Assemblea straordinaria della Regione aperta ai Consigli comunali per dire ‘no’ alla violenza sulle donne

“Entro il mese di dicembre sarà convocata una seduta straordinaria dell’Assemblea legislativa con il coinvolgimento di tutti i Consigli comunali dell’Emilia-Romagna per definire una strategia comune di contrasto alla violenza sulle donne ”. Lo ha annunciato oggi in Aula la presidente Emma Petitti, accogliendo l’appello del presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Questo coinvolgimento istituzionale straordinario prenderà il via giovedì 25 novembre in occasione della presentazione del Piano contro la violenza di genere alla Conferenza regionale delle elette. L’Aula ha ricordato le donne vittime di femminicidio con un minuto di silenzio.

“Come Assemblea legislativa- ha sottolineato la presidente Petitti intervenendo in apertura della seduta del Consiglio regionale- non possiamo che confermare il nostro impegno volto al contrasto di ogni tipo di violenza contro le donne in quanto lesiva dei diritti umani, della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona. Dobbiamo continuare a sostenere e affermare la soggettività e l’autodeterminazione delle donne come elemento di cambiamento della società e di pieno sviluppo della persona umana. Sono parole, queste ultime, mutuate dalla nostra legge regionale 6 del 2014, che cristallizzano principi e valori che devono sempre alimentare l’azione di un’Istituzione democratica che voglia definirsi tale”.

L’intervento della presidente, condiviso con i Gruppi assembleari e voluto in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, è stato occasione per ricordare le quattro donne uccise in meno di una settimana in Emilia-Romagna.

“Un bilancio tragico- ha commentato Emma Petitti– che ci deve fare riflettere e indignare, come donne e come uomini, prima ancora che come rappresentanti di un’Istituzione. Le vittime, sono donne che spesso hanno denunciato, hanno chiesto aiuto, ma, nonostante ciò, il sistema non è riuscito a proteggerle in modo adeguato. Come Assemblea legislativa abbiamo cercato nel tempo di costruire una risposta strutturale a questa piaga sociale, dotandoci di strumenti legislativi che prevedono azioni concrete per la parità e contro le discriminazioni di genere. Ma l’allarme sociale generato anche dai recenti episodi ci deve indurre a proseguire e a rafforzare ulteriormente la nostra presenza e la nostra responsabilità istituzionale, perché solo in tal modo potremo affermarci come ‘Assemblea dei diritti’, in contrapposizione a quei femminicidi che dei diritti sono la negazione più indegna”.