Faenza, Massimo Isola guarda lontano con il programma ma è ancora al lavoro per costruire la sua coalizione

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L’attesa per la definitiva nascita della coalizione di centrosinistra che si presenterà alle elezioni comunali del 20 e del 21 settembre 2020 si prolunga, dopo la conferenza stampa del vicesindaco uscente Massimo Isola indicato da Pd come candidato sindaco e, almeno quello – e non è poco -, gradito a tutti i possibili alleati. Nella sua introduzione durante la conferenza stampa di oggi 16 luglio Isola ha “volato alto” tracciando la “cornice” su cui il centrosinistra ha finora lavorato e dovrà lavorare per creare “un programma per la città di Faenza da realizzare nei prossimi cinque-dieci anni, alla luce dei cambiamenti portati dall’epidemia del nuovo Coronavirus”.

Il “candidato naturale” alla successione a Giovanni Malpezzi ha evitato persino di nominare le “forze politiche e le forze civiche”, tranne il Partito Democratico di cui fa parte e che lo ha espresso, che potranno dare vita alla coalizione, ma le piccole delegazioni presenti nella Sala Convegni di “Romagna Tech” al Polo Tecnologico in Via Granarolo sono state un segnale significativo quanto meno del desiderio di dare vita al nuovo centrosinistra faentino: oltre al Pd, c’erano “Faenza in Azione”, Italia Viva, “Faenza Cresce” (“La Tua Faenza”più “Faenza 40 20”), Partito Repubblicano Italiano, Centro Democratico, Italia dei Valori, tutti da considerarsi “sicuri”, ma anche il gruppo delle sinistre pronte a dare vita a “Faenza Coraggiosa” ossia Articolo Uno, Partito Socialista Italiano, Europa Verde e “L’Altra Faenza” (Sinistra Italiana), oltre al MoVimento 5 Stelle rappresentato dal capogruppo in Consiglio Comunale Massimo Bosi.

Assente, ovviamente, la lista civica d’area moderata “Insieme per Cambiare” che, dopo dieci anni di centrosinistra, ha comunicato ufficialmente poche ore dopo l’annuncio della conferenza stampa di Isola, di presentarsi da sola con il proprio candidato Paolo Cavina, presidente nonché capogruppo in Consiglio Comunale. “Purtroppo l’abbiamo persa per strada – ha commentato Isola con evidente rammarico – e, come ho già detto, mi auguro che sia finito il tempo dei veti che ci fanno solo male”. In altre parole, non pronunciate dal candidato, il MoVimento 5 Stelle sta ancora dialogando, ma non sembrano rimosse le prese di posizione di “Faenza in Azione” (emanazione locale del partito di Carlo Calenda) e di “Faenza Cresce”, che non ne vogliono sapere di “populisti” in coalizione.

Massimo Isola non si è sottratto alla domanda riguardante la candidatura di Andrea Fabbri come vicesindaco abbinata alla sua, che era da fare digerire ai pentastellati e alle sinistre, indisponibili a questo ticket tirando in ballo il metodo, non la persona di Fabbri.

“C’è stata una richiesta estremamente legittima da parte del Partito Democratico che nella sua Direzione all’unanimità ha votato la volontà di arrivare ad un ticket tra me ed Andrea Fabbri – ha spiegato Massimo Isola -. Questo mi sembra legittimo e mi sembra che un partito con la storia e la cultura come il Pd possa e debba poter dire e affermare questo. Oltre tutto stimo Andrea, col quale abbiamo avuto da sempre una formazione complementare, abbiamo sempre lavorato insieme in un’ottima sinergia e con risultati se non altro reciproci di collaborazione sicuramente ottimali. E abbiamo deciso di non presentarci insieme qui come ticket di coalizione. Detto questo, se vinceremo, sicuramente Andrea avrà un ruolo – ha proseguito il candidato del centrosinistra -. In questa fase io ho cercato di costruire vicino a me un gruppo di lavoro composto da persone fidate in cui Fabbri è il coordinatore della campagna elettorale. Assieme a lui ho chiesto a Roberto Damiani e a Carlo Baseggio di darmi una mano in questa fase sul tema del programma; a Tommaso Cappelli sul tema della comunicazione; a Niccolò Bosi ed a Milena Sbarzaglia sull’organizzazione e un po’ tutto il resto. Si tratta di un gruppo di persone che ha avuto la voglia di provare a condividere questo pezzo di strada”.

A 65 giorni dalla chiamata alle urne per Isola, Pd e soci c’è dunque ancor tanto lavoro da fare. “Penso che all’inizio della prossima settimana bisognerà capire se e come ci sono le condizioni per fare una coalizione che abbia un senso e che provi a declinare la cornice programmatica sin qui tracciata con nomi e cognomi in liste d’appoggio alla candidatura – ha concluso Massimo Isola -. Dopodiché sarebbe veramente troppo tardi, i giorni sono pochi… la qualità dei giorni per chi si occupa di esperienze elettorali da campagna politica è particolare: luglio e agosto non sono proprio i mesi adatti per fare propaganda, c’è il distanziamento sociale. Non sarà una campagna elettorale come quelle che abbiamo conosciuto”.

Massimo Isola

Il documento di Massimo Isola candidato Sindaco di Faenza per il Centro-Sinistra: “Faenza guarda lontano”

La scelta di Massimo Isola quale candidato Sindaco per le Elezioni Amministrative 2020 nasce dalla priorità di costruire una alleanza larga e plurale, nella profonda convinzione che sia necessario un pensiero nuovo per Faenza, che abbia origine dall’incontro fra punti di vista diversi.

La fase storica che stiamo vivendo richiede un progetto profondo per la città, che vada oltre un semplice accordo tra partiti e movimenti, un progetto in grado di garantire nuove idee, un nuovo paradigma, nuove parole chiave. Nessun pensiero politico è autosufficiente, e ogni alleato può e deve costruire una parte di questo progetto. In questo momento abbiamo due sfide, che hanno una loro autonomia e connessione.

La prima sfida è subito: non avremo i “100 giorni” e su molti temi le cose succederanno velocemente o saranno già successe al momento del cambio di amministrazione. Si tratta, ad esempio, di ambiti quali la scuola, le imprese, la ripartenza delle attività sportive e culturali, la gestione della situazione socio-sanitaria attuale e l’essere pronti a gestire una nuova possibile fase di emergenza legata al Covid-19.

La seconda sfida è quella del medio periodo. Il progetto che vogliamo costruire dovrà dare risposte a criticità storiche di Faenza e a nuove criticità, legate anche alla “rivoluzione” Covid-19. Abbiamo una città nuova, da pensare e realizzare, nel contesto di una epoca nuova, dove devono trovare spazio la nuova centralità del Settore Pubblico, così come la ricostruzione delle relazioni – “essere una comunità” – e la declinazione della partecipazione in tutti i percorsi amministrativi. In questo momento di grande cambiamento, legato anche alla situazione post Covid-19, dobbiamo essere in grado di costruire infrastrutture sociali, ancora prima che materiali.

Il programma della coalizione di Centro-Sinistra nascerà da un lavoro di squadra. Siamo consapevoli che per Faenza ci sono delle questioni di dettaglio, importanti nella vita delle persone, che vanno affrontate subito: dalla necessità di una nuova palestra per l’attività sportiva dei nostri ragazzi alla ricostruzione della Chiesa dei Servi e di Case Manfredi; dalla gestione del rapporto tra università e cantina a Tebano alla ripartenza dell’Università per Adulti, con i suoi oltre 1000 iscritti; dalla gestione di spazi come Palazzo del Podestà e il Complesso Ex Salesiani all’individuazione di nuovi spazi per la Biblioteca Manfrediana; dal lavoro nel settore della ceramica artistica, in un’ottica di internalizzazione, a quello per la cultura e il turismo, settori profondamente colpiti dall’emergenza sanitaria. Questi sono solo piccoli esempi, come potrebbero essercene altre centinaia: l’individuazione di questi punti specifici verrà realizzata dal gruppo di lavoro che si occuperà del programma.

Nel frattempo oggi abbiamo però individuato una serie di punti, di questioni più generali e di medio periodo, che vogliamo siano alla base del programma della coalizione. La Scuola, nella profonda convinzione che l’unica occasione vera che abbiamo per scrivere un futuro migliore è mettere la scuola al centro. L’anno scolastico che sta per partire è stato definito “l’anno zero dell’istruzione”, e va affrontato sapendo che la scuola ha una funzione fondamentale per la costruzione di una nuova idea di società e socialità, che vogliamo tutelare e valorizzare in tutti gli ambiti, per tutti.

La riorganizzazione dei servizi socio-sanitari, con il riequilibrio dei posti pubblici e privati, superando le criticità legate anche agli effetti dell’emergenza Covid-19 e alle disuguaglianze, oggi più larghe che in passato. Il riordino ospedaliero, attuando e superando le carenze del piano del 2017, affrontando le criticità del nostro ospedale.

Lo sviluppo del territorio, con una nuova pianificazione urbanistica e accordi operativi a cui dare applicazione, ricercando costantemente la partecipazione della comunità nelle questioni urbanistiche.

Il lavoro post Covid-19, con la creazione di strumenti a sostegno dell’occupazione, di incentivi per le imprese, di semplificazione dei processi burocratici, potenziando l’attrattività del territorio verso le imprese, una mobilità utile allo sviluppo e una maggiore porosità tra le imprese e il sistema scolastico.

La questione ambientale come visione trasversale, che superi l’occasionalità di azioni e proposte e che coinvolga la mobilità, l’urbanistica, le riconversioni, le energie rinnovabili, la gestione dei rifiuti, lo sviluppo produttivo, i parchi urbani e la cultura.

Smart City, con lo sviluppo di progetti trasversali di costruzione di una città intelligente, anche attraverso la creazione di un assessorato alla Smart City. La traccia che guiderà il nostro lavoro in questo ambito così trasversale e strategico sarà l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. L’obiettivo è quello di affrontare con questa visione temi chiave come il trasferimento tecnologico, l’agenda digitale, lo sviluppo sostenibile, l’innovazione sociale, il rapporto tra università e imprese, la diffusione di una mentalità creativa di comunità.

La nuova centralità delle reti che riguardano la nostra città: l’asse della Via Emilia, la Regione e naturalmente l’Unione dei Comuni della Romagna Faentina.

Cultura, turismo e artigianato artistico, con la promozione della ceramica e dei patrimoni urbani, anche con l’obiettivo di candidare Faenza quale “Città Creativa UNESCO”, e l’aggiornamento dell’identità di Faenza come città profondamente internazionale, legata alle proprie radici ma non in maniera folcloristica, e allo stesso tempo aperta e curiosa verso il mondo. Il Palio del Niballo e il sistema dei Rioni avranno un ruolo centrale in questo contesto.

Il centro storico quale motore immateriale e materiale della città, tenendo insieme la sua valenza simbolica e identitaria e la sua potenzialità da un punto di vista commerciale. Il rapporto tra centro e periferie, declinato su Faenza, con il ricamo di un nuovo tessuto che tenga insieme il centro storico e le frazioni, la città e la campagna.

La sicurezza, attraverso un piano che ci permetta velocemente di bonificare i luoghi critici, soprattutto nel centro storico, e di proseguire e migliorare le azioni intraprese negli ultimi anni (telecamere, varchi, coinvolgimento della cittadinanza attiva e del volontariato).

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