Alberto Ferrero (Fratelli d’Italia): “la destra ha un comune sentire e può vincere, anche qui”. La sinistra demonizza Meloni perché non ha argomenti

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Fratelli d’Italia è diventato già il primo partito della destra a Ravenna. Nelle ultime elezioni comunali ha sfiorato quasi il 9% con poco meno di 5.600 voti, superando la Lega. Ora, con il vento in poppa e con Giorgia Meloni che viaggia verso Palazzo Chigi, chissà cosa può succedere!? Alberto Ferrero, portavoce del partito a Ravenna, però si schermisce: tutto fa presagire che la vittoria è già nel sacco, ma lui non vuole vendere la pelle dell’orso prima d’averlo preso. Ma è certo, anche se non lo dice, che stavolta sotto sotto è convinto che il centrodestra a trazione Fratelli d’Italia ce la farà. E sotto sotto sotto coltiva una mezza idea: quella di tirare un brutto scherzo alla sinistra e di portargli via qualche collegio dalle nostre parti.

L’INTERVISTA

Alberto Ferrero, “rischiate” di fare l’en plein. Vittoria su tutti i fronti e premiership alla Meloni.

“Tendo a non farmi prendere dai facili entusiasmi, soprattutto quando si tratta di elezioni e di sondaggi. Abbiamo già visto troppe volte che i sondaggi dicono una cosa e le urne un’altra. Però è evidente che se dovesse andare come io auspico e come i sondaggi dicono, sarebbe una cosa molto positiva, non dico per noi ma per tutta l’Italia.”

Perché?

“Sarebbe la prima volta dopo almeno 10 anni in cui potremmo avere un governo stabile, un governo che corrisponde ai desiderata dell’elettorato. Ricordiamoci che noi veniamo da 10 anni in cui gli elettori hanno votato in una maniera poi i governi sono stati fatti seguendo logiche totalmente diverse. È vero che il nostro sistema parlamentare lo consente, ma un conto è ciò che la legge consente e un conto è ciò che poi viene fatto a Roma stravolgendo il voto. Quindi, se dovesse andare come dicono i sondaggi – e lo dico in maniera scaramantica molto molto molto sottovoce – sarebbe senz’altro una bella novità nel panorama politico italiano: finalmente un governo forte e stabile, con una buona maggioranza e, soprattutto, un governo che è espressione della volontà degli elettori.”

L’ultima volta che è successo, nel 2008, quando ci fu la vittoria del centrodestra, nacque il governo Berlusconi, con le stesse forze di centrodestra al potere sostanzialmente, anche se allora non c’era ancora Fratelli d’Italia. Comunque voi eravate in quel campo lì. Quel governo rischiò di portare l’Italia al default e l’Europa intervenne nel 2011 imponendo sostanzialmente la destituzione di Berlusconi. Come la mettiamo?

“Stiamo parlando di un’altra epoca storica e poi, soprattutto, questa narrazione è una vulgata che in realtà non corrisponde del tutto al vero. Non è che l’Italia rischiasse il fallimento a causa del governo Berlusconi, che fu fatto fuori con quello che io definisco un colpo di stato. Tutti i parametri economici erano ancora buoni e durante il governo Monti peggiorarono sensibilmente rispetto all’epoca Berlusconi. Però improvvisamente la Banca Centrale Europea ha iniziato con Monti a iniettare liquidità in quantità industriale e così il problema del default dell’Italia non è stato più all’ordine del giorno. Diciamo che quella fu una manovra finanziaria internazionale per portare alla destituzione di Berlusconi. Perché Berlusconi non era allineato con tutta una serie politiche europee.”

Alberto Ferrero le ho fatto questa domanda, perché il parallelo fra ieri e oggi è assai pertinente. Non c’è il rischio, infatti, che con il centrodestra al potere, guidato da un premier di destra e trainato da Fratelli d’Italia, che è destra-destra, l’Italia si trovi di nuovo spiazzata e ai margini in Europa e a livello internazionale? Il problema della credibilità internazionale della destra italiana è un problema che non mi invento io, ne stanno parlando tutti i giornali in Italia e nel mondo: quali difficoltà potrebbero sorgere per l’Italia con la Meloni a capo di un governo?

“Ecco noi stiamo parlando di credibilità internazionale, nel momento in cui noi veniamo da un’esperienza in cui abbiamo avuto come Ministro degli Esteri un personaggio che si chiama Di Maio, abbiamo avuto come Ministro della Salute un personaggio come Speranza, abbiamo avuto Ministro della Scuola un personaggio del calibro della Azzolina. Io penso che chiunque venga dopo abbia più credibilità di questi personaggi, quindi per carità…”

Anche più di Mario Draghi?

“Dal punto di vista politico io ho molte perplessità sul governo Draghi, non a caso il mio partito era contro. Per quello che riguarda la credibilità internazionale è un altro discorso, però è evidente che un primo ministro e una persona anche di levatura sovraordinata, quando ha nella sua compagine personaggi come Di Maio e Speranza – e potrei fare un elenco sterminato di esempi – ha una credibilità minata. Con lui Draghi aveva un’Armata Brancaleone. E poi oggettivamente, dobbiamo essere onesti, che cosa ha fatto Mario Draghi nei due anni in cui è rimasto Presidente del Consiglio che non avrebbe potuto fare qualsiasi altra persona? Faccio un esempio: un’unica cosa importante Mario Draghi poteva fare in Europa, ottenere un tetto al prezzo del gas. L’ha chiesto ma non gli è stato dato. Allora anche la credibilità a livello europeo di Mario Draghi oggettivamente è limitata. Un altro esempio che ci tocca molto da vicino, perché noi siamo a Ravenna: Mario Draghi in 2 anni non ha riaperto una sola piattaforma di estrazione di metano. La dico con una battuta. Non vorrei che avessero dipinto Mario Draghi come l’erede della Merkel mentre in realtà è stato solo il capo di Di Maio, niente di più.”

Per onestà, bisogna almeno dire che sul PNRR Mario Draghi ha portato a termine un lavoro iniziato da Conte, molto importante, anzi fondamentale, che ha permesso all’Italia di portare a casa un pacchetto di miliardi decisivo per il rilancio del paese e ha incardinato il piano: cose che non erano scontate. Però, al di là di questo, voglio tornare al tema della credibilità. Ultimamente la vostra leader Giorgia Meloni ribadisce sia la vostra fedeltà all’Europa, sia quella all’Alleanza Atlantica. Negli anni scorsi però, in molte occasioni, avete assunto posizioni anti-europee, avete flirtato con Orban che è il meno europeo o se vuole il più anti-europeo dentro l’Unione Europea. Per non parlare della sbandata che anche voi avete preso qualche anno fa per Putin. Insomma, qualche preoccupazione per le vostre posizioni c’è.

“Un conto è essere critici verso un certo tipo di Europa e un conto è essere contrari all’Europa. Io penso che chiunque si renda conto del fatto che l’Europa, per come è oggi, può essere quantomeno migliorata. Non c’è bisogno di ricordare che dal punto di vista politico l’Europa è totalmente ininfluente nello scenario internazionale. Non voglio parlare di politica estera, perché l’Europa non è pervenuta.”

Alberto Ferrero

Alberto Ferrero, in parte sono d’accordo con lei, ma se l’Europa su certe cose non è pervenuta è proprio perché ci sono dei personaggi come Orban – un vostro amico, sovranista come voi – che non vuol sentire parlare di politica estera e di difesa dell’Europa, basti pensare alle sue posizioni sulla Russia. Non è un caso che Orban abbia posto ostacoli di ogni tipo alle sanzioni UE contro la Russia di Putin.

“Questo qui è vero, ma voglio dire uno può essere d’accordo con Orban su determinati problemi, per esempio tutto ciò che riguarda l’immigrazione, le nostre rispettive posizioni sono simili, e un conto sono altre posizioni che non condividiamo, come sulla Russia. Venire a dire che Giorgia Meloni è un pericolo perché è vicina a Putin è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Noi abbiamo subito nel momento in cui è scoppiata la guerra preso una posizione di condanna dell’invasione russa. Non ci si può venire a dire che la Meloni ha avuto un’infatuazione per Putin. Esistono fotografie in cui tutti i politici italiani sono comparsi accanto a Putin. Poi è ovvio che nel momento in cui la situazione internazionale cambia, come con la guerra, uno si riposiziona. Sull’aggressione della Russia non abbiamo avuto dubbi così come siamo stati subito favore degli aiuti all’Ucraina nella sua resistenza contro l’invasione. A me sembra che si tenti di guardare la pagliuzza per non vedere la trave. A sinistra Letta si è alleato con partiti che non fanno mistero di essere contro la Nato e contro le armi all’Ucraina. E nessuno batte ciglio.”

Ferrero, la differenza sta nel fatto che un Fratoianni non sarà mai a capo di un governo, la Meloni – stando ai sondaggi – sì.

“Fratoianni non sarà mai primo ministro, questo è vero e me lo auguro, però ha votato contro gli aiuti all’Ucraina mentre noi abbiamo sostenuto tutte le scelte fatte dal nostro governo in sostegno dell’Ucraina. Allora si va a vedere quello che la Meloni ha fatto o detto 10 anni fa per minarne la credibilità. Purtroppo io riscontro il fatto che regolarmente, quando si avvicinano le elezioni e Fratelli d’Italia può avere un aumento di consenti, parte tutta una serie di storie prima sul fascismo, poi su questo poi su quest’altro, poi la trama nera. Adesso è arrivato anche il sostegno a Putin di 10 anni fa, quando Putin lo sostenevano tutti. È un modus operandi che emerge tutte le volte che si vota: per nascondere le debolezze della propria parte – come succede oggi, quando non ha nulla da dire – la sinistra demonizza gli avversari.”

È chiara una volta per tutte la questione della premiership nel centrodestra, cioè se Fratelli d’Italia avrà un voto in più la Meloni sarà primo ministro?

“Sì, la logica nel centrodestra è sempre stata che il partito che prende un voto in più indica il primo ministro.”

Quindi se non ci saranno sorprese dell’ultimo minuto, non come con Calenda…

“No. Una cosa così da noi non può succedere. Perché, comunque sia, il centrodestra è insieme al governo in una quantità importante di regioni e città, abbiamo già governato l’Italia assieme. Nel centrodestra ci sono delle differenze, certo, però abbiamo un unico modo di sentire. Ed è un modo di sentire comune che va avanti da più di vent’anni, sui fondamentali la pensiamo tutti alla stessa maniera. Quindi a breve uscirà il programma e sarà un programma comune. Sulla flat tax, per esempio, Salvini dice al 15%, Berlusconi al 23…”

Già, e Fratelli d’Italia dove mette l’asticella?

“Ecco Fratelli d’Italia sta discutendo e non mi permetto di dare anticipazioni nel momento in cui si sta completando il programma. Ma la flat tax ci sarà. Molti opinionisti la criticano perché, dicono, è ingiusta. Io dico che quello attuale è un sistema ingiusto, che non funziona. Siamo uno dei paesi con i più alti tassi di pressione fiscale e siamo uno dei paesi con il debito pubblico più alto, il secondo al mondo dopo il Giappone. Il problema è che questo sistema non funziona: le tasse devono essere rimodulate e soltanto tagliando le tasse c’è la possibilità di far ripartire l’economia.”

E come si pagano i servizi dello Stato? Lei sa che storicamente destra e sinistra si sono sempre distinte su un punto centrale. La destra vuole meno stato, la sinistra più stato, cioè più servizi, erogati dallo Stato, per cui servono le tasse. 

“Secondo me si deve spostare l’ottica: non più stato o meno stato, io dico che serve uno stato migliore. La nostra pressione fiscale è fra le più elevate, ma purtroppo a livello di servizi non funziona niente. Abbiamo le strade che fanno schifo. Abbiamo il sistema sanitario che non funziona bene, nemmeno a Ravenna, dove pure la sanità è migliore che altrove, eppure anche qui gli anziani fanno ore e ore di coda al pronto soccorso…”

Pensa che ce la farete questa volta a conquistare seggi anche qui, nelle cosiddette roccaforti rosse?

“La Romagna in generale è indubbiamente una zona più complicata per il centrodestra rispetto ad altre zone d’Italia. Però non so se le roccaforti rosse esistano ancora. Certamente tutta una serie di situazioni hanno cambiato un po’ lo scenario, non da ultimo quella che possiamo definire la pantomima o telenovela Calenda. E poi io sono anche convinto che l’elettorato abbia iniziato a rendersi conto di ciò che è realmente il Pd. Io non lo so se queste zone possono essere tinte di rosso anche il 25 settembre, dico però che se si lavora bene niente è impossibile. In politica la parola impossibile deve essere cancellata dal vocabolario e deve essere sostituita con altre parole: lavoro, dedizione, impegno e fatica. Se facciamo questo, niente è impossibile, compreso conquistare i collegi di Ravenna e della Romagna.”

Vedremo anche dalle nostre parti candidati di Fratelli d’Italia nell’uninominale?

“Le candidature sono al vaglio nel tavolo nazionale a Roma. Ci saranno candidati di Fratelli d’Italia legati ai territori. Ne sono convinto, anche perché la forza di un partito sta nell’avere forti legami col territorio.”

Ci sarà Alberto Ferrero?

“Non lo so. Dico semplicemente che anche nelle nostre terre c’è la possibilità di fare molto bene e ottenere finalmente una svolta, in una zona dove purtroppo per motivi di ordine storico la rappresentanza parlamentare è sempre stata di sinistra. In ogni caso, Giorgia Meloni sa che sono a disposizione.”

 

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Commenti

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  1. Scritto da batti

    e NO ferrero stavola l’ha fatta fuori dal vasetto, qui le persone vi CONOSCONO e sanno chi siete
    qui quello che le persone hanno se lo sono sudato, cosa fanno? lo danno in gestione a voi, hai visto un film
    SE SIAMO LA REGIONE PIU RICCA D’ITALIA UNO DEI MOTIVI PRIMARI è CHE VOI NON AVETE MAI GOVERNATO

  2. Scritto da Lorenzo

    Brutta cosa la democrazia giornalista quando i numeri ti sono contro.ma stai sereno,peggio di come è stato fatto fino ad ora, sarà difficile, nel frattempo la cosa più divertente e leggere il terrore nei vostri occhi di un pseudo regime che secondo voi sarà instaurato, e che e solo nella vostra testa. Voglio vedere poi, se a Ravenna la destra ottiene un numero di voti pari o superiori alla sx, come la mettiamo con l attuale sindaco

  3. Scritto da Piemme

    Alberto Ferrero, voglio complimentarmi per i manifesti che avete fatto affiggere per invitare gli elettori a votarvi, Giorgia è veramente in forma smagliante! 🤦‍♀️🤦‍♀️🤦‍♀️

  4. Scritto da ST

    Un MAH grande come una casa.

    Ogni volta che leggo interventi di esponenti della nostra destra, vi trovo solo slogan triti e ritriti e promesse assurde (perchè estremamente costose).

    Temo che la destra italiana non abbia la classe dirigente sufficientemente affidabile e credibile per governare il Paese.
    Che questo sarà un salto nel buio che ci costerà moltissimo, come del resto già accaduto con i governi Berlusconi.

    L’Emilia Romagna che, nonostante la zavorra di un’economia italiana indebitata, ha i dati economici migliori d’Italia ed in linea con le regioni più avanzate dell’Europa del nord, dimostra come il centro sinistra sia in grado di coniugare rispetto della democrazia, stabilità sociale e libertà di intrapresa per le aziende, gli investimenti, il rapporto scuole-università-tessuto imprenditoriale.
    Non saranno i pochi eredi di Bertinotti (come Fratoianni) a fare danni, lo saranno le assurdità sovraniste ed antieuropee sparate da Salvini, Borghi, Meloni & c.

  5. Scritto da Giovanni lo scettico

    Non è la sinistra che demonizza la Meloni, è la Meloni che si demonizza da sola. Non ha mai preso le distanze da quelli che salutano col braccio teso, quelli che hanno devastato la sede della CGIL (forse per festeggiare il centenario delle prime devastazioni) e da quelli di Casa Pound. Il suo non è un centro-destra, è una destra-destra senza tante storie.

  6. Scritto da Luca

    La sinistra non viene considerata perché in tutti questi anni, non ha proposto niente che venga incontro ai bisogni degli italiani.Ha mostrato di tenere di più alle proprie poltrone, governando senza aver vinto le elezioni…e questo il popolo se lo ricorda bene…

  7. Scritto da Rusty

    Comprimere i diritti civili, abbassare le tasse ai benestanti/ricchi, condono fiscale, generazione di nemici immaginari per dare carburante al nazionalismo, Dio, Patria e Famiglia. Bel programma, nulla da dire.

  8. Scritto da mirko

    Ora e sempre resistenza!!!

  9. Scritto da Maurizio Ricci

    Ricordo un governo “stabile” a guida del vostro capintesta; anche lui aveva “viaggiato verso Roma”, nel 1922.

    Ah, bei ricordi…! E che belle conseguenze ci sono state….!