Ancisi (LpRa) chiede di inserire fra chi ha priorità di vaccinazione anche gli assistenti degli studi medici o pediatrici

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“Nel piano delle vaccinazioni anticovid per gli operatori sanitari finora messo in campo dalla Regione Emilia-Romagna non figurano gli assistenti di studio in servizio presso gli ambulatori dei medici di base e dei pediatri di famiglia. Benché il loro stipendio sia pagato in parte dalle AUSL, sono infatti classificati come amministrativi, essendo assunti con contratto del commercio. I sindacati dei medici e dei pediatri stessi, professionisti a pieno titolo del servizio sanitario pubblico, hanno invano richiesto che i propri assistenti fossero vaccinati con pari priorità, trattandosi in realtà non solo di “impiegati” che scrivono delle carte o delle mail e rispondono al telefono da dietro una scrivania, ma di operatori a stretto contatto dei pazienti, con cui si interfacciano fisicamente, assolvendo il lavoro preliminare al rapporto col medico. Alla base del diniego c’è una valutazione a mio parere sbagliata, perché opera, all’interno del comparto sanitario, delle distinzioni di ruoli e di contratto, peraltro anche tra pubblico e privato, alle quali il virus, non guardando in fronte chi gli viene a meno di un metro, è assolutamente indifferente.” Così Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna che porta ad esempio la Regione Veneto, che nel suo piano vaccinale ha compreso fra i 35.581 da vaccinare “il personale di tutti e quattro i ruoli (sanitario, professionale, tecnico ed amministrativo) del Servizio Sanitario e Socio-Sanitario Regionale, indipendentemente dall’inquadramento contrattuale”.

Ancisi chiede al sindaco di Ravenna, anche nella sua veste di presidente della Conferenza territoriale socio-sanitaria, organo di indirizzo politico-amministrativo dell’AUSL Romagna, se intende caldeggiare, presso la Regione Emilia-Romagna, l’inserimento nelle priorità di vaccinazione del personale di servizio nel comparto sanitario anche gli assistenti degli studi medici o pediatrici.

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Commenti

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  1. Scritto da roberta

    Almeno qualcuno si è accorto che esistiamo.Grazie

  2. Scritto da b

    assolutamente vero, poi al pari ci sono i operatori dei negozi e cassiere, perchè no a autisti e camionisti, muratori e carpentieri saldatori, e ci sono migliaia di lavori che non si possono svolgere a distanza. tutte persone con diritto