Limitazioni imposte per il poligono di Casal Borsetti penalizzano molto i pescatori di Porto Garibaldi

I pescatori di Porto Garibaldi, nel ferrarese, sono costretti, per le limitazioni collegate al poligono di tiro foce Reno (a Casal Borsetti, nel ravennate), in uso alle forze armate, a percorrere lunghe tratte per aggirare l’area marina antistante l’impianto (circa 11 miglia marine dalla costa) e raggiungere quindi la zona di pesca, con costi insostenibili.

“È auspicabile una revisione dell’accordo in termini meno restrittivi per la pesca, anche alla luce dell’effettivo utilizzo del poligono”.

La sollecitazione, con un’interpellanza rivolta al governo regionale, arriva da Marco Mastacchi (Rete Civica), che, nell’atto, rileva le difficoltà dei pescatori di Porto Garibaldi, nel ferrarese, costretti, per le limitazioni collegate al poligono di tiro foce Reno (a Casal Borsetti, nel ravennate), in uso alle forze armate, a percorrere lunghe tratte per aggirare l’area marina antistante l’impianto (circa 11 miglia marine dalla costa) e raggiungere quindi la zona di pesca, con costi insostenibili.

Un primo accordo era stato firmato nel 2013.

Mastacchi sollecita quindi l’esecutivo regionale a ricercare un nuovo accordo con l’Esercito, che consenta maggiore flessibilità nelle giornate di pesca per i pescatori di Porto Garibaldi. Sempre a tutela dei pescatori, chiede poi alla giunta, attraverso un’interlocuzione con il governo nazionale, di estendere il credito di imposta del 20 per cento sugli acquisti di carburante anche per il secondo trimestre 2022. Infine, sullo stesso tema, chiede un intervento diretto della Regione Emilia-Romagna a sostegno delle imprese colpite dal caro carburante.