La Corte Costituzionale boccia il divieto di iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo. Baroncini: “passo di civiltà”

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È incostituzionale vietare l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo. Lo ha stabilito ieri la Corte costituzionale in merito al decreto sicurezza, voluto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, perché in contrasto con la Costituzione.

“Apprendiamo con soddisfazione che, come da noi sostenuto la Consulta riconosce che è incostituzionale negare l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo – afferma l’assessore l’Anagrafe Gianandrea Baroncini -. Avevamo ragione, ha vinto la Costituzione. La sentenza ribadisce il fondamento del nostro pensiero e le nostre azioni dei mesi scorsi. Ritengo sia un passo avanti importante, un passo di civiltà”.

La Consulta ha dichiarato per questo aspetto del ‘decreto sicurezza’ l’incostituzionalità in violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti.

Proprio in questi giorni è in corso la modifica del ‘decreto sicurezza’ con la decisione del Governo di ripristinare l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo che consentirà a loro di poter accedere a diversi servizi, tra i quali le cure sanitarie.

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Commenti

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  1. Scritto da (San) Michele

    Dopo quanto emerso dalla vicenda Palamara circa le reali intenzioni che guidano e sono alla base delle decisioni di una larga parte della magistratura – cioè ragioni politiche e di mera e preconcetta ostilità verso un certo schieramento, indovinate quale.. – credo che la Consulta non sia l’organo più titolato per dare le “lezioni di civiltà” delle quali l’assessore (stra)parla.