Liverani e Zandoli (Lega) sostengono la protesta dei No Green Pass al Porto di Ravenna e attaccano il Pd

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Si registrano già le prime prese di posizioni politiche sui fatti di questa mattina al Porto di Ravenna con la protesta dei No Green Pass. Protesta a cui hanno partecipato anche il consigliere comunale della Lega Gianfilippo Nicola Rolando e l’ex candidato Sindaco dei 3V Emanuele Panizza. Ricordiamo per dovere di cronaca che la protesta è stata inscenata da un gruppo di lavoratori portuali, sorto in questa occasione, definitosi “Portuali Ravenna Liberi”, che non si sa quanto sia rappresentativo della comunità portuale; alla protesta hanno partecipato soprattutto molte persone giunte da altre aziende e anche da fuori Ravenna, qualcuno da fuori Romagna.

PROTESTE AL PORTO, ZANDOLI E LIVERANI (LEGA): “IL PD NON DIA LEZIONI A NOI. SUL GREEN PASS NON PRENDIAMO POSIZIONE “

“Il PD ravennate non osi dare lezioni alla Lega. Soprattutto in tema di lavoro, di diritto alla legittima protesta e alla difesa di istanze dei lavoratori che dissentono da provvedimenti governativi. Difendere il diritto di sciopero non significa appoggiare i motivi dello sciopero ma tutelare la libertà di opinione e di espressione. Sembra invece che PD e sinistra questi principi li abbiano scordati e cambino opinione a seconda di chi protesta”. Così in una nota il coordinatore provinciale della Lega Lorenzo Zandoli e il consigliere regionale del Carroccio Andrea Liverani, in difficoltà per via dell’attacco sferrato del segretario del PD Alessandro Barattoni che chiede alla Lega di chiarire da che parte sta sui fatti del Porto, visto che Rolando ne invoca il blocco e sta con i manifestanti, ma la Lega è parte di quel governo che ha deciso la misura del Green Pass.

“Stupisce, infatti, che non ci siano levate di scudi da parte di sindacati e dei partiti della sinistra sugli idranti utilizzati oggi al porto di Trieste contro lavoratori e cittadini che manifestavano pacificamente il diritto a non essere discriminati sul lavoro. Proteste e manifestazioni consentite dalla nostra Carta costituzionale, ma negate solo a qualcuno. Tutti i Paesi civili e democratici osservano con stupore, e forse incomprensione, l’Italia, l’unico stato ad aver previsto il green pass per poter lavorare. Il ministro dell’Interno consente sbarchi continui di migranti irregolari senza controlli, quest’estate ha chiuso gli occhi sul ‘rave’ selvaggio a Viterbo, pochi giorni fa ha permesso a qualche esagitato dell’ultradestra di mettere a soqquadro la sede della Cgil romana, il tutto senza intervenire come avrebbe dovuto e potuto. E oggi usa gli idranti contro chi sciopera pacificamente? No, egregio signor Alessandro Barattoni, così non va” contrattaccano i leghisti.

“Siamo noi a chiedere al PD quando abbia deciso di abbandonare i lavoratori al loro destino e di sostenere un ministro dell’Interno che usa le maniere forti a fasi alterne. Per altro vorremmo ricordare che la Lega non è una caserma, contrariamente a un PD che sembra prendere sempre più spunti ideali dal regime comunista cinese. In Lega coesistono sensibilità, idee, posizioni diverse che alla fine trovano sempre la sintesi. Non prenderemo posizione rispetto al Green Pass e neppure condanneremo scioperi legittimi e pacifici. Crediamo che debbano essere esperite strade condivise di mediazione non solo per scongiurare un blocco delle attività che nessuno auspica, ma anche per venire incontro ai lavoratori che manifestano e protestano legittimamente” conclude la nota di Liverani e Zandoli.

GIBERTONI (MISTO): “NON OSTACOLARE MANIFESTAZIONE PACIFICA A RAVENNA. SOLIDARIETÀ A TUTTI I MANIFESTANTI”

“Il presidio anti-greenpass del porto di Ravenna è una manifestazione pacifica che va garantita contro derive repressive come si sono appena viste a Trieste e come non ne vogliamo mai più vedere. A Ravenna come a Trieste, si manifesta coraggiosamente e legittimamente contro le discriminazioni indotte dall’uso del Green Pass, obbligo ipocrita che si iscrive in una pericolosa tendenza accentratrice dei poteri che avrebbe dovuto trovare argine saldo proprio nel Parlamento e nelle assemblee elettive come l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna e che invece, nel silenzio generale della politica quando non addirittura nell’approvazione da parte dei partiti delle misure repressive di piazza, si vuole presentare una normalità che non ammette critiche. Una nuova normalità in cui addirittura si vorrebbe legittimare come naturale la repressione dura contro chi pacificamente esprime il suo dissenso. Non c’è niente di naturale in questo. Manifestare senza discriminazioni è un diritto così come lo è poter lavorare senza discriminazioni. I manifestanti di Trieste e oggi quelli di Ravenna sono qui a ricordarlo a tutti, vanno ringraziati perché ricordano a tutti che il piano inclinato dei diritti sociali negati uno ad uno, segmento dopo segmento, è un piano inclinato molto pericoloso di cui non sempre si intravede il fondo dello scivolo.” Così Giulia Gibertoni Presidente del Gruppo Misto in Regione Emilia-Romagna.

ITALEXIT: “DEMOCRAZIA IN PERICOLO, CHI OSTACOLA LE MANIFESTAZIONI È COMPLICE”

“Non possiamo accettare lo smantellamento della nostra democrazia per un lasciapassare che è una misura politica e che non previene in nessun modo il contagio. Italexit c’è e sarà al porto di Ravenna al fianco dei portuali. Resisteremo in tanto che il blocco persisterà, non è accettabile lo smantellamento del diritto su cui è basata la nostra Repubblica, ovvero il lavoro. Barattoni e il Pd tutto si rassegnino, quella dei portuali è una protesta pacifica su cui non potranno fare nessuna speculazione politica, come successo per il blocco a Trieste. Non permetteremo che venga replicato la violenza della polizia nei confronti di chi manifesta per il diritto al lavoro.” Così Italexit la lista che a Ravenna appoggiava Veronica Verlicchi e che ha ottenuto 325 voti.

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Commenti

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  1. Scritto da Viola

    Manifestare è un diritto, come è un diritto quello del lavoratore che vuole lavorare poterlo fare in sicurezza. È stato detto da tanti che queste manifestazioni non erano autorizzate, bene! Il diritto al rispetto delle regole vale per tutti, non che ognuno di noi si alza una mattina certo di rimanere impunito e può bloccare un porto, prendere delle multe, costruire abusivamente, rubare …tanto ci sarà sempre un condono e un cxxxxne che paga anche per me! Basta!

  2. Scritto da ST

    Ce ne ricorderemo, di questi ‘politici’ antidemocratici, che da posizioni assolutamente minoritarie, intendono imporre il loro volere alla maggioranza che vuole muoversi e lavorare in pace.
    Politici che nelle urne non hanno raccolto (giustamente) che poche manciate di voti, politici incapaci, sfascisti, inaffidabili e che neppure riconoscono il giusto diritto ad esprimere le proprie idee dall’uso della prevaricazione nei confronti degli altri.
    Il nulla.