Pierluigi Bersani chiude la campagna elettorale di Emilia-Romagna Coraggiosa a Faenza e Ravenna

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Giovedì 23 gennaio, Pierluigi Bersani chiuderà la campagna elettorale di Emilia-Romagna Coraggiosa (la lista di sinistra ecologista e progressista che appoggia Bonaccini) con un doppio appuntamento a Faenza e a Ravenna.

A Faenza Bersani incontrerà gli elettori alle ore 18 al Cinema Sarti (Via Scaletta 10) sul tema “Emilia-Romagna Comunità Coraggiosa”. Con Bersani i 4 candidati ravennati per la Regione: Luca Ortolani, Francesca Federica Vicari, Edward Jan Necki e Isabella Marchetti.

A Ravenna Bersani sarà alle ore 21 all’Hof Club (ex Kojak) di Porto Fuori in Via Staggi 4 dove parlerà sul tema “Per una nuova idea di Emilia-Romagna”, sempre con la partecipazione dei candidati. A seguire festa di chiusura della campagna elettorale per giovani e universitari.

Edward Jan Necki sull’autonomia differenziata

“La richiesta di autonomia dell’Emilia-Romagna è diversa da quella di Veneto e Lombardia perché non viola il principio di equità fiscale, non ha spirito neoseparatista ma sconta comunque errori fondamentali che vanno corretti. – sostiene il candidato di Emilia-Romagna Coraggiosa Edward Jan Necki – Non servono all’Italia né un neocentralismo – come quello della riforma costituzionale bocciata il 4 dicembre 2016 – né un autonomismo “alla carta”: oggi, 5 regioni sono “a statuto speciale”, tre hanno chiesto accordi diversi fra loro per materie e competenze; altre cinque hanno annunciato richieste diversificate di maggiore autonomia, infine sette non hanno finora chiesto nulla. Si determinerebbe una grave confusione.”

“Per evitare che questo accada l’attuazione dello specifico articolo della Costituzione (116, terzo comma) può avvenire solo dopo aver determinato i Livelli Essenziali di Prestazione (LEP), i fabbisogni standard, un coordinamento con la legge 42 del 2009 sul federalismo fiscale e dopo aver approvato una legge quadro che fissi i limiti tassativi entro i quali la legislazione regionale deve muoversi, riponendo al centro delle decisioni il voto del Parlamento. Noi siamo per un regionalismo cooperativo e solidale, non si può lasciare alla libera interpretazione delle regioni l’esercizio di funzioni essenziali quali sanità, istruzione e ambiente perché ciò significherebbe mettere a rischio i diritti fondamentali di tutti i cittadini che vivono nel nostro paese” conclude Edward Jan Necki.

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