Emma Bonino a Ravenna: degradante “citofonare agli sconosciuti e insultarli dicendo che sono spacciatori” fotogallery

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Affollato incontro ad un’insolita ora al Mercato Coperto di Ravenna oggi 23 gennaio per Emma Bonino e i candidati della lista +Europa-Psi-Pri che nelle elezioni regionali del 26 gennaio appoggiano Bonaccini. Il pannello recita “una politica di altro genere” e la musica che passa è quella dell’Inno alla gioia di Schiller – Beethoven, che è anche inno dell’Europa. Ad accogliere Emma Bonino ci sono anche volti noti della politica nazionale come Enrico Boselli, già segretario nazionale del Psi, e Benedetto Della Vedova già segretario radicale e braccio destro della Bonino. Nel comitato d’accoglienza c’è il vice Sindaco di Ravenna Eugenio Fusignani e c’è il responsabile di +Europa a Ravenna Nevio Salimbeni. Infine, tre dei quattro candidati per le regionali: Stefano Ravaglia, Laura Beltrami ed Eleonora Tazzari.

Eugenio Fusignani che è anche vice segretario nazionale del Pri interviene prima di Emma Bonino e parla di “una sfida elettorale regionale in cui si confrontano da una parte un progetto di governo e dall’altra solo una proposta di demolizione” e poi polemizza con la Lega e la destra sulla liberazione dell’Emilia-Romagna: “Non c’è nulla da liberare, l’Emilia-Romagna è già stata liberata nel 1945 – dice – qui ci dobbiamo liberare solo dagli slogan e dalla voglia di distruggere anziché di costruire.”

“La nostra Regione è stata ben governata e Bonaccini ha meritato – aggiunge il vice Sindaco – noi siamo con lui.”

Poi parla del progetto +Europa-Psi-Pri dicendo che non è solo una lista elettorale ma è un progetto politico perchè mette insieme “culture antiche e attuali, fondamentali per rinnovare il centrosinistra e il governo del paese.”

Emma Bonino cerca di scuotere il pubblico e lo invita alla mobilitazione, non c’è tempo da perdere: “Non siate timidi, noi siamo la bella politica, dovete andarne fieri.”

La storica leader radicale e femminista, paladina dei diritti civili, attacca frontalmente Salvini. “Io non sono capace di citofonare agli sconosciuti e di fare delazione, non sono capace di insultarli dicendo che sono degli spacciatori: è un livello di degrado istituzionale e di attacco alle libertà individuali inammissibile. Immaginate se capitasse a voi che un ex ministro vi citofona per dirvi che siete degli spacciatori con telecamere al seguito.”

Emma Bonino parla di Emilia-Romagna “esempio e modello per altre regioni, perché qui ci sono tanti servizi e una buona sanità”, dice che è ben amministrata “ma si può sempre e si deve migliorare, ma senza rabbia e senza rancore, perché quello distrugge non costruisce”.

Benedetto Della Vedova fa un richiamo forte all’Europa: “Salvini e la Lega hanno una visione chiusa, cupa, vecchia dell’Italia e dell’Europa. Vogliono un paese più chiuso e meno Europa. Noi vogliamo più apertura e più Europa, e l’Emilia-Romagna può essere più aperta e più europea con Bonaccini.”

C’è spazio per parlare di immigrazione, turismo, di servizi, di diritti civili grazie anche all’intervento del padre di Greta, che sta conducendo una grande battaglia per una nuova legge sui cambiamenti di sesso e per i diritti delle persone transgender.

Emma Bonino cita il decreto del leghista Simone Pillon e fa capire dove si andrebbe a finire in Italia sui diritti civili se vincesse una destra oscurantista come quella. Ma dice che quel decreto “per fortuna ha fatto scattare anche una reazione positiva e ora è finito in un cassetto, dove speriamo rimanga. I diritti civili, le nostre conquiste vanno difese, ma bisogna anche andare avanti, conquistare più qualità della vita soprattutto per gli anziani, migliorando le strutture a supporto delle famiglie, migliorando la ricerca medica e scientifica.”

Della Vedova infine parla della necessità di avere una società che guarda avanti, “attenta ai diritti di tutti e soprattutto ai diritti più difficili da difendere” come i diritti di Greta, appunto.

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Commenti

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  1. Scritto da Emanuele

    Non mi leggerà sicuramente, cara Onorevole Bonino, ma lei rappresenta quella buona politica, fatta di idee forti ma di maniere educate, che giorno dopo giorno è sempre meno riconosciuta e più osteggiata dall’onda distruttiva del rancore. Voglio però credere che vi possa essere una inversione di tendenza, e alcun nuovi movimenti di pensiero finalmente si stanno facendo avanti. L’augurio è che i partiti, di qualunque schieramento, prendano esempio e possano cambiar passo. Buone votazioni a tutti.