Green pass, Draghi firma il Dpcm sui controlli nei posti di lavoro: le FAQ

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Il presidente del consiglio Mario Draghi ha firmato il nuovo Dpcm con le modalità di verifica del possesso delle certificazioni verdi COVID-19 in ambito lavorativo per il settore privato e per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, in vigore da venerdì 15 ottobre.

La mancanza del pass non comporterà il licenziamento, ma chi non ce l’ha dovrà essere allontanato dal posto di lavoro e ciascun giorno di mancato servizio conterà come una assenza ingiustificata. Niente contributi e calcolo di giorni di ferie. Il controllo avverrà tramite una app messa a disposizione dal governo.

Il decreto interviene per fornire ai datori di lavoro pubblici e privati gli strumenti informatici che consentiranno una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni.

Green Pass, FAQ su dpcm del Presidente Draghi

Di seguito riportiamo le risposte alle domande frequenti sul dpcm riguardante Green Pass e ambito lavorativo firmato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi e rese note su governo.it.

1. Come devono avvenire i controlli sul green pass dei lavoratori nel settore pubblico e in quello privato?

Ogni amministrazione/azienda è autonoma nell’organizzare i controlli, nel rispetto delle normative sulla privacy e delle linee guida emanate con il dPCM 12 ottobre 2021. I datori di lavoro definiscono le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro, e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento delle violazioni degli obblighi di cui ai commi 1 e 2. È opportuno utilizzare modalità di accertamento che non determinino ritardi o code all’ingresso. Nelle pubbliche amministrazioni, laddove l’accertamento non avvenga al momento dell’accesso al luogo di lavoro, esso dovrà avvenire su base giornaliera, prioritariamente nella fascia antimeridiana della giornata lavorativa, potrà essere generalizzato o a campione, purché in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione che assicuri, nel tempo, il controllo su tutto il personale dipendente.

Oltre all’app “VerificaC19”, saranno rese disponibili per i datori di lavoro, pubblici e privati, specifiche funzionalità che consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni. Tali verifiche potranno avvenire attraverso:

  • l’integrazione del sistema di lettura e verifica del QR code del certificato verde nei sistemi di controllo agli accessi fisici, inclusi quelli di rilevazione delle presenze, o della temperatura;
  • per gli enti pubblici aderenti alla Piattaforma NoiPA, realizzata dal Ministero dell’economia e delle finanze, l’interazione asincrona tra la stessa e la Piattaforma nazionale-DGC;
  • per i datori di lavoro con più di 50 dipendenti, sia privati che pubblici non aderenti a NoiPA, l’interazione asincrona tra il Portale istituzionale INPS e la Piattaforma nazionale-DGC; per le amministrazioni pubbliche con almeno 1.000 dipendenti, anche con uffici di servizio dislocati in più sedi fisiche, una interoperabilità applicativa, in modalità asincrona, tra i sistemi informativi di gestione del personale del, e la Piattaforma nazionale-DGC.

2. Come è possibile, per i soggetti che non possono vaccinarsi per comprovati motivi di salute, dimostrare di poter accedere al luogo di lavoro?

I soggetti che, per comprovati motivi di salute, non possono effettuare il vaccino contro il COVID-19, dovranno esibire un certificato contenente l’apposito “QR code” in corso di predisposizione. Nelle more del rilascio del relativo applicativo, il personale esente – previa trasmissione della relativa documentazione sanitaria al medico competente dell’amministrazione di appartenenza – non potrà essere soggetto ad alcun controllo.


3. I soggetti che hanno diritto al green pass ma ne attendono il rilascio o l’aggiornamento come possono dimostrare di poter accedere al luogo di lavoro?

Per i soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde e che ne abbiano diritto, nelle more del rilascio e dell’eventuale aggiornamento, sarà possibile avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta.


4. Quali provvedimenti deve prendere il datore di lavoro che accerta che il dipendente abbia effettuato l’accesso alla sede di servizio pur essendo sprovvisto di green pass?Quali sanzioni rischia il lavoratore?

Il lavoratore, pubblico o privato, è considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass; nel caso di aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta.
Nel caso in cui il lavoratore acceda al luogo di lavoro senza green pass, il datore di lavoro deve poi effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell’applicazione della sanzione amministrativa. Infatti il lavoratore che accede al luogo di lavoro senza green pass è soggetto, con provvedimento del Prefetto, a una sanzione amministrativa che va da 600 a 1.500 euro. Vengono poi applicate anche le sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore.
Oltre alla retribuzione, non sarà più versata al lavoratore senza green pass qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio.


5. Da chi devono essere effettuati i controlli sul green pass dei lavoratori che arrivano da società di somministrazione? Dalla società di somministrazione o dall’azienda in cui vengono distaccati?

I controlli devono essere effettuati da entrambe, sia dalla società di somministrazione, sia dall’azienda presso la quale il lavoratore svolge la propria prestazione.


6. I protocolli e le linee guida di settore contro il COVID-19, che prevedono regole sulla sanificazione delle sedi aziendali, sull’uso delle mascherine e sui distanziamenti, possono essere superati attraverso l’utilizzo del green pass?

No, l’uso del green pass è una misura ulteriore che non può far ritenere superati i protocolli e le linee guida di settore.


7. I clienti devono verificare il green pass dei tassisti o degli autisti di vetture a noleggio con conducente?

I clienti non sono tenuti a verificare il green pass dei tassisti o dei conducenti di NCC.


8. I parrucchieri, gli estetisti e gli altri operatori del settore dei servizi alla persona devono controllare il green pass dei propri clienti? E i clienti, devono controllare il green pass di tali operatori?

Il titolare dell’attività deve controllare il pass dei propri eventuali dipendenti ma non deve richiederlo ai clienti, né questi ultimi sono tenuti a chiederlo a chi svolge l’attività lavorativa in questione.


9. È necessario verificare il green pass dei lavoratori autonomi che prestano i propri servizi a un’azienda e che per questo devono accedere alle sedi della stessa?

Sì, tutti coloro che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato nelle sedi dell’azienda sono soggetti al controllo.


10. È possibile per il datore di lavoro verificare il possesso del green pass con anticipo rispetto al momento previsto per l’accesso in sede da parte del lavoratore?

Sì. Nei casi di specifiche esigenze organizzative, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni relative al mancato possesso del green pass con il preavviso necessario al datore di lavoro per soddisfare tali esigenze.


11. Quali sanzioni rischia il datore di lavoro che non effettua le verifiche previste per legge?

Il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole sul green pass è punito con una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro.

 

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Commenti

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  1. Scritto da Aldo

    Che valga per tutti e non comincino con delle deroghe

  2. Scritto da Alan

    Caos tamponi in tutte le farmacie , per chi ha optato per non vaccinarsi od aspettare chiarimenti su alcune patologie sensibili alle miocarditi o pericarditi.

    Purtroppo il clima è avvelenato, ed è difficile confrontarsi o chiedere lumi senza scontrarsi con posizioni predefinite.

    Incredibile come qualsiasi cosa Italia parta da un disservizio.

  3. Scritto da Stufo

    @ Aldo
    Prima di cantare vittoria dovevate fare i conti con tutti quelli come a Trieste. Prima o poi la farsa finirà come è già finita nella stragrande maggioranza dei paesi europei un pó più rispettosi dei propri cittadini e della loro costituzione. Un nome a caso: la tanto amata Germania che ora in Italia cercano di non nominare più, oppure la civilissima Norvegia che ha declassato il Covid ad influenza. Non pubblicheranno mai questo msg ma tanto ormai è solo questione di tempo prima che tutto venga a galla

  4. Scritto da Maria

    Il vaccino non è obbligatorio e le prenotazioni dei tamponi in farmacia sono insufficienti.

  5. Scritto da alan

    Maria ha ragione, tutte le farmacie sono prenotate, se uno vuol rispettare la legge avvalendosi della facolta’ concessa di non vaccinarsi, pagando i tamponi , non riesce a trovare un posto libero in qualsiasi farmacia.

  6. Scritto da Srufo

    In Germania dove rispettano la costituzione e la privacy nulla è obbligatorio ed il datore di lavoro non può sapere se l’impiegato lavoratore abbia o no la vaccinazione e se presenta GP non si può sapere se è da vaccinazione o test. Il datore di lavoro è obbligato a fornire ai dipendenti i test che comunque hanno un prezzo di € 0.80 e il lavoratore non è obbligato a farlo. I test vengono auto eseguiti in uffici e aziende!! Bastava guardare Report su Rai 3 questa settimana, le info non provengono da terrapiattisti o complottisti. Hanno semplicemente rispettato le leggi della comunità euorpe e la loro costituzione!!

  7. Scritto da mirko

    @Srufo
    lumedì c’era Presa Diretta, cosa hai guardato?
    @Stufo
    Hai ragione, la terra è piatta!

  8. Scritto da Alex

    Vorrei segnalare che anche cliniche e ambulatori privati eseguono tamponi e la spesa è la medesima , anzi fanno anche pacchetti con sconti ! Ma quando si è più concentrati ad andare contro a prescindere si perde un pò di vista l’ obiettivo.

  9. Scritto da Stufo

    @ Mirko mi scuso per l’errore madornale di scambio di nome, non sia mai che questi siano commenti costruttivi….. Forse avete finito gli argomenti e non sapete più cosa dire, tant’è