto con le due varianti ravennati.

VARIANTI ALLA STATALE ADRIATICA – STATO DI FATTIBILITÀ – Variante riminese (in quattro stralci): fase progettuale conclusa (progetti definitivi con Valutazioni di Impatto Ambientale approvate), finanziamento per 621 milioni, priorità 1 = fattibilità massima; variante argentana: fase progettuale avanzata (progetto preliminare con screening ambientale concluso), finanziamento per 95 milioni, priorità 1: la Regione intende aprire il cantiere nel 2021 = fattibilità massima; variante alfonsinese: fase progettuale avanzata (progetto preliminare con screening ambientale concluso), finanziamento per 120 milioni, priorità 2, ma in sostanza 1, dato che la Regione “presto completerà il progetto definitivo” = fattibilità massima; varianti ravennati (di Camerlona-Mezzano-Glorie e di Fosso Ghiaia): non hanno neppure uno studio di fattibilità, tanto meno il progetto preliminare; il percorso è solo tracciato sulla carta; la previsione di finanziamento inesistente: dunque priorità destinata a rimanere virtuale a tempo indeterminato = fattibilità zero.

Da quanto sopra si può ben capire come non sia vero che “Tutte le varianti sono prioritarie” (vedi il terzo allegato), quelle ravennati essendolo solo per modo di dire. Scomparsa, nella versione finale del PRIT adottato la tavola 3 del Documento preliminare, riconoscere a tutte le varianti dell’Adriatica, fermo restando il presente stato di attuazione di ciascuna, la “massima priorità”, significa impegnare non a parole, ma per dettato normativo, gli organi di governo della Regione, quello attuale e quello prossimo, a mettere in campo da subito le procedure affinché le varianti ravennati siano condotte progressivamente, cominciando nel più breve tempo possibile dal progetto preliminare, allo stato di fattibilità delle altre. Vuol dire cioè non restare con le mani in mano all’infinito.

ALLEGATO 1 – VARIANTI DI MEZZANO E FOSSO GHIAIA COME IL GAMBERO. ANCISI CHIEDE ALLA REGIONE PRIORITÀ MASSIMA