Donati (LpRa): “Ravenna, l’unica in regione senza alta velocità”

Alvaro Ancisi interroga invece il sindaco di Ravenna sul dirigente dell’ambiente, che lascerà l’amministrazione comunale

“Uno degli aspetti che limita fortemente lo sviluppo della nostra città – Dichiara Stefano Donati, Candidato alle elezioni regionali per la Lista Civica della Borgonzoni e Consigliere Territoriale di Lista per Ravenna nel Centro Urbano– è dato dalla carenza di infrastrutture e collegamenti stradali e ferroviari che risultano inadeguati alle reali esigenze. Ravenna è l’unico capoluogo di Regione dove non è prevista alcuna fermata dell’alta velocità. Per gli utenti che utilizzano i treni, per lavoro o per turismo, non è accettabile rassegnarsi ad utilizzare una linea ferroviaria che, nella maggior parte dei casi, impiega un’ora e un quarto nel tratto da Bologna a Ravenna, in considerazione delle numerose fermate intermedie. Questa grave lacuna infrastrutturale, è di per sé sufficiente a comprendere l’handicap nella capacità di sviluppo che la città è costretta asubire. E contestualmente, dal commercio, all’industria, fino al turismo, tutto viaggia con il freno a mano tirato”.

“Per il mondo produttivo – avanza Donati – la rapidità dei collegamenti è diventata una qualità imprescindibile. Servizi di livello internazionale e infrastrutture efficienti generano sempre ricchezza. L’alta velocità ha per noi una valenza strategica, in quanto sarebbe in grado di servire tutta la parte costiera che va dai lidi nord fino a Cervia, oltre ad essere un collettore necessario per la città di Ravenna. E’ certamente imprescindibile per il turismo nel periodo estivo e in occasione di importanti manifestazioni o eventi. Ma la nostra richiesta è che si prevedano linee di alta velocità con frequenza programmata per l’intero anno solare. Auspichiamo e siamo convinti che Lucia Borgonzoni governerà questa regione, ma ci confronteremo con chiunque per chiedere concretamente e con urgenza che la regioneEmilia-Romagna si prenda l’impegno di avviare subito un tavolo di confronto con Trenitalia. Ed ora più che mai, su questa proposta, è necessario il sostegno di tutto l’apparato produttivo del nostro territorio e delle associazioni di categoria che hanno l’occasione finalmente di dimostrare con i fatti l’utilità stessa della loro esistenza”.

VA IN REGIONE IL DIRIGENTE DELL’AMBIENTE: SI APRE VUOTO NEL SERVIZIO

Alvaro Ancisi (capogruppo di Lista per Ravenna) interroga il sindaco di Ravenna

“Nessuno della gerarchia politica del Comune di Ravenna ha informato nessuno, neppure la commissione consiliare Ambiente e Diritti degli animali presieduta dal sottoscritto, che il capo del servizio Ambiente di questo Comune, dr Gianni Gregorio, se ne sta andando da Ravenna a Bologna, presso la Regione Emilia-Romagna, dove capeggerà il servizio delle Aree protette (parchi, riserve naturali, aree di riequilibrio ecologico, paesaggi naturali e seminaturali protetti, nonché i siti della Rete Natura 2000) e delle Foreste – dichiara Ancisi.  – Di questo patrimonio ambientale, che copre il 16% del territorio regionale, il nostro Comune, tra pinete, valli, pialasse, ecc., è sicuramente il più dotato, anche se il più maltrattato dalla Regione, come ha dimostrato l’epidemia che tra settembre e ottobre scorsi ha fatto strage di uccelli nella valle della Canna. Risale proprio ad ottobre 2019 l’esito (allegato) dell’avviso pubblico di mobilità esterna per passaggio diretto tra pubbliche amministrazioni, emesso dalla Regione per coprire il posto di cui sopra, resosi vacante dopo il pensionamento dell’ing. Enzo Valbonesi. Nella graduatoria, risultante dal colloquio svolto con un’apposita commissione, Gregorio ha prevalso sull’altro concorrente valutato idoneo per 25 punti a 22”.

“La mobilità dei dirigenti entro la pubblica amministrazione – avanza Ancisi  – non è soggetta ad alcuna autorizzazione dell’ente di derivazione. È dunque certo che Gregorio, con la tempistica che probabilmente vorrà concordare col sindaco, lascerà l’amministrazione comunale di Ravenna. Da un lato, possiamo auspicare che, grazie alla  nuova autorevole posizione a cui è destinato, la Regione guardi con occhio più attento e tratti per come necessita il malandato patrimonio naturale e ambientale della nostra città, allargando doverosamente il cordone della borsa. Dall’altro, la sua partenza apre però un vuoto che appare incolmabile senza un vero concorso pubblico, di non rapida attuazione”.

“La situazione – conclude Ancisi  – si presenta particolarmente grave constatando, come Lista per Ravenna denuncia ripetutamente da tempo, che il servizio Ambiente soffre una carenza di personale che non ha pari nell’amministrazione comunale. Basti dire che la sua dotazione organica è totalmente priva dei cosiddetti “quadri amministrativi”, presenti negli altri servizi nel numero di 49, in grado, quasi come vice dirigenti, di rivestire posizioni autonome di responsabilità. Da solo, il dirigente dell’Ambiente si deve dunque occupare direttamente di una serie di strutture operative da far tremare i polsi, quali la Tutela dell’Ambiente, le Zone naturali, la Protezione civile, il Verde pubblico, il settore Geologico, il Benessere degli Animali, l’Educazione ambientale. Oltretutto è scarso anche il personale dipendente. Si pensi che, di fronte alla serie vastissima di controlli che dovrebbero essere effettuati sulla gestione di tutte queste attività, il servizio dispone di soli quattro agenti di polizia. Per giunta, il Comune di Ravenna, a seguito di un accordo stipulato col Parco del Delta del Po, deve occuparsi di tutte le zone naturali di competenza di questo ente, tra cui in primis la Valle della Canna e Punte Alberete. È dunque importante chiedere al sindaco come intende sopperire adeguatamente alle prossime dimissioni del dr Gianni Gregorio da capo del servizio Ambiente e se, con l’occasione, vorrà proporsi di potenziare strutturalmente, in misura adeguata, la dotazione organica del personale addetto a tale servizio”.

 

 

Commenti

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  1. Scritto da Federico

    Pura demagogia. Creare un collegamento AV (che sia su linea dedicata o sovrapposto ad una linea esistente) è costoso e viene fatto solo se può essere parte di un corridoio. Non ci sono ragioni per fare Ravenna la destinazione di una linea che venga da ovest, ma al massimo può essere punto di transito di una congiungente nord-sud che parta da Venezia e si congiunga alla linea per Ancona.
    Che il collegamento verso Bologna sia vecchio ed inefficiente siamo d’accordo (purtroppo sono pendolare da anni), ma non si mettano sul tavolo stupidaggini a guisa di rivendicazioni o promesse.

  2. Scritto da Giovanni lo scettico

    Invece dell’alta velocità ci vorrebbe una ferrovia Ravenna – Forlì affiancata da una strada a 6 corsie. Tutto il resto sono chiacchiere.