Nevio Salimbeni (+Europa): sedotti e abbandonati da Calenda con un sms, adesso avanti con il ticket Letta-Bonino

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Sedotti e abbandonati. Via sms. Usa una metafora colorita Nevio Salimbeni, referente ravennate di +Europa per raccontare il suo stato d’animo dopo lo strappo di Carlo Calenda e di Azione. “Ci siamo rimasti molto, molto, molto male – dice Salimbeni al telefono, con tutta l’amarezza e la delusione che traspare senza infingimenti di sorta – Da molti mesi stiamo ragionando e lavorando a una federazione fra +Europa e Azione di Calenda e in queste elezioni eravamo insieme riusciti a chiudere un accordo positivo con il Pd, che aveva spostato l’asse delle alleanze dei democratici nella nostra direzione, la direzione del metodo Draghi, dei contenuti liberaldemocratici e riformisti, dopo che per due anni il Pd aveva sbandato verso i Cinque Stelle. Quindi avevamo ottenuto molto, anche in termini di collegi. Poi è arrivata la decisione di Calenda di mandare tutto all’aria. A freddo, senza consultarci. Non me l’aspettavo, nessuno se l’aspettava. Anche il modo lascia molto perplessi. Siamo stati lasciati via sms. Prima c’era un quasi matrimonio fra noi e Azione, poi dopo un sms non c’era più nulla. Nemmeno il tempo di vederci e dirci delle cose, perché Calenda doveva andare in televisione a dire quello che voleva dire. Tutto questo va oltre l’immaginazione.”

E adesso? Esiste ancora o esisterà una federazione Azione e +Europa? Voi cosa farete in vista del 25 settembre? “Per quanto riguarda la federazione, Calenda l’ha sciolta con un sms. Di fatto oggi non esiste più. Domani non so. – risponde Salimbeni – Io dico, raffreddiamo gli animi, facciamo passare il 25 settembre e poi se ne riparlerà. Ma certo quello che è accaduto stavolta lascia un segno. Siamo stati sedotti e abbandonati da Calenda. Non è una roba da poco. Quando termineranno tutti questi personalismi e questi veleni, forse occorrerà tornare a parlarsi per costruire anche in Italia un polo riformista e liberaldemocratico, come nel resto d’Europa. Adesso, in vista del 25 settembre, noi andiamo avanti per la nostra strada. Abbiamo fatto un accordo con il Pd e abbiamo intenzione di rispettarlo. Senza Calenda è un’altra cosa, ma andiamo avanti. Ieri sera la nostra direzione ha dato mandato al segretario di incontrare Letta: l’obiettivo è di tenere fede agli impegni presi, con un ticket che a questo punto sarà Letta – Bonino.”

Quali sono i vostri temi per la campagna elettorale del 25 settembre? “Abbiamo un obiettivo politico: mantenere il campo liberaldemocratico e riformista all’interno dello schieramento progressista che fa perno sul Pd. Dall’altra parte, a destra, c’è un accordo politico. Nel nostro campo c’è a questo punto soprattutto un accordo tecnico-elettorale per limitare i danni, per non disperdere i voti. Se l’alleanza era più larga al centro, il discorso poteva essere diverso, potevamo contendere alla destra il governo del paese. Noi abbiamo bisogno di allargare un po’ il nostro campo, perché da soli siamo un po’ in difficoltà. Ma i nostri temi sono quelli storici e sono temi fondamentali per chi vuole governare un grande paese europeo come l’Italia: i diritti civili per un’Italia più moderna, un ambientalismo basato sulla scienza e sulla responsabilità, che possa andare d’accordo con l’economia e con il lavoro: che non significa che si può fare tutto, ma nemmeno significa dire no a tutto. Poi l’economia e il PNRR con il metodo Draghi. E infine l’Europa.”

Il riferimento a Draghi quanto è importante per voi? “Quando parliamo di Draghi noi intendiamo non tanto un’agenda ma di un metodo. È il metodo fondato sulla credibilità e sulla responsabilità. Che Draghi ha saputo infondere ed esercitare. Cosa che dovrebbe impegnare tutti i politici che intendono governare” conclude Nevio Salimbeni.

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Commenti

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  1. Scritto da ST

    Calenda, come Renzi, è un Narciso. Gli è evidentemente impossibile stare in un gruppo senza prevalere, senza essere IL protagonista. Presumo che anche il duo Azione-Italia Viva non andrà da nessuna parte.

    Sicuramente, a mio modestissimo parere, cercare di rafforzare il PD e +Europa, piccolo partito erede delle tradizioni della sinistra democratica e, soprattutto, laica.

    Peccato abbiano ‘imbarcato’ nella loro alleanza contro questa destra impresentabile e inaffidabile, anche i comunisti di Fratoianni, degni eredi dei vari Bertinotti, Rossi, Turigliatto… da sempre, con il loro retrogrado settarismo ideologico, i più grandi picconatori del centrosinistra e responsabili di lasciare l’Italia a Berlusconi & c.

  2. Scritto da Piemme

    Se non ricordo male Carlo Calenda restituì la tessera del PD all’indomani che il PD confermò di andare al governo col M5S, e sempre se non ricordo male il governo si fece per insistenza di Matteo Renzi perché l’allora segretario del partito Zingaretti non era molto d’accordo sul governo Giallo/Rosso. Peccato che dopo pochi mesi Renzi se ne andò dal PD per fare il partitino Suo, Italia Viva. Sempre Renzi a un certo punto ha tolto la fiducia al governo Giallo/Rosso” il bambino capriccioso che la vuole sempre vinta lui”. La politica di Calenda mi piace molto, ma se si allea con Renzi, veramente mi cadono le braccia.