Elezioni regionali 2020. Parla Pietro Vandini candidato a Ravenna nella lista Bonaccini Presidente

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È stata presentata ieri 11 gennaio a Ravenna la Lista Bonaccini Presidente, che sostiene direttamente il candidato Presidente della Regione Stefano Bonaccini senza passare dai simboli di partiti o formazioni politiche, ma esprimendo contenuti soprattutto civici. A livello regionale, oltre a molte liste civiche, appoggiano la Lista Bonaccini anche Italia Viva di Matteo Renzi, Italia in Comune di Federico Pizzarotti e Azione di Carlo Calenda. I 4 candidati di questa lista in provincia di Ravenna sono tre civici come Domizio Piroddi, Carlotta Comandini e Oriella Mingozzi oltre a Pietro Vandini che è coordinatore del movimento fondato da Federico Pizzarotti in provincia di Ravenna.

L’INTERVISTA

Pietro Vandini, dopo avere lasciato il M5S ha seguito Federico Pizzarotti nella sua nuova avventura politica. Perchè?

“Io e Federico siamo sempre stati molto vicini per sensibilità e modo di vedere le cose, anche quando eravamo insieme dentro il M5S. Poi lui lasciò il movimento e io me ne andai in seguito alla piega che avevano prese le cose a Ravenna dopo il 2016. Il mio ritrovarmi al suo fianco è stato naturale: l’obiettivo è cambiare le cose con serietà, impegno, competenza e pragmatismo.”

Come giudica la strada imboccata dai suoi vecchi compagni di militanza del M5S?

“I nuovi sono saliti su una macchina che non ha più carburante. A parte Cinzia Pasi, gli altri non li conosco. Se posso dare loro un consiglio non richiesto: parlino meno per slogan e con superficialità, studino i problemi, approfondiscano, affrontino le cose nel merito con più competenza. I difetti della superficialità e del pressapochismo che vedo ancora sono esattamente quelli che hanno portato al crollo del movimento.”

Lei era fiero oppositore del sistema di potere Pd. Ora appoggia Bonaccini. Ha cambiato giudizio sul Pd?

“No. Ho cambiato il mio modo di vedere la politica. Dopo 10 anni in cui mi sono battuto per creare un blocco alternativo alla sinistra e alla destra, mi sono accorto che quel progetto – i Cinque Stelle, appunto – è fallito. È triste dirlo, ma è così. E quindi ho scelto di stare in un campo per cercare di cambiare le cose da dentro.”

Perchè il campo del centrosinistra?

“Perchè è l’unico campo aperto in cui è possibile fare cose serie, concrete, in cui la competenza conta ancora qualcosa. Dall’altra parte non vedo nulla. Nessun contenuto. Solo slogan, propaganda, parole a volte assurde. Non ho ancora capito che idea di Regione hanno in mente la Borgonzoni e la Lega.”

Che idea di Regione ha in testa lei? Quali sono i tre punti principali del suo impegno?

“Al primo punto metto la sostenibilità ambientale, sociale ed economica che devono stare insieme, in equilibrio. L’ambiente deve andare d’accordo con il senso di comunità e con il bisogno di lavoro. Faccio un esempio, così ci capiamo: se per salvare un albero qualcuno propone di chiudere una fabbrica, credo non stia facendo una politica di sostenibilità seria.”

Al secondo punto.

“Metto la sanità, settore in cui lavoro. In questa campagna elettorale leggo molte assurdità sulla nostra sanità. Ci sono dei problemi, nessuno li può negare. Ma non è serio strumentalizzarli o amplificarli ad arte per raccattare qualche voto. La prima cosa da fare per migliorare la nostra sanità è inserire il parametro della qualità nelle valutazioni del livello delle strutture che offrono prestazioni sanitarie, e fra i primi criteri di qualità c’è quello delle buone condizioni di lavoro per gli operatori della sanità. Poi io sono per sviluppo e potenziamento della telemedicina, le nuove tecnologie lo consentono. La telemedicina può permettere di superare la criticità della carenza di medici in Italia e non solo in Regione e anche di alleggerire l’impatto sulla medicina territoriale e sui Pronto Soccorso.”

Al terzo punto, infine.

“Metto l’impegno civico, prima ancora che politico. La verità cioè nel fare politica. E qui mi ricollego anche al messaggio che arriva dalle Sardine che trovo molto positivo. La politica è una cosa serie. Deve tornare a essere una cosa seria. Invece oggi sento un sacco di bugie e di cose poco serie dette solo per prendere voti, che abbassano il livello culturale, politico, civile della sfida. Bisogna riportare la politica sui problemi e sui contenuti, sulla concretezza, per valutare seriamente le persone che si candidano a governare la Regione o l’Italia. Tutto questo lo vedo poco in questa campagna elettorale, soprattutto non lo vedo nel campo del centrodestra.”

Lista Bonaccini Presidente

 

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Commenti

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  1. Scritto da Garbino

    Ricordo quando voleva far chiudere il comparto offshore all’epoca del referendum sulle trivelle….. a proposito di proposte sostenibili.

  2. Scritto da Mewar

    Da mai col PD a bonaccini presidente il salto é breve, quasi1inciampo? Quindi é proprio vero che troppa coerenza fa male alla politica!? Grazie ma non ci credo e non ci casco+.

  3. Scritto da lorenzo

    la telemedicina la pronto soccorso!immagino che suturare via telefono sia molto più semplice e veloce che farlo di persona.Lei è sicuramente un fulgido esempio di coerenza, Faccia una cosa, i consigli dispensati e non richiesti provi ad applicarli a se stesso e sopratutto si metta a studiare,ma tanto.