Faenza: Domizio Piroddi non si candida sindaco e non dà per scontata alleanza con Pd e dice: “noi civici saremo decisivi”

Più informazioni su

Viene dato come l’unico politico faentino che ha voglia di fare il sindaco di Faenza, ma da buon politico “colpisce la palla” e la ributta nell’altro campo. Domizio Piroddi, avvocato 50enne e attuale assessore a sviluppo economico, urbanistica, edilizia e politiche territoriali, ha come potenziali concorrenti, in questo inizio d’autunno, i colleghi di Giunta Massimo Isola (Partito Democratico) e Antonio Bandini (Articolo 1), in attesa che i primi contatti fra le forze politiche producano indicazioni un po’ concrete.  Nella città internazionale della ceramica artistica i cittadini verranno chiamati alle urne per l’elezione del nuovo sindaco dopo il decennio di Giovanni Malpezzi (Pd) e per il rinnovo del Consiglio Comunale probabilmente domenica 24 maggio 2020 per il primo turno e domenica 7 giugno per l’eventuale turno di ballottaggio.

“Su un buon candidato sindaco ho idee diverse dal presentarmi in prima persona, non ritenendomi la persona adatta – afferma Domizio Piroddi – e con me il gruppo della lista civica ‘Insieme per Cambiare’ con i consiglieri Paolo Cavina e Massimiliano Penazzi. Essere un buon sindaco comporta un impegno a 360 gradi, 24 ore su 24: io per tanti impegni familiari e lavorativi non mi sento in grado di assumere questo compito. Se devo fare male una cosa, preferisco non farla. Ritengo che nel panorama faentino ci siano persone più adatte di me”.

Solitamente l’area del centrosinistra presenta il proprio candidato sindaco in autunno: si è fatta l’ora?

“Noi civici stiamo ragionando su un profilo con caratteristiche precise, ossia su una persona che nella vita abbia lavorato e dimostrato di essere riuscita a fare qualcosa e possa mettere a disposizione del ‘pubblico’ le proprie capacità. Inoltre questa persona deve essere anche in sintonia con il ‘popolo’, nel senso che capisca le esigenze di chi guadagna 1.200 euro al mese, di un salariato. Deve essere una persona ‘del popolo’, e deve essere completamente priva di conflitti d’interesse. ‘Insieme per Cambiare’ oggi si colloca nel centrosinistra ma abbiamo contatti con tutte le forze politiche e quindi… vedremo come si arriverà a un punto di accordo, tenendo aperto al momento un canale privilegiato con la compagine che ci vede alleati. Ma, se il sindaco è importante, per noi in primo piano ci devono essere i contenuti di un programma per i prossimi 5-10 anni: devono arrivare alla migliore sintonia con la popolazione, che deve vedere negli amministratori dei ‘pari’ non una casta; gli amministratori pro-tempore sono qui per servire, non per ‘comandare’. E così, a cascata, il politico deve infondere questa concezione alla macchina amministrativa che deve essere ‘a servizio’: per noi ciò è fondamentale”.

Sintetizzando, il profilo del candidato sindaco di “IxC” è quello di un giovane pensionato, che sul piano lavorativo abbia “già dato” ma che abbia ancora voglia di fare tante cose soprattutto per la comunità. Tuttavia negli ultimi anni sono stati eletti sindaci e amministratori piuttosto giovani.

“La figura del ‘giovane pensionato’ risponde bene alla traccia, anche perché, se c’è un 40enne che eccelle e vuole mettersi a disposizione della città, ben venga, ma la vedo difficile, perché il 40enne, se lanciato in carriera, non interrompe la sua attività, dato che qui si fa l’amministratore per qualche anno e al tempo stesso si è assorbiti completamente; fare il sindaco è fatica, intellettuale e fisica. Diverso è fare l’assessore: io ci sto riuscendo, chiaramente riducendo la mia attività di avvocato. Aggiungo che un buon sindaco non deve arrivare a Palazzo Manfredi completamente digiuno della macchina amministrativa, altrimenti è costretto a perdere troppo tempo a conoscerne i meccanismi.”

“Insieme per Cambiare” è nata nel 2009 dal gruppo di libero pensiero “Laboratorio Faenza”, costituito per rinnovare il Partito Democratico dal suo interno: in pratica, siete i renziani della prima ora.

“Non mi pare che fosse proprio così, perlomeno nel momento in cui costituimmo la lista civica con Malpezzi candidato sindaco per il centrosinistra. ‘Insieme per Cambiare’ rappresenta l’area moderata dello schieramento politico faentino e non abbiamo mai cambiato il nostro essere; io faccio parte di quella che viene definita società civile”.

“Moderati” vengono definiti da Silvio Berlusconi i rappresentanti e gli elettori di Forza Italia: siete così vicini al centrodestra tradizionale?

“Non proprio: Berlusconi forse mi copia… È una persona come tante, con pregi e difetti, non è il diavolo ma nemmeno un santo”.

Piroddi e la lista civica marciano dal 2010 assieme al Pd ad amministrare il Comune di Faenza, ma in 9 anni e mezzo sono cambiate tante cose, soprattutto a sinistra di IxC, con “L’Altra Faenza” che è all’opposizione, mentre l’affine “Liberi e Uguali” che contiene “Articolo 1” è al governo nazionale. Da poco dal Pd è nata “Italia Viva” di Renzi che in Consiglio comunale non c’è e si colloca al centro. Come è stata finora la convivenza in maggioranza con Pd, Articolo 1 e, soprattutto, con la lista civica “La tua Faenza”, al centro come voi?

“Non ci sono particolari frizioni, a volte si discute, poi, al di là della collocazione politica, sono sempre le persone che fanno le materie del contendere: il consigliere Maretti e l’assessore Luccaroni di LtF sono persone equilibrate; raro che si abbia a discutere con loro, così come gli esponenti di Articolo 1. Assieme al Pd condividiamo la fatica di amministrare con poche risorse”.

Detta dal senatore Matteo Renzi, “Italia Viva” non si presenterà alle elezioni amministrative, almeno per ora.

“Non facciamo l’elenco delle cose che ha detto Renzi… Le cose poi possono cambiare anche in seguito a una sorta di ‘spinta dal basso’; qui a Faenza ancora non si muove niente. ‘Insieme per Cambiare’, come movimento civico dal canto suo sta conoscendo un ottimo momento, abbiamo centinaia di persone collegate, anche perché il triste panorama nazionale, di giorno in giorno aiuta le persone a rifuggire dai partiti tradizionali. La voglia della gente di interessarsi alla cosa pubblica c’è, ma serenamente, con realtà serie e consolidate come la nostra. Se si voterà a maggio, saremo ancora più forti”.

Da soli?

“Sicuramente con la nostra chiara identità. Io vado d’accordo con tutti, con le persone. Condivido alcune battaglie del MoVimento 5 Stelle, alcune della Lega, alcune del Partito Democratico, ma ogni partito, alla fine, ha qualcosa che non mi va bene, altrimenti mi sarei iscritto. Sono dieci anni che ‘cerco casa’; in un certo senso, me la sono costruita con gli amici civici”.

Più informazioni su