Massimo Isola cerca di ricompattare il centrosinistra spostando la discussione dalle persone ai programmi

Possibile la rinuncia al ticket con Fabbri. “A metà settimana chiuderemo questa prima fase”. Rifondazione e Comunisti preparano la loro lista.

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Il calderone del centrosinistra faentino non ha prodotto nulla di nuovo in questi ultimi otto giorni successivi alla riunione plenaria in cui il Partito Democratico ha calato sul tavolo la ferma proposta di Andrea Fabbri come candidato vicesindaco in aggiunta a quella precedentemente ben accolta di Massimo Isola come candidato sindaco.

Alla bocciatura del metodo (tutti d’accordo sul candidato sindaco, ma netto rifiuto di incardinare prima delle elezioni un altro membro della Giunta), avvenuta dalle quattro forze di sinistra, oltre che dal MoVimento 5 Stelle che si era avvicinato alla coalizione per individuare convergenze di programma, si sono aggiunte in settimana le prese di posizione di “Faenza in Azione” (emanazione locale del partito di Carlo Calenda) e di “Faenza Cresce” (sintesi/fusione della lista civica “La Tua Faenza” con il pensatoio “Faenza 40 20”), che plaudono al ticket Isola-Fabbri e non ne vogliono sapere di “sovranisti” e “populisti” in coalizione.

Quello che ci voleva per spedire a “distanza anticontagio” i pentastellati, una volta di più ribadito che coi “sovranisti” di Fratelli d’Italia e Lega non si tratta: una mossa attuata nel silenzio del Pd locale, il quale non si è sforzato più di tanto per accogliere l’esortazione del segretario nazionale Nicola Zingaretti, il quale auspica confronti politici nell’ambito delle elezioni amministrative per riproporre la maggioranza del governo Conte2.

Non ha aggiunto né tolto nulla la dichiarazione di Massimo Isola rilasciata “a voce” via internet ad alcuni organi d’informazione sabato 11 luglio a sera inoltrata.

“Lunedì e martedì incontrerò le forze politiche che in queste settimane sono state coinvolte in qualche modo nel dibattito del centrosinistra – ha detto, tra l’altro, il vicesindaco uscente -, con l’obiettivo di arrivare attorno alla metà della prossima settimana ad una conferenza stampa che chiuda questa prima fase di confronto e di discussione. Basta con questo dibattito che ha visto il centrosinistra fin troppo legato a se stesso! Dobbiamo fare ‘basta’ con il dibattito sulle persone, sui nomi, sulle poltrone; basta veti! Credo che sia arrivato il tempo di parlare di programmi, di progetti… Dobbiamo voltare pagina, dobbiamo ‘stringere’…!”.

L’impressione è che Massimo Isola voglia azzerare gli ultimi otto giorni: niente “imposizione” da parte del Pd del vicesindaco prima delle elezioni, niente prese di distanza dai “populisti” pentastellati; ovvero bacchettata al suo Pd in primis e con esso a “Faenza Cresce”, a “Faenza in Azione” ed anche, ma un po’ meno, a “Italia Viva”, “Partito Repubblicano”, “Centro Democratico”, “Italia dei Valori” adagiatisi sulle posizioni dei primi tre.

Apparentemente, e in attesa di concreta conferma dello stesso Isola, viene ripristinato il “metodo” applicato nel centrosinistra da diverse legislature: si incardina solo il candidato sindaco, poi a urne chiuse si fa la conta dei voti e delle preferenze; in caso di successo, ogni lista (equivalente al simbolo sulla scheda) che ottiene un consigliere comunale può esprimere un assessore nel rispetto degli equilibri determinati dal voto. Facile supporre che in un centrosinistra vincente il Pd riesca a ottenere un buon numero di consiglieri e, a ruota, esprimere diversi assessori, tra cui collocare proprio Andrea Fabbri.

Il recupero del “metodo” riscalderebbe nuovamente “L’Altra Faenza” (Sinistra Italiana), Verdi, Partito Socialista e “Articolo Uno” i quali si presenterebbero alle urne come il “cartello” ispirato alle Regionali di fine gennaio in lista unica col nome “Faenza Coraggiosa”.

Se le parole di Isola si concretizzassero al di là della prima impressione, la strada per vedere sulla scheda elettorale un centrosinistra di ampio respiro sarebbe ormai spianata, forse non al punto di “recuperare” il MoVimento 5 Stelle pronto a presentarsi da solo con lista e candidato propri come nel 2010 e nel 2015, ma per avere in casa un buon fronte di sinistra capace di catalizzare un utile numero di consensi.

Si riallargherebbe anche lo spiraglio per comprendere nella coalizione la lista civica di area moderata “Insieme per Cambiare”, le cui ambizioni di “contare” più degli altri soci del Pd non sono mai state celate, anch’essa eventualmente pronta alla corsa solitaria con candidato il capogruppo Paolo Cavina e in grado di spostare consensi d’area centrista in caso di ballottaggio tra centrosinistra e centrodestra.

A sinistra del Pd per ora si colloca “Potere al Popolo!” già stabilmente in campo da solo con il noto meteorologo Roberto Gentilini come candidato sindaco: una forza politica non in sintonia dalla nascita col Partito Democratico e, a Faenza, nemmeno con le quattro componenti della possibile “Coraggiosa”.

Sembra inoltre che possa presentarsi al voto amministrativo faentino il “cartello” composto da Partito Comunista Italiano e Partito della Rifondazione Comunista con candidato sindaco il 63enne Paolo Viglianti: un’iniziativa che prende corpo dal ravennate e dal lughese, dove i Comunisti hanno maggiore consistenza rispetto a Faenza, città che peraltro non intenderebbero mollare in partenza alla concorrenza della medesima area.

Se “Faenza Coraggiosa” non trovasse l’accordo col centrosinistra a guida Pd, si verrebbe così a creare una situazione non del tutto inedita per Faenza: tre liste di sinistra, ciascuna col suo candidato sindaco a spartirsi un bacino di voti nelle stime non superiore al 4 per cento, ad essere ottimisti.

Di Rodolfo Cacciari

 

 

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