Massimo Manzoli (Ravenna in Comune): per il 2021 vogliamo esserci, in discussione dialogo con centrosinistra e M5S

Ravenna in Comune nacque alla fine del 2015 mettendo insieme forze diverse della sinistra ravennate a sinistra del Pd e in netta alternativa al Pd di Michele de Pascale nelle elezioni che si tennero nella primavera del 2016. Ravenna in Comune candidò Raffaella Sutter e ottenne in quella occasione 4.300 voti pari al 6% dei consensi. Poi Sutter lasciò e a Palazzo Merlato subentrò Massimo Manzoli. Nel frattempo le varie anime della sinistra che partecipavano a quella esperienza si sono presentate in ordine sparso nelle successive tornate elettorali, chi con + Europa, chi con LeU o Emilia-Romagna Coraggiosa, chi con Potere al Popolo. Altri da soli. Manzoli è andato avanti in Consiglio comunale con il suo lavoro, circondato dalla stima dei suoi colleghi, ma chi resti oggi effettivamente dietro al progetto di Ravenna in Comune è difficile da capire. Il quadro politico è molto cambiato e alcune di quelle forze che diedero vita a Ravenna in Comune sembrano ormai attratte irresistibilmente dall’abbraccio con il centrosinistra, quando 4 anni fa facevano dell’alternativa al Pd il loro punto di forza. Quindi, in vista del 2021, tutto è in movimento e tutto sembra ancora possibile, anche che parte della sinistra radicale torni sotto l’ala di de Pascale. Ma la discussione è appena cominciata, ci ricorda Manzoli.

L’INTERVISTA

Manzoli, sono cominciate le grandi manovre di avvicinamento alle elezioni amministrative di Ravenna del 2021. Voi di Ravenna in Comune come vi state muovendo?

“Dopo la sosta forzata dovuta al lockdown, abbiamo ricominciato a incontrarci e a discutere con varie modalità e la prima assemblea che abbiamo fatto è proprio sul tema delle prossime elezioni amministrative. Con una prima valutazione da parte delle varie anime di Ravenna in Comune del nostro lavoro svolto in questi 4 anni a Palazzo Merlato, dell’azione di governo della Giunta de Pascale, delle scelte da fare per il futuro. È stata una raccolta idee. Tutte convergenti nel giudizio positivo sull’esperienza di Ravenna in Comune, una delle poche esperienze ancora in piedi in Italia in cui convivono varie anime della sinistra.”

Qual è invece il giudizio sulla Giunta de Pascale? Siete oggi più vicini o più lontani dalla maggioranza di centrosinistra?

“Il momento è cambiato rispetto a quello del 2016. E sta cambiando molto velocemente di sei mesi in sei mesi. Quindi anche forze politiche che fanno parte di Ravenna in Comune, alle Europee o alle Regionali si sono presentate in maniera diversa, chi con una lista, chi con un’altra.”

Il Psi, per esempio, alle Regionali è andato con +Europa e Pri. Mentre Sinistra Italiana ha nella sostanza aderito al progetto di Emilia-Romagna Coraggiosa di Elly Schlein. Entrambe le liste in appoggio a Stefano Bonaccini.

“Esattamente. Emilia-Romagna Coraggiosa non è altro che la versione regionale di LeU, le persone sono le stesse. Tornando al giudizio su de Pascale e la sua Giunta, le opinioni sono differenti. Nessuno di noi dà un giudizio positivo a 360 gradi sull’azione della maggioranza. Ma su alcune cose c’è un giudizio positivo, perché è stata fatta una politica di rottura e più avanzata rispetto al passato, mentre su altre cose c’è un giudizio più negativo, perché de Pascale ha lavorato in continuità con le vecchie Giunte.”

Per esempio?

“In positivo, abbiamo visto un cambiamento su tutte le politiche dell’immigrazione, è stata gestita bene la questione Sprar così come la distribuzione degli immigrati sui territori.”

Su cosa non s’è visto il cambiamento da voi auspicato?

“Sull’urbanistica, l’ambiente, il lavoro. Non si è affatto arrestata la decrescita economica di Ravenna in quasi tutti i settori trainanti. E non c’è stato un cambiamento di rotta nella politica di tutela del lavoro.”

Detto questo, torno alla domanda precedente: siete più vicini o più lontani dal centrosinistra rispetto al 2016?

“Come dicevo, ne stiamo discutendo. Non ho ad oggi una risposta univoca a questa domanda. La cosa che ci unisce è la volontà di arrivare a un giudizio che possa essere condiviso, in cui tutti possiamo riconoscerci, perché c’è la volontà da parte di tutti di continuare con il lavoro di Ravenna in Comune.”

Quindi lei conferma che Ravenna in Comune ci sarà anche nel 2021?

“Assolutamente, penso di sì. Ci sono i nostri temi forti, sui quali ci siamo impegnati in questi anni e sui quali intendiamo continuare – lavoro, porto, ambiente, energia – e partendo da questi temi vogliamo dialogare con tutte le forze in campo. Cosa che poi abbiamo fatto dal 2016 in poi con Raffaella Sutter prima e poi con me in Consiglio comunale.”

Ma una cosa è dialogare sui vari temi con i gruppi presenti in Consiglio comunale, questo fa parte della pratica istituzionale. Altra cosa è dialogare per trovare possibili convergenze e alleanze.

“Il confronto è aperto.”

Ma alleanze? Giovanni Paglia parla per esempio di aprire al M5S.

“È uno dei temi in discussione. Paglia e anch’io, diciamo, se dobbiamo ragionare in termini di alleanze non guardiamo solo al Pd e al centrosinistra ma anche al M5S.”

Mentre il discorso con il centrodestra evidentemente per voi è chiuso.

“Certo. Per evidenti motivi di incompatibilità valoriale, politica e programmatica.”

In definitiva, mentre nel 2016 vi poneste in alternativa al Pd, questa volta andrete a un confronto programmatico con de Pascale, il Pd e la sua maggioranza?

“Anche questo è un tema in discussione. Certo quando Michele de Pascale già tempo fa ha annunciato io mi ricandido e – mi si passi il temine – ha aggiunto chi mi ama mi segua, io dissi che a livello di metodo questa cosa non aiutava la discussione. Una cosa è dire apriamo un confronto con le forze di maggioranza sulle cose da fare, altra cosa è avere un Sindaco che dice io vado avanti, se ci state bene, se non ci state pazienza.”

E Massimo Manzoli personalmente che cosa ha intenzione di fare?

“Io sono a disposizione di un progetto unitario come è stato in questi anni. Se non ci fossero le condizioni per continuare l’esperienza di Ravenna in Comune farò l’attivista come facevo prima e l’ingegnere di professione che è poi quello che continuo a fare.”

Massimo Manzoli