Lugo. Sui fondi del M5S “rifiutati” dalla scuola Gherardi. Scardovi (Insieme per Lugo): appoggio la scelta del Consiglio d’Istituto

Stefano Scardovi, capogruppo in Consiglio Comunale della lista civica Insieme per Lugo, interviene sulle polemiche sollevatesi negli ultimi giorni, in merito alla rinuncia da parte della scuola Gherardi di Lugo di partecipare all’assegnazione di fondi in denaro, donati dai portavoce del Movimento 5 Stelle.

Scardovi fa il punto sulla vicenda e poi indica i motivi per cui ritiene corretta la decisione del Consiglio d’Istituto di non partecipare al bando:
“Il Movimento 5 stelle offre alle scuole statali dell’Emilia Romagna poco meno di 170mila euro per una serie di tematiche. Tematiche in molti casi che non possono essere gestite dalla scuola (ad esempio l’edilizia scolastica) o semplicemente improponibili (ad esempio il trasporto scolastico in cui l’acquisto del mezzo è solo la prima e abbastanza marginale parte). Per accedere a questi fondi con cifre apparentemente alte (fino a 20mila euro a progetto) si deve fare domanda entro il 15 gennaio (termine poi rinviato al 29 febbraio) – spiega il capogruppo -. E già qui è il primo punto. Il Movimento 5 stelle dice che a Lugo “la scuola ha rifiutato i fondi” cosa che ovviamente non risponde al vero. Il movimento politico non ha offerto fondi ma ha proposto di partecipare ad un bando privo di regole chiare. Non ci sarà giudizio nel merito fatto da persone competenti ma solo la votazione online su una piattaforma privata. Come un invito ad un torneo sportivo in cui le regole vengono scritte dopo lo svolgimento della gara in base all’apprezzamento del pubblico”.

Secondo Scardovi, inoltre, la cifra ottenibile sarebbe nettamente inferiore: “io non ho i dati di partecipazione delle scuole che prenderanno parte al bando ma se conto che nel solo comune di Lugo avrebbero potuto partecipare 4 istituti è evidente che i fondi disponibili per singola scuola sarebbero notevolmente ridotti rispetto al massimale di 10 o 20mila euro imponendo alla scuola stessa di integrare con fondi propri il progetto. Fondi propri che, come dice la polemica sollevata, spesso non ci sono”.

Il capogruppo ritiene fondamentale anche un altro aspetto:” un partito di governo dovrebbe finanziare la scuola con i fondi pubblici, non attraverso mance distribuite in base ai voti ottenuti nella regione. “Votami che poi ti do i soldi” non è una strada limpida”.

“La scuola, secondo il bando, non è vincolata a pubblicizzare il fatto di aver richiesto (e forse ottenuto) i soldi. Ma il fatto di aver scelto di non chiederli ha già fatto uscire la notizia sui maggiori quotidiani locali e siti di informazione online – prosegue – . Siamo in campagna elettorale ed è comprensibile che ogni partito cerchi di racimolare voti. Non è invece tollerabile che per fare campagna elettorale si danneggi così apertamente un istituto (anche se dubito che tutti gli altri del territorio abbiano fatto domanda pur non essendo stati attaccati allo stesso modo) nel delicato periodo delle iscrizioni scolastiche. Chissà se hanno valutato il fatto che se un alto numero di studenti passa da una scuola ad un’altra aumenterà il traffico riducendo le possibilità di abbassare l’impronta ecologica, uno dei temi oggetto di finanziamento”.

“Quindi in conclusione appoggio apertamente la scelta della scuola di non partecipare al bando non chiedendo soldi ad un partito politico per fare ciò che lo stesso partito politico dovrebbe fare di suo stando in parlamento e, nel caso specifico, pure al governo – sottolinea Scardovi -. E dall’altra parte condanno la scelta del medesimo partito di fare campagna elettorale ai danni di un’ottima scuola guidata da una dirigente presente e competente, che sempre ha lavorato per il bene della scuola e che ha giustamente portato alla decisione del Consiglio d’Istituto che eventualmente sarebbe stato l’unico autorizzato ad accettare l’ipotetica donazione”.

Commenti

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  1. Scritto da Mauro

    I gonfi vengono offerti proprio perché ci sono, essere contenti di averli rifiutati perché tanto non ci sarebbero realmente, mi ricorda la vecchia novella della volpe e l’uva acerba perché irraggiungibile, a mitigare i rimorsi di avere rifiutato una opportunità reale.
    La mancanza di regole chiare è perché non ve ne sono, lasciando la massima libertà nella scuola per l’applicazione del progetto presentato.
    La volpe lascia i cuccioli senza uva, perché è sicuramente acerba, forse.

  2. Scritto da Cristiana

    Concordo con Mauro. La scuola pubblica ha bisogno di molte cose, anche pochi fondi sono sempre una risorsa da utilizzare per i nostri ragazzi ….tra l’altro fondi da banche e fondazioni o privati entrano senza problemi…temo che per ragioni di bassa politica, (con la p minuscola)si sia presa una decisione triste e sbagliata.