Di Maio (Italia Viva): “Con il si al Mes la Romagna potrebbe risparmiare i 60 milioni destinati a finanziare i corsi di laurea in Medicina a Ravenna e Forlì”

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“Con il sì al Mes la Romagna potrebbe risparmiare i 60 milioni di euro destinati a finanziare i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia in Romagna a Forlì e Ravenna, che impegnano oltre 30 milioni di euro in 15 anni per entrambe le città. Dire no a questo strumento finanziario è un danno all’Italia e un danno ai territori come il nostro”. Lo afferma il deputato romagnolo Marco Di Maio, capogruppo in Commissione Affari costituzionali alla Camera.

“Il Mes è un’opportunità, non una trappola – dichiara il deputato -: il fondo europeo destinato a finanziare gli investimenti dei singoli stati in misure dirette e indirette in ambito sanitario, è uno strumento che all’Italia porterebbe da subito liquidità per 36-37 miliardi di euro, da spendere per migliorare le nostre politiche sanitarie e anche tutto ciò che vi ruota attorno. Di fatto senza condizioni, se non quella di spenderli, appunto, per la sanità”.

“L’Emilia-Romagna godrebbe di un sostegno economico tra i 2 miliardi e i 2 miliardi e mezzo – fa notare il parlamentare -: quante cose potremmo fare per potenziare la medicina territoriale, stabilizzare il personale precario, assumere nuovi medici?”.

In particolare di grande impatto potrebbe essere il beneficio per la Romagna. “Per il territorio romagnolo sarebbe una manna dal cielo. Ad esempio, secondo un’ipotesi verificata con fonti qualificate in ambito accademico – spiega ancora Marco Di Maio – si potrebbero liberare il nostro territorio dai circa 60 milioni di euro in 15 anni che enti locali, fondazioni e privati hanno impegnato per finanziare l’avvio dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia a Forlì e Ravenna. Ed è facile immaginare quanti ulteriori investimenti e interventi si potrebbero fare se questi 60 milioni si potessero usare per altre finalità, senza ovviamente rinunciare al grande investimento sull’università in Romagna”.

“Ci battiamo affinchè il governo italiano dica subito sì al Mes e mi auguro che tutti i deputati e senatori romagnoli – conclude il parlamentare – al netto delle comprensibili posizioni che a livello parlamentare dovranno tenere in coerenza con quelle del proprio partito, si adoperino affinchè la Romagna non perda questa opportunità”.

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