Il Pd di Ravenna allo sprint finale, certo di poter vincere e confermare il buon governo della Regione

A 10 giorni dal voto per la Regione Emilia-Romagna il Pd di Ravenna ha incontrato oggi – 14 gennaio – la stampa per fare il punto della campagna elettorale con il segretario provinciale Alessandro Barattoni e i quattro candidati ravennati Gianni Bessi, Andrea Corsini, Mirella Dalfiume e Manuela Rontini.

Intanto sono stati messi in fila gli appuntamenti di questa settimana con diversi big del Partito Democratico, a significare che i dem ce la mettono tutta per vincere la sfida lanciata da molti mesi dalla Lega: il ministro dell’economia Roberto Gualtieri sarà domani mercoledì 15 gennaio a Bagnacavallo (ore 18.30 a Casa Conti Guidi in Via Boncellino); l’ex ministro Graziano Delrio sarà giovedì 16 gennaio a Conselice (ore 20.30 al Teatro Comunale) insieme al segretario provinciale Alessandro Barattoni e al Sindaco di Conselice Paola Pula; sabato 18 gennaio poi Dario Franceschini ministro dei beni culturali e capo della delegazione Pd al governo sarà a un incontro sulla cultura a Ravenna (ore 10.30 alla Sala Strocchi di via Maggiore 71) insieme al Sindaco Michele de Pascale, al segretario Alessandro Barattoni e al candidato Andrea Corsini; infine sempre sabato 18 gennaio in serata all’Almagià di Ravenna (ore 20.30) è in programma l’evento clou della campagna elettorale dei democratici ravennati con il Sindaco Michele de Pascale, il candidato Presidente della Regione Stefano Bonaccini e il segretario nazionale del partito Nicola Zingaretti. Altri appuntamenti sono in programma per l’ultima settimana, a partire dalla presenza del ministro Paola De Micheli a un dibattito a più voci sul Porto di Ravenna, lunedì 20 gennaio.

A pochi giorni dalla fine di questa campagna elettorale lunga e dura, con il leader della Lega Matteo Salvini in pianta stabile in questa Regione da quasi tre mesi per dare l’assalto alla roccaforte rossa, il Pd di Ravenna si mostra tranquillo e sicuro di poter vincere la sfida. Si potrebbe parlare di forza tranquilla, se non fosse un termine troppo spesso abusato dopo i fasti mitterrandiani. “Il clima è molto positivo, – dice il segretario Barattoni – ci sono tante persone alle nostre iniziative, abbiamo tanti volontari al lavoro, c’è entusiasmo. E poi, a noi non ci manda a casa nessuno, perché siamo a casa qui, in Emilia-Romagna.”

Gli avversari sono quelli di sempre, li conosciamo, li abbiamo già sfidati e battuti, non sono diventati dei fenomeni, dice. E fa alcuni nomi: Gardin, Ancarani, Ferrero, Rolando, Liverani. Poi Barattoni aggiunge: “Le idee e le persone alla fine faranno la differenza. Noi abbiamo una squadra forte, con persone capaci, competenti, esperte. Gli elettori saranno attenti al voto amministrativo per la Regione, per essere governati da bravi amministratori, come è giù successo nel 2019 quando si è votato per i Comuni.

Parla dei risultati ottenuti al governo della Regione, del buon governo, e chiude citando uno slogan di Bonaccini, il candidato Presidente: “Se l’Italia assomigliasse all’Emilia-Romagna sarebbe un paese migliore.”

Alla domanda sull’annunciato ennesimo cambiamento radicale del Pd dopo le elezioni (la domanda contiene l’idea rilanciata dai giornali dello scioglimento del partito), Barattoni non si scompone e dice che lui non ha inteso a quel modo la proposta di Zingaretti: “Il Pd non si scioglie, si apre, per costruire un partito nuovo, più largo e inclusivo. Le alleanze larghe, il civismo, l’impegno sul territorio, la militanza e il volontariato qui a Ravenna ci sono già, sono cose che già facciamo”. Il Pd è l’architrave del centrosinistra dicono segretario e candidati. Il Pd deve essere aperto e non autosufficiente, perché ci sono “tante piazze che non possono essere lasciate sole” e qui Barattoni cita le manifestazioni per l’ambiente, quelle delle donne, quelle delle Sardine. 

La campagna di Salvini, della Lega, della destra è tutta improntata sulla spallata all’Emilia-Romagna per dare la spallata al governo nazionale. E quel messaggio è arrivato forte e chiaro. Il messaggio del Pd era diverso: mettere al centro l’Emilia-Romagna, gli interessi dei cittadini emiliano-romagnoli, il valore del tessuto civile e culturale e il futuro di questa comunità regionale. Questo messaggio è arrivato?

Barattoni e i candidati sono convinti che – malgrado i social e la Bestia di Salvini – anche questo messaggio alla fine sia arrivato e che gli elettori capiranno come sia stato un errore caricare di questo significato generale – come fosse in ballo il destino dell’Italia – il voto degli emiliani e dei romagnoli. “Il messaggio di Bonaccini sta passando sui contenuti, guardando negli occhi le persone, con la testa alta e la schiena dritta” dice Corsini. “Salvini e Borgonzoni – metteteli in ordine come credete voi – parlano d’altro ma noi vogliamo restare al merito, perché vogliamo il bene dell’Emilia-Romagna” dice Bessi.

“I nostri avversari dividono le persone, mettono gli uni contro gli altri, prospettano soluzioni che escludono o puntano il dito contro un nemico: la montagna contro la pianura, la Romagna contro l’Emilia, il forese contro le città. – dice Barattoni – Per governare, noi le nostre comunità le dobbiamo tenere insieme, per andare avanti insieme.”

I quattro candidati si presentano e c’è tempo anche per alcune proposte. Manuela Rontini, dopo aver voluto sottolineare di essere ancora lealmente impegnata nel Pd “a prescindere dal segretario”, propone per la prossima legislatura di creare un’Agenzia Regionale per le Strade, uno strumento pubblico che si occupi di manutenzione e garantisca così più sicurezza alla mobilità dei cittadini. Aggiunge che va migliorato il trasporto ferroviario perché la domanda è in crescita e deve essere all’altezza anche la risposta della politica. Infine cita la legge urbanistica regionale che consente nelle città interventi per migliorare la qualità urbana e coltivare la bellezza: cita la nuova stazione ferroviaria di Faenza, la sistemazione della Caserma Alighieri a Ravenna, quella di Borgomarina a Cervia.

Andrea Corsini parla soprattutto di sanità e infrastrutture, priorità romagnole per la prossima legislatura. Per la Sanità dice che occorre un “riequilibrio nella spesa sanitaria fra Emilia e Romagna, a favore della Romagna”. Per quanto riguarda le infrastrutture torna sulla E55 dicendo che è necessaria e va rimessa al centro, insiste sulla sistemazione della Ravegnana e della Classicana, parla dell’Aeroporto di Forlì sbloccato solo grazie a questo governo e infine punta sulla creazione di un servizio ferroviario metropolitano di superficie che colleghi tutta la costa, una infrastruttura fondamentale per il turismo e la mobilità.

Commenti

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  1. Scritto da Lapier

    Ma dove il Buon Governo della Regione?……….

  2. Scritto da Giovanni lo scettico

    Poichè sono antifascista fino al midollo mi toccherà tapparmi il naso e votare questi sfortunati, inconcludenti e multaioli. Sto ancora aspettando la nuova circonvallazione promessa da De Pascale in campagna elettorale, a proposito.