Donati e Grandi (Viva Ravenna) interrogano Sindaco su Via San Mama: “non bastano i proclami, ai cittadini servono i fatti presto”

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Viva Ravenna con i consiglieri Filippo Donati e Nicola Grandi interroga il Sindaco Michele de Pascale e richiede una discussione in Consiglio comunale sulle modifiche alla viabilità di Via San Mama, perché dice “non bastano i proclami, ai cittadini residenti ed esercenti servono i fatti, e servono presto.”

“Solo grazie alla diffusione della notizia dell’organizzazione dell’incontro pubblico sulla situazione della nuova viabilità di Via San Mama del 22 dicembre scorso, posta in atto dalle liste Viva Ravenna e La Pigna, l’amministrazione comunale ha ritenuto di organizzare in fretta e furia, per il giorno prima e con un tempismo che ha assunto contorni grotteschi, un incontro con le associazioni di categoria al fine di affrontare la questione e proporre soluzioni che ponessero rimedio a quella scellerata sequela di scelte che hanno portato l’area oggetto della discussione, ed il borgo San Rocco in generale, ad una condizione di vera e propria emergenza commerciale e civica” scrivono Donati e Grandi nella loro interrogazione e aggiungono: “Considerato che il Sindaco de Pascale ha dichiarato che dell’incontro come giunta comunale chiederemo alla struttura tecnica che “si occupa di strade e viabilità di attivare le azioni necessarie a progettare e attuare il doppio senso di circolazione in vicolo Plazzi”, avendo identificato in quest’unico provvedimento la soluzione a tutti i mali causati alla zona; considerato inoltre che il sindaco nello stesso comunicato dichiarava che “con il coordinamento del vicesindaco Eugenio Fusignani, con delega al centro storico, verrà istituito un tavolo tecnico che vedrà appunto la partecipazione delle associazioni di categoria, con l’obiettivo di affrontare il tema a 360 gradi e di valutare una organizzazione della sosta che consenta a cittadini e clienti dei servizi e delle attività commerciali del quartiere di fruirne nella maniera più funzionale possibile alle diverse esigenze”. Sappiamo bene che i tempi dell’amministrazione non sono quelli delle attività imprenditoriali ma nonostante questo il cantiere di via Plazzi sembra essere infinito e le aziende presenti in zona, già in difficoltà in questo periodo difficile, davvero non possono più aspettare.”

“Ricordiamo inoltre a questa amministrazione, che se anche questa operazione dovesse costare anche un solo euro, sarà un euro speso male, speso per rimediare ad una decisione ed a una progettazione che non hanno visto riscontro e coinvolgimento da parte di chi opera economicamente in questa parte storica della città. Ribadiamo che l’ascolto e la partecipazione devono tornare al centro delle prassi decisionali da parte di chi si occupa dell’amministrazione di questa città” concludono Nicola Grandi e Filippo Donati di Viva Ravenna.

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Commenti

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  1. Scritto da f4ra

    Ma io dico, ad una macchina fai fare in centro città 3km in più di quello che faceva normalmente prima, hai reso la rotonda con via berlinguer un campo di battaglia per svariate ore della giornata(e non serviva era già ampiamente invasa) oltretutto il DANNO. hanno fatto opere fisse, pertanto per ripristinare il senso di marcia serviranno il doppio dei fondi che sarebbero felicemente andati alla sistemazione di altre strade. Quindi: hanno di fatto preso decisioni senza alcuno studio che avrebbe evidenziato le anomalie soprariportate, hanno provocato un danno alle casse ed ai cittadini…. quì qualche tecnico mangia dell’oca tutti i giorni ed a farne le spese l’ambiente ed i cittadini… L’assesore al traffico? quello precedente perchè questa è opera PRE ma anche l’attuale non sà cosa ha firmato. Mamma mia

  2. Scritto da Roby

    Leggendo l’articolo, vorrei precisare:
    1) il cantiere di cui si parla non è infinito, è congelato. Nulla si sta muovendo da settimane: non vi sono operai al lavoro, non vi sono cartelli che indichino la data di fine lavori, nulla sta accadendo.
    2) Il suggerimento (per una prossima volta) di coinvolgere chi opera economicamente nella zona interessata non basta: vi sono anche i residenti che subiscono scelte non condivise e che vedono il valore delle proprietà mutare causa modifiche urbane non ben valutate.

  3. Scritto da b

    se c erano ancora le circoscrizioni forse il casino creatosi non ci sarebbe stato, i cittadini erano piu coinvolti. l unica istituzione che serviva l hanno tolta