Massimo Manzoli (Ravenna in Comune): aperto confronto su condizioni per stare ancora insieme in una lista e presentarci al voto

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Nel voto del 2016 Ravenna in Comune – la lista della sinistra radicale, ambientalista e movimentista che candidava Sindaco Raffaella Sutter e si presentava in alternativa al Pd – ottenne 4.737 voti e il 6,46%: un bel gruzzolo elettorale. Poi la Sutter ha lasciato il seggio a Massimo Manzoli e nel frattempo molta acqua è passata sotto i ponti della politica. I socialisti sono entrati in maggioranza e ora appoggiano de Pascale. Sinistra Italiana è andata al voto politico sotto le insegne di Liberi e Uguali e al voto regionale praticamente sotto quelle di Emilia-Romagna Coraggiosa. Rifondazione Comunista ha dato vita a Potere al Popolo. Di Possibile non c’é più traccia. I Verdi hanno fatto loro liste. Insomma, un vero rompicapo. Dentro Ravenna in Comune, dopo le amministrative del 2016, tutti sono andati per la propria strada senza trovare una via “comune”. Eppure Massimo Manzoli assicura che nessuno avrebbe voglia di buttare a mare l’esperienza di questi cinque anni. Anche se come continuare quell’esperienza sembra un rebus molto difficile da sciogliere.

L’INTERVISTA

Massimo Manzoli, che succede a Ravenna in Comune e cosa farete in vista delle prossime elezioni amministrative?

“A fine 2020 siamo ripartiti in modo più strutturato. Ravenna in Comune è un’associazione e quindi stiamo facendo la campagna di iscrizione a partire dall’appello del 2016: ad oggi siamo un’ottantina di soci. Sto parlando di soci singoli, non dei partiti, che sono un’altra cosa e in quanto tali non sono ovviamente associati. Dentro Ravenna in Comune sono ancora ben presenti persone ed esponenti di tutta la sinistra. Ma ci sono due anime: una parte vuole aprire un dialogo con la maggioranza che governa la città per verificare la possibilità di trovare un programma di lavoro comune, un’altra parte ritiene che questo sia impossibile perché il giudizio su questa amministrazione comunale non è diverso da quello negativo sulla precedente amministrazione. Noi stiamo affrontando questo dualismo interno di posizioni, partendo dai temi.”

Cioè, su quali temi in particolare?

“Abbiamo attivato tre gruppi di lavoro principali e sette gruppi di lavoro secondari a cui chiunque può iscriversi per partecipare alla discussione e dare un contributo. Abbiamo un Gruppo Comunicazione che ha come referente Filippo Cicognani, un Gruppo Organizzazione con referente Gianfranco Santini, mentre Raffaella Sutter è la referente del Gruppo Programma. I 7 sottogruppi sono: Riqualificare i foresi, valorizzare i borghi, referente Nicola Staloni; Genere della politica, politiche di genere, referente Marina Morellato; Con la cultura non si mangia (quasi) più, referente Gerardo Lamattina; Le nostre sicurezze: lavoro, casa, inclusione, legalità, referente Andrea Maestri; Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: priorità alla scuola, referente Giorgio Stamboulis; Diritto alla salute: riorganizzare la sanità, referente Pippo Tadolini; La città che vogliamo (transizione energetica, stop consumo di suolo, porto, darsena), referente Simonetta Scotti. Su questi temi vogliamo verificare le possibilità – prima ancora di un dialogo con altri – se ha ancora senso stare assieme fra noi e continuare il nostro percorso. Occorre sempre sapere dove bisogna mettere l’asticella per un possibile confronto. Il mondo che vorremmo è condiviso da tutti, poi la nostra visione va calata nella realtà e nel territorio e quindi è questa la prova che dobbiamo superare decidendo di stare insieme, oppure di separarci perché non c’è più quel minimo comune denominatore.”

Dopo l’invito del Sindaco e della sua maggioranza, Ravenna in Comune si siederà al tavolo del confronto con il centrosinistra per un eventuale sostegno a de Pascale?

“Appena arriverà la richiesta la valuteremo. Ad oggi è arrivata una mezza cosa: perché il Sindaco ha invitato Ravenna in Comune, Sinistra Italiana, Verdi, ma queste ultime due forze sono già dentro Ravenna in Comune. Quindi se il Sindaco invita Ravenna in Comune e basta è un discorso, se invita anche le singole forze è un altro, anche perché in questo modo invita solo una parte delle forze che sono dentro Ravenna in Comune. Se invita solo una parte delle forze faremo fatica ad accettare. E a quel punto i partiti faranno quello che credono. Se invece il Sindaco invita solo Ravenna in Comune ci ragioniamo.”

Non pretendo di interpretare il Sindaco e la maggioranza, ma immagino che quando loro invitano Ravenna in Comune al tavolo, hanno in testa Massimo Manzoli e l’esperienza della sua lista civica che è cosa diversa dalle singole forze.

“Ma se è così non ha senso invitare anche gli altri gruppi, perché li dovrei rappresentare io: fino ad oggi da parte di tutti ho la delega a rappresentare Ravenna in Comune a livello istituzionale. Naturalmente se il Sindaco manda un invito a una singola forza, Verdi, Sinistra Italiana o Rifondazione, per dire, non sarò certo io a dire no, non dovete andare. Ognuno sceglierà cosa fare.”

A prescindere da un accordo del tutto ipotetico con il centrosinistra, che abbiamo visto è di là da venire, Ravenna in Comune sarà presente alle prossime elezioni amministrative?

“È molto complesso che possa esserci Ravenna in Comune con le stesse caratteristiche di 5 anni fa. Perché negli ultimi anni ogni forza politica si è presentata al voto per conto suo. Con gli associati il compito che ora abbiamo di fronte è proprio questo: capire se ci sono le condizioni per stare ancora insieme in una lista e presentarci alle elezioni. Non vi nascondo che è estremamente complesso.”

Sul tema del confronto a sinistra, come stanno le cose dopo che anche a Ravenna c’è stato il lancio dei Coraggiosi?

“Il confronto è aperto da tempo con quelli di Ravenna Coraggiosa, Verdi, M5S, sui temi, per esempio ultimamente sulla piscina e sull’urbanistica, dove abbiamo coinvolto tutte le realtà a sinistra del Pd. È un confronto che si è concretizzato con atti in Consiglio comunale o con momenti pubblici comuni. Il confronto quindi continuerà.”

Quali sono i tre punti imprescindibili per Massimo Manzoli per poter fare un accordo con il Pd e il centrosinistra?

“Io dico come la penso io. Al primo posto metto l’ambiente. Che parte dalla gestione dei rifiuti che a Ravenna è pessima passa dall’urbanistica cioè dal consumo di suolo e arriva fino all’energia. Dico no al CO2 e qui vado sul sicuro perché tutti quelli che sono dentro Ravenna in Comune sono contrari.”

Mentre il Sindaco, il Pri, Italia Viva sono a favore.

“Mi piacerebbe anche sapere cosa pensa il Pd su questa cosa. La pensa esattamente come il Sindaco oppure no?”

Contrari anche sullo sblocco della ricerca per le attività estrattive in Adriatico?

“Noi siamo sempre stati per bloccare le nuove attività estrattive in Adriatico, non siamo contro la produzione attuale. Bisogna costruire un piano di riconversione di quelle attività, non stiamo dicendo semplicemente che bisogna chiudere il settore dell’oil & gas: lavoriamo per trovate le alternative, perché fra 10-15 anni l’intero settore sarà superato.”

Gli altri due punti oltre l’ambiente?

“Gli altri temi forti per me sono la sanità e la scuola pubblica e la cultura, perché siamo convinti che a Ravenna su questo fronte si possa e si debba fare meglio.”

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Commenti

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  1. Scritto da Ermanno Savorelli

    L’articolista ha preso un abbaglio
    Rifondazione Comunista non ha dato vita a Potere al Popolo. Rifondazione Comumista c’è, anche se non abbastanza visibile. Alcuni di Rifondazione sono passati a Potere al popolo ma la maggioranza di aderenti a questo partito non derivano da Rifondazione Comunista.

  2. Scritto da Marco74

    Manzoli . Immagino che facciate bene le vostre valutazioni.
    Appoggiare o non appoggiare De Pascale comporta pro e contro in entrambe le scelte !!
    Ad appoggiarlo avrete sicuramente una trattativa di convenienza ma allo stesso tempo sottomissione alle loro scelte sbagliate.
    A non appoggiarlo comporta essere una lista all’opposizione ma almeno mantenete una propria identità.
    A voi la scelta!!