Faenza, Massimo Isola si gode la vittoria: “ho comunicato ciò che sono. Il mio obiettivo è una legislatura” foto

Più informazioni su

“Tanta gioia dopo tanta fatica!” Così Massimo Isola dopo avere in parte smaltito l’esplosione di euforia per essere stato eletto sindaco di Faenza al primo turno con quasi il 60 per cento di consensi personali (59,53%) ed un’affermazione parallela della “grossa coalizione” di centrosinistra che assomma ben sette liste: Partito Democratico, Faenza Cresce, Faenza Coraggiosa, MoVimento 5 Stelle, Italia Viva, Faenza Contemporanea ed Europa Verde.

Il 46enne Massimo Isola, vicesindaco dal 15 aprile 2010 titolare dell’assessorato a cultura, università e alta formazione, ceramica e turismo nelle due giunte guidate da Giovanni Malpezzi, laureato in Lettere e Filosofia, giornalista iscritto all’Ordine Nazionale, si prepara quindi, al trasloco di armi e bagagli nell’ufficio finora occupato dal predecessore al primo piano di Palazzo Manfredi all’angolo tra Corso Mazzini e Via Pistocchi.

Dopo 10 anni e mezzo da vicesindaco, a Isola se ne prospettano almeno 5 da primo cittadino, con “opzione” per ulteriori 5 e con “uscita”, obbligata dalla legge, nel 2030 ad appena 56 anni d’età.

Isola, lei rischia di valicare il ventennio a Palazzo Manfredi.

“Puntiamo ai 5 anni! Mi do un obiettivo di 5 anni, anche perché un conto è se uno inizia da zero, però dieci anni ci sono stati, quindi ci sarebbe già tanta roba e io mi do assolutamente l’obiettivo dei 5. Si sente dire spesso che un sindaco si dà un obiettivo di due legislature: ecco, io me lo do di una, perché ne ho già due alle spalle. Bisogna avere i piedi per terra…”

La campagna elettorale di Massimo Isola è stata condotta per lo più dai giovani e da quelli appena più grandi; sono mancati i navigatori di lungo corso della politica faentina di centrosinistra.

“In “un nuovo inizio” ci credo veramente. Era necessario “fare il giro”, ripartire con un nuovo gruppo di cittadini della mia generazione e anche di quella successiva che svolgesse anche una funzione più di primo piano, quelle generazioni “di mezzo”, e allo stesso tempo dobbiamo lavorare con i ventenni, cittadini che da noi si aspettano tanto e per tale ragione dobbiamo coinvolgerli da subito. Avere lavorato con dei ventenni per me è stata una ricarica energetica senza paragoni. Ero felice di fare cose, di andare in posti sempre accompagnato da questi nuovi sguardi, punti di vista e competenze che mi hanno dato tantissimo”.

Quanto ha pesato in questo successo “l’essere Massimo Isola”?

“Credo che abbia pesato la scelta che abbiamo fatto di comunicare ciò che io ero e ciò che noi eravamo, cioè non fare la finzione spesso nelle campagne elettorali di immedesimarsi in un personaggio che non si è. Siamo stati molto coerenti con chi sono: chiaramente ci abbiamo lavorato, perché io venivo da un’esperienza molto legata al mondo della cultura, della ceramica. Da quel mondo avevo bisogno di staccarmi un po’, ma non come finzione: mi sono messo veramente a lavorare, a studiare come un matto, sempre con la coerenza di avere conservato il mio carattere, vero, quello che sono. Molti mi hanno criticato invitandomi a essere più aggressivo, ad attaccare di più; invece non l’ho fatto perché non sarei stato in grado di farlo.”

Quanto ha pesato per la campagna elettorale avere utilizzato, si pensa inconsapevolmente, lo slogan dello yogurt “Activia”: “un nuovo inizio”?

“Non lo sapevo! Intanto noi non abbiamo ingaggiato un’agenzia: molti mi hanno criticato; altri mi hanno detto ‘Si vede che avete preso un’agenzia di Milano’. Invece niente del genere. Pensavo invece che ieri la Juventus avesse citato me con, appunto, ‘un nuovo inizio’. Avevamo una bella squadra di persone, quindi abbiamo fatto un brainstorming sugli slogan: ne sono scaturiti 5-6 credibili e in ‘zero secondi’ si è deciso.”

Più informazioni su