Michele de Pascale: ho dato il massimo e sento il sostegno della città. Ravenna è pronta per i milioni del PNRR per porto, salute, scuole, ambiente

Più informazioni su

Mancano poco più di 5 mesi al voto amministrativo per Ravenna. Michele de Pascale, Sindaco in carica da poco meno di 5 anni, corre per il secondo mandato. “Se perdo stavolta perdo io” dice. Perché dopo cinque anni un Sindaco viene giudicato dai suoi cittadini per ciò che ha fatto. Lui è tranquillo: è convinto di avere dato il massimo e che i cittadini lo abbiano capito. La sua coalizione potrebbe essere molto larga, anche se il Sindaco dovrà faticare parecchio per tenere tutti insieme, in particolare sui temi della transizione energetica e dell’ambiente. Ma lui, che nel 2016 si presentò con lo slogan “energia per Ravenna”, è convinto di farcela anche questa volta. Viene dalla gestione di una fase difficilissima, quella caratterizzata dalla pandemia, che ha azzoppato prima di tutto l’anno dantesco su cui Ravenna aveva puntato moltissimo. Ma anche su questo versante de Pascale sparge ottimismo: sapremo raccogliere i frutti di quanto abbiamo già investito e da maggio 2021 al settembre 2022 Ravenna sarà protagonista assoluta. Fra poco parte il grande cantiere dell’Hub Portuale e poi arriveranno i soldi del PNRR. E Michele de Pascale ne è certo, la città è pronta a raccogliere la sfida.

L’INTERVISTA

Sindaco de Pascale, si discute ancora di coprifuoco e l’Italia è divisa. Non abbiamo capito se lei è d’accordo con la linea prudente del Governo oppure con Bonaccini che avrebbe voluto spostare l’orologio delle chiusure alle 23 o addirittura con Salvini, che ha raccolto le firme contro il coprifuoco nel nome della politica del ‘liberi tutti’?

“La politica su questo tema si è infilata in una discussione sganciata dalla realtà, a mio parere. Ora si può cenare solo all’aperto e sfido chiunque a cenare all’aperto fino alle 23 in una stagione in cui fa ancora un po’ freddo. Detto questo, il governo ha commesso un errore, quello di non fissare una scadenza, una data entro la quale la norma poteva e doveva essere rivista. A breve si provvederà. Perché il tema vero non è l’apertura dei ristoranti fino alle 22 o alle 23: quando si è seduti all’aperto, in sicurezza, per la salute non fa differenza l’ora. E per i ristoranti un’ora in più o in meno è importante. Il tema vero che preoccupa il governo è quello di cercare di limitare la movida notturna. E su questo il governo ha fatto bene a tenere fermo lo stop alle 22, perché non ci possiamo ancora permettere il liberi tutti e di far ripartire la movida serale.”

Ma in cosa avrebbe sbagliato allora il governo?

“A non valorizzare le riaperture che sono state anticipate. Perché tutti adesso sparano di aprire i ristoranti anche al chiuso e di aprire fino alle 23 o alle 24, ma in realtà il governo ha anticipato di almeno 15 giorni le riaperture rispetto alle aspettative dei ristoratori, tant’è che noi per far partire l’occupazione di suolo pubblico abbiamo dovuto fare le corse. La stessa cosa vale per le spiagge, che dovevano aprire il 15 maggio e poi hanno riaperto il 26 aprile. Ci sono state tante riaperture e secondo me non sono state valorizzate. Poi ci si è infilati in dibattiti assurdi, sempre in chiave propagandistica e molto negativa. Io credo che per i ristoranti, con i dati che abbiamo, entro poco tempo ci saranno le condizioni per ampliare l’orario. Ma bisogna farlo stando attenti a non far partire la movida. Non si possono tenere chiuse le discoteche vere per permettere poi che si facciano finte discoteche nei bar. Questo non va bene, non è serio, ed è pericoloso.”

Io sono contento dell’Italia che riapre, ma le confesso che nutro molti timori sul senso di responsabilità e di auto-disciplina degli italiani – quello si è andato logorando in questi mesi – e temo che andremo incontro a un clamoroso autogol se l’estate 2021 sarà un liberi tutti come nel 2020. I primi segnali non sono molto incoraggianti. Lei quanto è preoccupato? Ha fiducia nel senso di responsabilità dei ravennati?

“È molto difficile fare una previsione su cosa accadrà da qui a due mesi. Tutto fa pensare che da qui a luglio, fra l’estate, la vita all’aria aperta, l’immunizzazione di una parte significativa della popolazione e, soprattutto, di quella più fragile, la situazione possa volgere al meglio, come in alcuni paesi dove si vive già una fase nuova. Ma proprio perché questo risultato è vicino, sarebbe folle far precipitare tutto con una nuova impennata dei contagi. È il rischio calcolato di cui ha parlato Draghi. Il governo si è messo sul limite di ciò che è ragionevole fare. Ma questo si deve abbinare a comportamenti individuali corretti e responsabili. Purtroppo su questo c’è da dire che le persone e soprattutto i più giovani sono stremati. Al netto di qualche irresponsabile, sono pochi quelli che sfidano le regole per andare contro il governo o le autorità. Ma la fatica c’è e si percepisce.”

E quindi che facciamo?

“Qui abbiamo due modi di vedere le cose. C’è qualcuno che colpevolizza soprattutto il comportamento dei singoli o dei gruppi o degli imprenditori che non rispettano le regole. Dall’altra parte c’è chi mette sotto accusa i controlli della Polizia locale o delle Forze dell’ordine. Però quando andiamo a vedere, – e sono dati di questi giorni – per esempio solo lo 0,5% delle attività economiche controllate a Ravenna ha trasgredito le norme. Nel nostro territorio il rispetto delle regole è un dato distintivo, è al 99,5% per quanto riguarda gli imprenditori, ma è molto alto anche per quanto riguarda i cittadini. Questo mi fa essere fiducioso.”

Vaccino

Michele de Pascale nell’hub vaccinale del Pala De André il 27 dicembre 2020

IL CENTRODESTRA E I COMPETITORI PER LA GUIDA DELLA CITTÀ: “SONO TRANQUILLO PER LE COSE CHE HO FATTO”

Se si votava a maggio lei aveva la vittoria in tasca, dopo una gestione della pandemia che l’aveva visto in campo con il piglio giusto, cosa riconosciuta da tanti. Invece si vota a ottobre, nel frattempo l’opinione pubblica è stremata e divisa, l’immagine di chi governa a tutti i livelli è appannata… non rischia di farne le spese anche lei?

“Io avrei di gran lunga preferito votare a giugno o in estate ma non perché avessi già la vittoria in tasca, questo lo dicevano o pensavano i miei avversari del centrodestra semmai.”

Allora per quale motivo?

“Perché in un momento così difficile, più dura la campagna elettorale più l’azione amministrativa sotto certi aspetti si deve limitare. Non si possono prendere in coda al mandato, a pochi mesi dal voto, decisioni importanti che impegneranno il comune per i prossimi vent’anni. Su certe decisioni bisogna avere pudore e rispetto verso i cittadini, che con il loro voto potranno confermare o meno la mia amministrazione. Quindi speravo in un voto a giugno o luglio per avere il prima possibile un Sindaco in carica in grado di governare con tutti i crismi del nuovo mandato popolare.”

Ma lei è comunque tranquillo. È così?

“Non nel senso che ho la vittoria in tasca, ripeto. Ma nel senso che i ravennati hanno tutti gli strumenti per valutare i cinque anni e un po’ del mio mandato e decideranno se il mio progetto merita di andare avanti o no. Sono tranquillo per le cose che ho fatto e l’impegno che ci ho messo.”

Lei ha capito se sarà davvero Filippo Donati il candidato appoggiato dal centrodestra a Ravenna? E cosa pensa delle sue prime uscite in cui dice che Ravenna deve pensare più in grande e merita una guida migliore?

“Penso che ci saranno più candidati di centrodestra, non solo uno. La cosa al momento è abbastanza evidente. Cosa che non auspicavo e non auspico, perché preferivo uno schema bipolare.”

Non dica bugie. Se gli avversari sono divisi lei va a nozze.

“(ride, ndr) Be’ le elezioni a Faenza hanno dimostrato che si può vincere bene nell’uno contro uno, anche se c’è un competitore del centrodestra unito. D’altra parte questa divisione al primo turno rischia di essere artificiale. È un modo per contarsi in un primo tempo per poi convergere nell’eventuale ballottaggio, quando magari non hanno nemmeno letto i loro rispettivi programmi. È una logica perdente, perché quando ti proponi contro qualcuno e non per una visione nuova della città, alla fine i cittadini lo capiscono e non ti premiano. Donati sarà uno dei candidati del centrodestra in campo, lui ama da sempre fare politica, è un’ambizione che coltivava da tempo e ora legittimamente la mette in campo.”

Non la stuzzica questa cosa che Donati dice: Ravenna deve pensare più in grande e merita di meglio?

“Una città con le potenzialità di Ravenna deve sempre pensare più in grande, poi bisogna capire cosa vuol dire. Perché si fa presto a dirlo, poi bisogna sostanziarlo con idee, progetti, visione. E per questo conta anche la storia che ognuno di noi ha. Dietro queste formule c’è anche un po’ di teatrino politico. Quando uno decide di candidarsi attacca il suo avversario, così come io troverò argomenti per contrastare lui. È un gioco della politica.”

L’ANNO DANTESCO: LA GRANDE SEMINA

A proposito di pensare in grande, nel 2016 lei disse che Ravenna poteva diventare come Barcellona dal punto di visto turistico. Non l’ha sparata un po’ grossa? Tenuto conto che Ravenna è rimasta Ravenna, che poi non è affatto male… tanti sono stati i riconoscimenti nazionali e internazionali, tutti ne parlano bene. Mancano solo le vagonate di turisti: ma è davvero quella la strada giusta da imboccare?

“Il nostro progetto sul turismo in questi 5 anni a un certo punto si è scontrato con la pandemia. Ma la visibilità e la reputazione di Ravenna negli anni pre-Covid è andata continuamente aumentando. E anche i dati dei flussi turistici erano in crescita. Non si può sostenere il contrario. Penso a quello che fa il turismo, quello che fa la cultura, quello che fa il Ravenna Festival che da solo ha una rassegna stampa mostruosa, poi ci mettiamo i passaggi di Ravenna in Tv, la Lonely Planet, e tutti gli altri riconoscimenti. Basta pensare solo a quanto sta accadendo sulle celebrazioni dantesche, dove Ravenna è ovunque e ogni giorno è associata a Dante. Purtroppo in termini turistici per ora non ci sono arrivi a causa del Covid, ma in termini di notorietà e credibilità è un qualcosa di molto molto importante.”

È una grande semina per il futuro?

“Lo è, oggettivamente. Raccoglieremo i frutti. L’altro tema di cui si parla poco è quello del mare. Perché facevo l’esempio di Barcellona? Perché è una grande città d’arte che ha anche un grande prodotto balneare. Ravenna può mettere insieme arte, mare e natura. Il mare fa 2 milioni di presenze turistiche e se ne parla troppo poco. Il Parco Marittimo e gli investimenti sul versante naturalistico potranno qualificare la nostra offerta su quel versante. Per me la strada intrapresa è quella giusta. Resta il fatto che il centro di Ravenna sconta una grave carenza di strutture ricettive. In questi anni i B&B e l’affitto degli appartamenti spesso hanno compensato questa carenza.”

Per questo lei voleva fare l’albergo nel Palazzo della Provincia?

“Sì (ride, ndr). È andata in altro modo. Ma l’albergo riusciremo a farlo nell’ex caserma Dante Alighieri.”

Parliamo di Dante. Lo si diceva già, è un vero peccato questa pandemia, ma comunque Ravenna è protagonista delle celebrazioni nazionali. Lei ha già detto che le celebrazioni si prolungheranno fino al settembre 2022: cosa avete in mente per il ‘22?

“Come dicevo prima, oggi chiunque celebra Dante in Italia finisce per citare e coinvolgere Ravenna. È una semina che darà frutti. Anche la recita ogni sera di un canto della Commedia alla tomba ho idea che diventerà un rituale sempre più importante e riconosciuto, che lascerà un segno nel tempo. Quindi visibilità molto forte e interventi strutturali. Intanto a giorni apriamo la prima grande mostra su Dante nella ex chiesa di San Romualdo e poi ce ne sarà un’altra al Mar a ottobre, che arriverà fino all’inizio del 2022. Il 16 maggio apriamo il nuovo Museo Dante e fra un mesetto apriremo Casa Dante. A giugno c’è il Ravenna Festival. Fra maggio 2021 e settembre del 2022 noi potremo capitalizzare tutto questo al 100%.”

Ma nel 2022?

“Riusciremo a completare il progetto delle Albe di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari – il Paradiso e l’intera trilogia – così come l’avevamo sognato. Poi nel settembre del 2022 avremo la Biennale Ravenna Mosaico che abbiamo spostato di un anno per via della pandemia, un grande evento sul mosaico contemporaneo e Dante. Infine, il Cantiere Dante dopo la trilogia sarà chiamato a dare vita alle celebrazioni dantesche di settembre dal 2022 e per i prossimi cento anni. Il settembre del 2022 sarà il banco di prova per tutti i settembre danteschi dal 2023 in poi.”

Michele de Pascale Mattarella

Michele de Pascale con Sergio Mattarella

LA COALIZIONE ALLE PRESE CON LA TRANSIZIONE ENERGETICA: SUL FUTURO NON C’È NESSUNO “PIÙ A SINISTRA DI ME”

La sua coalizione potrebbe essere in teoria molto vasta, andando da Ravenna Coraggiosa ai Verdi ai Cinque Stelle al Pd fino ai Repubblicani e a Italia Viva. Ma ci sono due punti sui quali dovrà superarsi per tenere insieme il suo schieramento. Il primo è quello della transizione energetica perché su CO2 e oil&gas la parte sinistra ed ecologista della sua coalizione non va per niente d’accordo con la parte moderata e produttivista. Come terrà insieme tutti? Cosa pensa dell’estrazione del gas in Adriatico magari per l’idrogeno blu? E del progetto ENI di cattura e stoccaggio di CO2 nel mare di Ravenna?

“Non mi piace farmi i complimenti da solo. Ma se io penso di avere una capacità, è proprio quella di far lavorare insieme persone che partono da posizioni diverse. Questo vale nella coalizione e a maggior ragione vale nel governo della città se uno fa il Sindaco. I conflitti non vanno alimentati ma governati e le idee diverse vanno portate a sintesi nell’interesse della comunità. Se le differenze che esistono nella maggioranza che mi sostiene non sono mai deflagrate in scontro aperto è anche perché qualcuno ci lavora. Fatta questa premessa, a Ravenna nella mia coalizione non c’è nessuna forza che si sia opposta a progetti che rappresentano il futuro di questo territorio. Parlo del progetto Agnes, dell’eolico in Adriatico, dell’idrogeno verde, del solare galleggiante, dei parchi solari. Questa parte è cardine del mio programma ed è conditio sine qua non di adesione al progetto della coalizione. Sul futuro a cui tendere, non c’è nessuno più a sinistra, cioè non c’è spazio alla mia sinistra su questi temi.”

Dove nasce allora lo scontro?

“Quando su alcuni temi si abbandona il terreno del pragmatismo e si imbocca la strada dell’ideologia e della speculazione politica. Questo non va bene. Se il tema è bruciare meno gas possibile, che poi va in atmosfera, io sono assolutamente d’accordo. E nessuno credo voglia aumentare queste emissioni. Ma se il gas serve per un certo periodo nella transizione energetica, come riconosce il governo, allora io non ho dubbi sul fatto che è meglio avere più gas italiano e meno gas russo. Questo è un tema molto concreto e pragmatico che mi pare difficile da contestare e nessuno mi ha ancora convinto del contrario. Facciamo tutto quello che è nelle nostre possibilità per usare meno gas possibile, tuteliamo la costa dalla subsidenza. Ma dove è possibile estrarre gas nel nostro mare in sicurezza invece di importarlo dalla Russia io sono per utilizzare il nostro e per far lavorare le nostre aziende invece di mandarle in Egitto o in Nigeria. Se invece del gas a Ravenna ci fosse il carbone, io non avrei dubbi sul chiudere e nessun sindacato mi convincerebbe del contrario. Perché il carbone è il passato. L’eolico è il presente e il futuro. Il gas è il presente che ci aiuta nella transizione.”

E sul progetto CO2 dell’Eni?

“È la stessa cosa. Concretezza e pragmatismo. Il tema non è quello dei finanziamenti pubblici all’Eni per il CO2, perché quelli sono di pertinenza del governo e non nostra. Oggi non c’è alternativa per catturare CO2 emessa dai grandi camini come quelli del petrolchimico, della Marcegaglia, della centrale Enel Teodora, non esiste ora una tecnologia diversa per far andare questi impianti e se noi non captiamo e stocchiamo CO2 questa finisce in atmosfera. È un modo per ridurre il danno. C’è qualcuno che ha un progetto migliore? Il progetto dell’Eni non è rivolto alle emissioni CO2 dei privati, ma a quello delle grandi industrie che funzionano a metano. Sul metodo e sull’approccio a questi temi, coraggioso nella visione e pragmatico nell’attuazione, anch’io sono esigente.”

Il secondo punto è quello del vicesindaco già opzionato dal Pri: su questo credo che sia Ravenna Coraggiosa sia eventualmente i Cinque Stelle abbiano molto da ridire e legittimamente. Lei come pensa di risolvere questa grana?

“Per me il Pri e la cultura laica e repubblicana a Ravenna sono un apporto fondamentale per il centrosinistra di questa città. Non vederlo e non riconoscerlo è sbagliato. Se il Pri non ci fosse Ravenna sarebbe peggiore, la dico così. Per me il rapporto con il Pri è prioritario e il giudizio mio sull’operato di Eugenio Fusignani come vice Sindaco è molto positivo. L’altra cosa è che la valutazione dentro la coalizione sugli assetti verrà fatta dopo le elezioni, perché comunque il quadro delle forze in campo è diverso dal 2016. Una cosa chiara per esempio è che il Pd, che esprime già il Sindaco, perché io sono del Pd anche se farò la mia lista, non chiederà anche il vice Sindaco, che sarà espresso da un’altra forza della coalizione.”

La lista de Pascale non è un’alternativa al Pd, questo si era capito.

“Lo preciso siccome si parla anche di questo: la lista del Sindaco non è un’altra lista politica, è una lista costituita da un gruppo di persone che si mettono al servizio della città per sostenere il Sindaco in una chiave squisitamente civica. La mia lista non è in concorrenza con nessuna delle altre forze delle coalizione. Ed è trasversale, non rappresenterà nessuna forza ma solo singoli cittadini che hanno deciso di impegnarsi per la città.”

Michele de Pascale

Michele de Pascale con Stefano Bonaccini

IL PORTO E IL PNRR: LE GRANDI SFIDE PER CUI SIAMO PRONTI

Il punto di forza del suo programma avrebbe potuto essere il Porto… se si fosse cominciato almeno a scavare un po’ per il nuovo Hub. Invece il dragaggio non è ancora cominciato. C’è tanta carne al fuoco, ma si vede ancora poco arrosto. Intanto i traffici sono in grossa difficoltà. Non teme che i ravennati vedano per ora solo il bicchiere mezzo vuoto?

“No. Sinceramente no. In questo momento il general contractor che si è aggiudicato i lavori è in porto per fare i rilievi e i saggi sulle banchine per dare inizio al cantiere. Non abbiamo enfatizzato questo fatto, ma è quanto sta avvenendo, a dimostrazione che il progetto Hub Portuale finalmente è partito. A quanto mi riferisce l’Autorità Portuale il rifacimento delle banchine inizierà durante l’estate. Al netto dei problemi creati dalla pandemia, sento invece venire un grande consenso da parte della comunità portuale verso il lavoro della nostra amministrazione. Abbiamo salvato il finanziamento per rifare le banchine e scavare il porto. Se ci andiamo a rileggere gli articoli di cinque anni fa, vediamo che tutti dicevano che non ce l’avremmo fatta. Grazie a questo investimento che abbiamo salvato sono ripartiti anche grandi investimenti privati: il GNL è a buon punto, c’è il piano investimenti di Marcegaglia, c’è quello di Sapir. Royal Caribbean è un grande investimento, 300 mila turisti che sbarcano a Porto Corsini porteranno un grande beneficio per il nostro turismo.”

E cosa c’è nel PNRR per il porto?

“Il nostro progetto è scavare il porto a 12,50, con l’opzione di arrivare a 14,50. Adesso il governo con il PNRR finanzia l’approfondimento dei fondali a 14,50. Con il nostro progetto e con questa scelta contenuta nel PNRR si cambia la storia del Porto di Ravenna. È chiaro che la via Crucis burocratica che abbiamo dovuto affrontare ce la saremmo volentieri risparmiata, ma non si poteva fare diversamente.”

Insomma per lei il bicchiere è mezzo pieno?

“Le donne e gli uomini che lavorano nel Porto di Ravenna sanno chi li ha aiutati e sapranno distinguere fra chi ha fatto solo chiacchiere e chi ha fatto le cose.”

Sui cantieri le cose si sono messe maluccio proprio sull’opera che doveva lasciare un segno: il nuovo palasport, bloccato. Poi c’è stato il rinvio del Parco Marittimo. I ritardi della nuova Piscina. Quelli ormai biblici del Palazzo degli uffici comunali e di Arpae. La Ravegnana e le varianti di Fosso Ghiaia e Mezzano sono nel piano regionale e si faranno, sì, ma non si sa con certezza quando. La nuova Mini E55 non si sa come è messa. Adesso anche il sottopasso del Molinetto rischia di diventare una grana. Insomma non sembra un gran bilancio. Lei stesso ha detto che ci sono dei problemi con i lavori pubblici. Che cosa non va?

“Se uno va a vedere i piani di investimento di questi 5 anni, come quantità di investimenti per opere appaltate, cantierizzate e realizzate, il bilancio non è paragonabile con il recente passato. Presenteremo il rendiconto e si vedrà chiaramente tutto quello che abbiamo realizzato, quindi il bilancio è molto significativo e non ci sto a ridurre tutto ai problemi aperti. Dal cantiere della Caserma Dante che sarà chiuso a luglio alla stazione ecologica di San Pietro in Vincoli inaugurata qualche giorno fa: sono solo due esempi. Questi risultati li abbiamo ottenuti sia perché il Comune di Ravenna aveva i conti in ordine lasciati dalla gestione Matteucci e ha potuto fare investimenti, sia perché è aumentata la nostra capacità di partecipare a bandi nazionali ed europei e di portare a casa risultati. E qui qualche merito ce l’ha anche la mia amministrazione.”

Lei non ha nascosto però i problemi sulla fase di appalto e realizzazione delle opere.

“Sì, e penso in particolare al Palazzo dello Sport e al Parco Marittimo, ma un problema analogo c’è stato per l’ampliamento della scuola di Mezzano. Per una serie di opere ci siamo trovati con appalti assegnati a una serie di ditte che hanno avuto problemi enormi a realizzare i lavori. Le gare di appalto non le scrive il Sindaco, ma il Sindaco può cercare insieme agli uffici comunali di capire dove si è sbagliato nella scrittura dei bandi e per evitare di sbagliare ancora in futuro. È quello che stiamo facendo. In alcuni casi come è avvenuto per la Piscina comunale, invece, ritardare ci ha fatto bene. Perché ci ha aiutato a non sbagliare. Noi stavamo commettendo un errore…”

E le associazioni sportive vi hanno aiutato a non farlo.

“Sì. E noi abbiamo cambiato. Non mi metto sul petto alcuna medaglia, ma riconosco l’errore iniziale e il fatto di essere riusciti a correggerlo. Chi è che non sbaglia? Però quando si sbaglia bisogna anche saperlo ammettere.”

Molti cittadini si stanno chiedendo perché continuate a dare il permesso di realizzare supermercati nel comune di Ravenna che ne conta già quasi 40 di varie dimensioni e di varie catene?

“C’è una premessa da fare: noi lavoriamo con un Piano Strutturale Comunale approvato nel 2003, figlio degli anni novanta, quando Ravenna aveva un trend di forte crescita demografica che è andato avanti fino al 2007-2008. Allora si era stimato che la città potesse avere oggi 180-190 mila abitanti. Questo non è avvenuto perché c’è stata la crisi economica partita nel 2008, poi l’accentuarsi della denatalità e poi ancora il blocco dell’immigrazione, che è ferma ormai da 10 anni, malgrado qualcuno dica il contrario per ragioni propagandistiche. Questo ha fatto sì che una serie di piani su aree urbane siano arrivati a concretizzarsi oggi: parlo della zona del Pala De André, del Villaggio Anic, dell’Antica Milizia. Ci sono tre o quattro piani che sono partiti e avevano il diritto di partire. Stiamo parlando di imprenditori che hanno investito su quei piani comunali, che hanno fatto progetti, che hanno pagato 20 anni di Imu sui terreni.”

Insomma lei dice che questi imprenditori hanno maturato un diritto a cui non poteva dire di no.

“Sì. Non sarebbe stato corretto girarsi da un’altra parte e dire non se ne fa più nulla. Aprendo cause per vedere come andranno a finire fra 10 anni. Io ho scelto di fare il mio dovere di Sindaco e tenere fede agli impegni presi da chi mi ha preceduto. Molto diverso invece è il tema delle aree di rigenerazione urbana. Anche qui si tratta di interventi privati, dove c’è sempre un mix di destinazioni e usi, con residenziale e commerciale. Vedo che c’è questa enorme pressione quasi solo sul settore alimentare con nuove richieste di aprire aree vendita di questo genere. Intendiamoci, è ciò che nuoce meno in fatto di concorrenza al commercio al dettaglio in centro città, perché se invece di un discount alimentare si facesse un discount di abbigliamento avremmo il doppio delle polemiche. Ma a fronte di questa pressione enorme, noi autorizziamo solo una piccola parte di interventi e diciamo tanti no.”

E sull’ex Amga?

“È il classico esempio dove l’alternativa è fra sistemare l’area, recuperare le mura e l’edificio di archeologia industriale, edificare una parte residenziale e una parte commerciale e non fare nulla, lasciare l’area incolta appannaggio di topi, bisce e zanzare. Qui abbiamo detto di sì al privato, autorizzando un intervento che è un servizio di prossimità per il centro della città: non sorgerà un grande ipermercato che toglie le persone dal centro.”

Torniamo sul PNRR, una montagna di investimenti per l’Italia. Cosa c’è davvero per Ravenna?

“Ravenna deve giocare una partita trasversale che vale per tutta l’Italia. Ci sono alcuni filoni di investimento: dalla salute con il potenziamento dei servizi sanitari di prossimità e noi dovremo essere pronti con i nostri progetti – fra questi ci sarà la Casa della Salute della Darsena e la nuova palazzina materno-infantile dell’Ospedale -, ai progetti di efficientamento e messa in sicurezza delle scuole e anche qui dovremo avere i nostri progetti. Sono soldi messi a disposizione di tutti ma bisogna avere i progetti per portarsi a casa gli investimenti e noi siamo ben attrezzati. Poi ci sono alcuni temi particolari che riguardano in specifico Ravenna, come per esempio il finanziamento del secondo stralcio dell’Hub Portuale con lo scavo dei fondali a 14,50 di cui parlavo prima. Si tratta di 110 milioni di euro. Noi puntiamo poi ad ottenere altri 40 milioni di euro sul filone Green Port, un progetto per l’idrogeno verde trasformando aree dismesse del porto in campi fotovoltaici. L’altro progetto a cui tengo moltissimo e che se sarò rieletto sarà certamente uno dei fiori all’occhiello dei miei mandati è quello del bosco urbano, il progetto di riforestazione del litorale di Ravenna. Sarà il progetto più forte del prossimo PUG. È una sfida per i prossimi decenni per far sì che le zone naturali di Ravenna possano ricongiungersi in una cintura verde da nord a sud.”

In mezzo c’è il porto.

“Be’ quello rimane, naturalmente. Ma noi abbiamo le zone naturali a nord del porto che partono subito dalla Baiona. A sud abbiamo dal Piombone fino alla Pineta di Classe una enorme zona agricola, con risultati molto modesti. Qui il progetto prevede di trasformare queste aree in zone naturali. Un’area che in parte va riallagata e in parte riforestata. Nel PNRR, nei fondi del Green Port, ci sono 10 milioni per il primo stralcio della cintura verde, quella che va da Punta Marina a Ravenna, e per intenderci interessa tutta l’asta di via Trieste.”

È un’altra maniera per catturare CO2.

“Certo. Ma anche per proteggere gli abitati di Marina di Ravenna e di Punta Marina dalle polveri. La tutela dell’ambiente non è solo tutela del paesaggio: io partirei dalla tutela della salute, l’ambiente va visto prima di tutto in questa ottica. Nel PNRR ci sono anche gli investimenti per il Parco del Delta del Po, i 55 milioni di cui ha parlato Franceschini, e lì dentro c’è il secondo stralcio del nostro Parco Marittimo.”

Saremo ancora una volta tagliati fuori sulle grandi infrastrutture?

“Bisogna chiarire una cosa, perché sulle strade si sono dette un sacco di stupidaggini. Per una precisa richiesta dell’Europa non sono previsti investimenti in strade nel PNRR. Non si possono inserire nel piano le infrastrutture viarie. Ci entrano invece gli investimenti nelle linee ferroviarie: su questo fronte ci sarà da battagliare.”

E per le strade?

“Il governo ha annunciato un decreto strade da fare nella seconda metà dell’anno. E siccome la Regione Emilia-Romagna ha anticipato la progettazione delle varianti di Mezzano e Fosso Ghiaia e della stessa Ravegnana, la nostra battaglia sarà quella di inserire questi interventi nel piano strade del governo.”

Cinque anni fa lei era la novità. Nel 2021 è certo che il Michele de Pascale usato sicuro possa funzionare? Cinque anni fa parlò di energia per Ravenna, ora su che cosa punta per la riconferma alla guida della città?

“Lo slogan non lo posso rivelare (ride, ndr). Presto comincerà la campagna elettorale con l’apertura del Comitato, le iniziative, gli incontri e allora sarà tutto chiaro. Per un Sindaco il passaggio dal primo al secondo mandato è il vero giudizio, è quello che rimane dell’opinione dei cittadini sul lavoro come Sindaco. Vivo questo appuntamento con grande attesa. Con il primo mandato puoi vincere o perdere per tante ragioni. Ma nel passaggio dal primo al secondo mandato se un Sindaco vince, vince perché i cittadini lo hanno premiato. Se perde è perché lo hanno bocciato. Se perdo, perdo io. Io penso di aver dato il massimo e sento il sostegno della città. Se non fosse così non mi sarei ricandidato. La cosa che mi fa più piacere è che chi ha lavorato con me continua a farlo. E tanti che non lo avevano fatto ora iniziano a farlo e mi sostengono. E non accade il contrario, cioè persone che c’erano prima e che non ci sono più. Per questo sono ottimista.”

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di RavennaNotizie, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Scritto da zan

    Tutto vero, tutto ok ma Ravenna è da anni una città dove in strada ognuno fa quel che vuole fregandosene degli altri. Non c’è più Polizia Municipale in giro, dove è finita? Tutta in ufficio? Come mai la P. M. x strada salta fuori solo quando in città arrivano persone importanti, vedi Presidente della Repubblica?

  2. Scritto da Stufo

    Strade allo sfascio, classifica nazionale sicurezza e benessere di vita con posizioni certamente non da prima della classe, piste ciclabili indecenti, percezione rispetto regole e sicurezza….. meglio tralasciare, ma i ravennati votano sempre a sinistra quindi non ci saranno sorprese. Almeno si vota, cosa che a livello centrale non ci lasciano più fare da anni

  3. Scritto da gigi

    comincia la campagna elettorale, mi raccomando votate sempre gli stessi e poi continuate a lamentarvi

  4. Scritto da Luca

    Se vincerà, buon lavoro per i prossimi cinque anni; se perderà, onore delle armi.

  5. Scritto da nando

    Tranquilli con la disfatta sulla Ravenna-Venezia il futuro di Ravenna incluso il suo porto è segnato! Declino chiusura, fuga delle imprese e delle istituzioni e Isolamento per decenni!! Che BOTTA! Peggio di cosi!

  6. Scritto da batti

    stufo è anche distratto, per il governo si vota nel 23, come dovrebbe essere, poi se vuole votare tutti i santi giorni fino a vincere prova. se i cittadini votano sempre a sinistra, non puo essere che magari guardando dove governa la destra sono molto peggio? a bologna si ricordano ancora i 5 anni del macellaio

  7. Scritto da Luca

    Cosa vogliamo dire? Che Ravenna da 70 anni è isolata dal resto d’Italia sia a livello ferroviario che stradale e penso che per i prossimi 70 continuerà così…ci presentiamo ai turisti da sempre con i treni ciuf ciuf e con strade al limite del ridicolo per trascuratezza e sicurezza…ma ai ravennati evidentemente va bene così..saluti…

  8. Scritto da Lucio

    Allora, dati alla mano (fonte ilSole24ore): nel 2020 Ravenna risulta al 22° posto per la qualità della vita in Italia; nel 2019 risultava 39°; nel 2018 si piazzava 11°; nel 2017: 23°; nel 2016: 12° – Questa la classifica generale. Sul sito, oltre a questa graduatoria, si possono leggere anche le classifiche per settore (es. Ricchezza e consumi; Ambiente e servizi; Giustizia e Sicurezza, ecc.).

  9. Scritto da Stufo

    @ batti
    Lei che è onnipresente con le sue sentenze si ricordi che i governi e le relative forze politiche di maggioranza ed opposizione che li compongono vengono eletti nelle urne. Le sfugge forse che i governi Conte e Draghi non sono stati eletti ma diciamo così “imposti”. Tornando ai risultati delle amministrazioni di sinistra a Ravenna si rilegga i commenti di Nando e Luca e provi a sentirli. Ciliegina sulla torta: voi di sx che avete memoria corta, si ricordi la candidatura di Ravenna a capitale della cultura com’è andata a finire.. . . . Giusto per fare un esempio recente. Si faccia un giro a Milano Marittima o Cervia anch’esse amministrate dalla sx ma dove le cose funzionano, ha mai visto ad esempio che piste ciclabili e camminamenti antistanti gli stabilimenti? A Ravenna non riescono neppure ad asfaltare quelle specie di marciapiedi tra Punta e Riva Verde. Comunque non si alteri, vincerete ancora

  10. Scritto da Roberto

    De Pascale è il sindaco di Ravenna ed è responsabile di ciò che il Comune può fare per la città e non è poco: “strade, scuole, polizia municipale (quanti sono? e dove stanno rintanati?), serie e ponderate campagne promozionali per il turismo (con i tesori artistici e naturali che ci sono nel nostro comune dovremmo vivere solo con quello)”, ma BISOGNA che ci “DIAMO UNA MOSSA” e non aspettare che cada la manna dal cielo. Se Ravenna è e rimane isolata può essere solo in piccolissima parte colpa del sindaco. Se i collegamenti stradali e ferroviari impediscono un forte decollo del nostro porto dobbiamo ricordarci che la ROMAGNA è una COLONIA dell’Emilia! Dobbiamo tenere sempre presente, noi ed il nostro sindaco, di sviluppare bene quello che abbiamo già e poi far valere i nostri interessi in sede regionale e nazionale. Saluti

  11. Scritto da nautilus

    Integro quanto scritto da @Lucio, e cioè che (22 + 39 + 11 + 23 + 12) / 5 fa una media di 21,4. Le provincie italiane sono più di cento e ciò significa stare nel primo quartile della classifica.
    PS De Pascale arrivò sindaco 5 anni fa per caso e trovo che in questo periodo sia cresciuto molto, sia come persona che come politico.

  12. Scritto da lorenzo

    francamente non capisco cosa debba temere de pascale. Lui e tutti quelli che verranno come lui non avranno problemi a essere eletti, basta guardare le opposizioni per capirlo. Certo, quelli che voteranno saranno sempre meno, almeno ci risparmieremo del tempo.

  13. Scritto da Alan

    Scrivo dal mio rifugio, il capanno da pesca , che venne donato nell’ esercizio da nobile famiglia ravennate.
    Sentire parlare di ambiente il Pascale sa di grottesco….come comune lui responsabile della morte di migliaia di anatidi nella valle della canna….ma nessuna lacrima, inchieste ormai sepolte …
    Vabbè , ogni società a ciò che si merita.

  14. Scritto da Giò

    Va bene ragazzi, tutto ok, ma se l’opposizione sono 4 gatti e si presentano in 5 tutte le volte, De Pascale che colpa ne ha ?

  15. Scritto da Aldo

    La sua fortuna Sindaco che la destra a Ravenna non vuole vincere. tutto qui.

  16. Scritto da Rusty

    Stufo, non voglio dare lezioni, ma tu proprio cosa sia una repubblica parlamentare non lo sai. Leggi la Costituzione. Ciao.

  17. Scritto da MC

    Se hai dato il massimo, alle prossime elezioni stat a cà c’le mei.

  18. Scritto da armando

    @ zan..ma come..la Municipale dov’è ??? sempre presente, diamine !!! (??????) multe al ristorante per 4 persone che con la pioggia mangiano al coperto !!!! indispensabili, qui !!!! diamine.- Multare il bar di via Ravegnana per persone che prendono un caffe’ !!!(oltretutto bar frequentato per lo piu da Carabinieri da decenni !!!!): ma non si poteva segnalare l’irregolarita??? Sbeffeggiati poi, subito, dall’intelligenza del barista che, aver saputo della scorciatoia, ha pagato subito e subito riaperto !!!! BRAVOOOOOO !!!!! MAIm dico MAI in Piazza del Popolo durante il giorno e tantomeno alla sera !!!!capisco, a casa in famiglia: ma io ho fatto turni per 30 anni, dalle 22 alle 6 !!!!!!!!!!!!!!!!! Mi auguro che il sig. Sindaco legga la posta dei lettori e che RAVENNA NOTIZIA, non elimini oggi stesso questo post: deve avere spazio per una “discussione” del popolino.- GRAZIE

  19. Scritto da Lucio

    Integro quanto scritto da me e @Nautilus con la seguente osservazione: come detto, sullo stesso sito si possono vedere anche le graduatorie per singoli indicatori (Ambiente, Giustizia, ecc.). (cfr. web)

    Ora, per la voce Giustizia e Sicurezza, nel 2020 Ravenna risulta 98°; nel 2019 si piazzava 71°; nel 2018: 17°; nel 2017: 32°; nel 2016: 32°. In pratica, (98+71+17+32+32)/5 fa una media di 50. Le province italiane sono più di 100 e significa stare nel secondo quartile (ma nel primo cinquantile, a seconda dei pdv.) della classifica.

    Cordialità.

  20. Scritto da jack

    Siete fantastici nei vostri commenti, spero tanto che nella vita siate più sereni
    e che riusciate a vedere anche le cose belle della vostra città, il sindaco è solo l’apice di un sistema molto complesso ed è normale che venga criticato, poi alle elezioni si tireranno le somme del suo operato e chi perde potrà tornare al suo sport preferito : il lamento.

  21. Scritto da Lucio

    @ Jack: personalmente, sono tranquillissimo e sereno. Visto che questo quotidiano online mette gentilmente a disposizione uno spazio per commentare (dove commentare non vuol dire solo approvare, ma anche eventualmente criticare – sempre con rispetto, ovvio), quando ne ho tempo, voglia, occasione approfitto per dire la mia.

    I confronti dialettici sono alla base della politica, le riflessioni pacate la base della comunicazione, e per citare il buon Gaber: “libertà è partecipazione.” Appunto. Il consenso generale è già ampiamente portato in Italia da stampa e majorette, indipendentemente dal colore politico del partito di turno. Poter esprimere pacatamente la mia critica ragionata lo ritengo (in parte) utile o costruttivo.

    Cordialmente.

  22. Scritto da zan

    Mi associo a Rusty, Stufo non hai mai votato per Draghi o per Conte semplicemente xchè in repubblica parlamentare (Italia) si vota x senatori e deputati che poi a loro volta designano il presidente del consiglio.

  23. Scritto da Stufo

    @ zan e Rusty sfottete pure, voi giocate con le parole pensando di essere i più furbi vero? So benissimo che non si vota per il Presidente del Consiglio (purtroppo). Chi ha voluto capire il mio discorso ha già capito, a chi piace mettere inutili puntini sulle i sta qui a spendere tempo inutilmente per sfoggiare la propria alta cultura istituzionale

  24. Scritto da Maurizio

    “Presenteremo il rendiconto e si vedrà chiaramente tutto quello che abbiamo realizzato, quindi il bilancio è molto significativo e non ci sto a ridurre tutto ai problemi aperti..”
    Non ho parole…
    I ravennati non sono ciechi.. forse un po’ “partigiani”.., ma non ciechi.
    Si vede gia’ chiaramente cio’ che questa amministrazione ho realizzato nei 5 anni,
    “Una beata m..” citando il grande Cetto La Qualunque.
    Del resto se il sign. Sindaco non puo’ elencare altro che una stazione ecologica in frazione di Ravenna e la demolizione di una vecchia caserma trasformata in un “Parco”.., e’ chiaro che c’e’ poco da dire.
    Da dire ci sarebbe che delle mirabolanti opere elencate dal sindaco la scorsa campagna elettorale: sottopassi vari (sempre i soliti) , nuova variante di mezzano (sempre la solita) nuova romea (sempre la solita) nuovo palazzetto, nuovo sistemazione ippodromo, nuova piscina, nuovi uffici comunali, …non se ne vede neanche una… confidiamo di non vederle neanche nel rendiconto. Sarebbe un caso strano di opere rendicontate ma invisibili.
    Faccio notare al sig. Sindaco che non basta parlare di svolta green, bisogna favorirla ed incentivarla, Le piste ciclabili lungo la “tangenziale interna” sono in uno stato pietoso e pericolose.. non basta mettere il cartello “strada ammalorata da radici”.. la gente non le usa perché c’e’ da rompersi la testa.
    Poi non ho capito una cosa.. in questa lunghissima intervista. ma IV e’ con lui o no..? Cioe’ l’ass. Fagnani ce lo dobbiamo cuccare per altri 5 anni?

  25. Scritto da Maria

    Sig.Sindaco è mai stato nei lidi ravennati?……….di strade se ne aggiustano poche. Per esempio a Marina Romea in viale delle Palme è come girare sulle dune, va bene mettere tanti cartelli per segnalare il pericolo, ma sono passati ormai tanti anni.

  26. Scritto da batti

    se la mia presenza disturba, me ne farò una ragione, provi a farsela pure lei. in quanto a conte e draghi, la dice tutta sui chi eleggiamo. se eletti non sono capaci di governare , o non trovano la sintesi. vorrà dire che abbiamo sbagliato eletti

  27. Scritto da Emanuele

    Scusi, signor Sindaco, spero prima o poi di incontrarla di persona e di sapere se per il prossimo mandato intende gestire i milioni del PNRR come le uniche due o tre opere pubbliche attuali (palazzetto sport, sede uffici comunali Berlinguer, nuovo parco ex zona militare… tutto fermo, in alcuni casi con tempi di realizzazione biblici).