25/9 ITALIA AL VOTO / – 13 / Bonaccini a Ravenna: “Meloni non è fascista”, se vince nessuna resistenza, ma questa destra è inaffidabile, va battuta

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BONACCINI (PD): “QUESTA DESTRA È SOVRANISTA, POPULISTA, ANTI-EUROPEA, INAFFIDABILE, NEI COLLEGI SOLO NOI POSSIAMO BATTERLA”

In casa Pd si sente spesso questo adagio: “Se l’Italia fosse come l’Emilia-Romagna sarebbe un paese migliore”. E forse non lo pensano solo dalle parti dei democratici. Ma se così fosse alla guida dell’Italia oggi ci sarebbe Stefano Bonaccini. E forse sarebbe anche alla guida del Pd. Così non è. E forse non sarà. Chi lo sa? Lui si schermisce quando gli chiedono alla Festa dell’Unità di Ravenna se si candida a guidare i Dem al posto di Letta: risponde che sta bene al suo posto, che è onorato di fare il Presidente dell’Emilia-Romagna, che non si candida a nulla e che è in campo per dare una mano a Letta, per il quale chiede un applauso di incoraggiamento.

Bonaccini

Adesso c’è da stringere i denti e da strappare voti per le elezioni. Ma certo Bonaccini è il leader riconosciuto dalla platea della Festa dell’Unità di Ravenna. Si vede da come lo aspettano, lo applaudono, se lo mangiano con gli occhi e poi gli si fanno intorno. E si vede da come lui sa parlare e “dare gas”, cioè la carica, al suo uditorio. Il termine non è a caso, perché di gas e rigassificatore si è parlato molto nell’incontro alla Festa dell’Unità.

Sono accorsi in cinquecento per ascoltarlo e quando arriva poco dopo le 21.15 scatta l’applauso. Prima di lui la passerella d’obbligo delle tre candidate ravennati alla Camera (Ouidad Bakkali) e al Senato (Manuela Rontini ed Eleonora Proni). Poi la platea è tutta sua. E parte subito con l’idea di dare una sferzata d’energia ai suoi. Sui giornali riferiscono che ha definito “smunto” qualche dirigente del partito. E lui spiega: “Non si piange sui sondaggi, se vanno male. Vedo facce tristi. Invece dobbiamo essere tonici, rimontare, convincere gli indecisi, parlare meno degli altri e più di quello che dobbiamo fare noi, perché abbiamo il dovere di dire agli italiani qual è la società che vogliamo.”  Lui sì che è tonico, bello carico, perfino tuonante.

Bonaccini
Bonaccini

E per dire come si fa a rimontare, ricorda la sua campagna vittoriosa contro Salvini-Borgonzoni del 2020 (gli ha dedicato perfino un libro), quando fino alla fine i sondaggi non erano buoni. “Noi non siamo migliori degli altri, ma siamo differenti e più affidabili degli altri” chiosa Bonaccini, che poi entra nel merito dei problemi, a partire da quello delle bollette e del caro energia. Se non si fa qualcosa subito, dice “il paese va gambe all’aria, migliaia di imprese chiudono e migliaia e migliaia di persone perdono il lavoro. Questa cosa è come la pandemia, colpisce tutti. La Regione avrà a fine anno 300 milioni di costi in più solo per la sanità.” 

Poi il Presidente attacca chi ha fatto cadere il governo: “Adesso tutti a lamentarsi che servirebbe un governo che si fa sentire in Europa, perché è necessario mettere il prezzo al tetto del gas, ma allora perché avete mandato a casa Draghi?” tuona, ricordando che Salvini fino a poco tempo fa indossava la maglietta “No Euro” e la Meloni flirta con Orban, che ostacola chi lavora in Europa per mettere un tetto al gas. “Perché l’Europa sul gas dovrebbe fare come sui vaccini, essere l’acquirente unico che fissa il prezzo con i fornitori, per evitare le speculazioni” precisa. Poi parla degli extraprofitti da colpire per dare aiuti alle imprese (“occorre raddoppiare il credito d’imposta”) e alle famiglie più in difficoltà (“servono aiuti a fondo perduto”).

Bonaccini dice cosa sta facendo l’Emilia-Romagna, cioè il suo governo, per l’energia. Cita la legge sulle comunità energetiche. Dice che vuole consentire di mettere i pannelli fotovoltaici ovunque sui tetti, tranne sui luoghi vincolati e tutelati. Ricorda il sì al rigassificatore a Ravenna “perché dobbiamo essere indipendenti dal gas russo”. Ricorda il grande progetto da un miliardo di investimento per il parco eolico e fotovoltaico in mare sempre qui a Ravenna (il progetto Agnes) e dice che bisognerebbe sfruttare di più i giacimenti di gas e gli impianti estrattivi in Adriatico. E poi chiarisce che il gas è una fonte fossile transitoria e che le rinnovabili sono il futuro, perché il Pd è ambientalista oltre che realista.

C’è una stoccata per la destra (“loro hanno come amici Bolsonaro che disbosca l’Amazzonia e Trump che per prima cosa ha tolto l’adesione degli Usa agli accordi sul clima di Parigi”) e una per l’Italia dei no: “Paghiamo scelte politiche sbagliate del passato, quando le piazze erano piene di chi diceva no a tutto. Non volevano il Tap, ora molti di quelli si sono convinti che forse è il caso di raddoppiarlo. Siamo il paese che tempo fa ha detto no ai rigassificatori.” Ma adesso c’è quest’emergenza e ci vuole la responsabilità di dire sì, quella che Ravenna, l’Emilia-Romagna e il centrosinistra hanno avuto, sottolinea Bonaccini, mentre a Piombino dove governa la destra “Fratelli d’Italia e la Lega sono in testa ai cortei contro il rigassificatore.” 

Il Presidente della Regione si è scagliato contro la politica ipocrita, che non parla mai chiaro per assumersi responsabilità, che lancia il sasso e tira indietro la mano, come sul nucleare: “La destra, ma anche Calenda e Renzi, vogliono le centrali nucleari, ma non dicono dove vogliono farle e non dicono che se va bene la prima centrale di nuova generazione ci sarà fra 15 o 20 anni. E nel frattempo che cosa facciamo?” Poi l’affondo finale: “Basta con la politica che dice facciamo questo ma da un’altra parte. Noi non siamo così, ci assumiamo le nostre responsabilità. Perché prima siamo italiani e poi emiliano-romagnoli.” Insomma il rigassificatore è una necessità per il paese, in una congiuntura di crisi energetica, e su queste cose non si può scherzare bisogna essere seri, dice Bonaccini, che si prende l’applauso più intenso dalla platea.

Il dirigente dem affronta poi altri temi caldi. La sanità pubblica che qui funziona ma va migliorata e ha bisogno di più risorse, oltre che di più medici e più infermieri che vanno pagati meglio (“è vergognoso che con il bisogno di medici che abbiamo ci sia ancora il numero chiuso alla Facoltà di Medicina” chiosa). Parla di evasione fiscale da combattere e di flat tax, quella che vuole la destra, “che privilegia i ricchi”, a cui contrappone il taglio del cuneo fiscale per fare costare meno il lavoro agli imprenditori e per lasciare più soldi in busta paga ai dipendenti. E aggiunge: “Attenzione perché se fanno la flat tax ci saranno meno entrate per lo Stato e taglieranno per prima cosa la sanità pubblica.”

Poi la chiusura sulla destra che è da battere perché non è affidabile “e gli unici che possono battere la destra nei collegi siamo noi” dice Bonaccini, richiamando quindi il tema del voto utile anche se non ne parla esplicitamente. Il Presidente della Regione invita ad essere cauti con le parole: “Giorgia Meloni non è fascista – dice perentorio – e se va al governo non vanno al governo i fascisti. Perché altrimenti dovremmo essere conseguenti e imbracciare le armi e andare in montagna per fare la resistenza. Ma non è così. Però questa destra è sovranista, populista e anti-europea. Questa destra è un problema per l’Europa.” Ricorda che nessun grande paese è mai stato governato da partiti di destra estrema che non fanno parte delle grandi famiglie politiche che hanno costruito l’Europa, quella socialista, popolare o liberale. Meloni e Salvini sono ai margini in Europa. E il problema quindi non è solo per l’Europa ma sarà anche per l’Italia di domani. Insomma, Bonaccini ha chiuso sul tema dell’affidabilità come aveva aperto: “Siamo diversi dalla destra e più affidabili della destra sia per l’Europa sia per l’Italia. Votate per noi”.  

Alla fine dell’incontro compare uno striscione degli animalisti contro l’abbattimento dei daini di Classe e Volano. La gente è un po’ stupita ma non succede nulla di che. Del resto in giornata c’era stata anche una manifestazione della Ravenna del no contro il rigassificatore, che ha raccolto un centinaio di persone. Bonaccini non ne ha nemmeno fatto cenno. Si va avanti anche contro le proteste, che sembrano ormai fattori fisiologici quanto residuali in un’Italia in preda a una crisi di nervi per il caro energia.

ALLEANZA VERDI SINISTRA: “SIAMO GLI UNICI A PUNTARE SU TUTELA DEGLI ANIMALI E DELLA BIODIVERSITÀ”

“Siamo l’unica forza politica ad aver inserito nel programma la tutela degli animali e della biodiversità come punto fondante. È possibile esaminare tutte le nostre proposte nel dettaglio sul sito: www.verdisinistra.it In particolare vorremmo approfondire le misure che intendiamo adottare e che riguardano il benessere degli animali d’affezione, quelli che vivono in tutte le nostre abitazioni. Vogliamo promuovere come misura urgente la riduzione dell’aliquota IVA sul cibo per animali e sulle prestazioni veterinarie, oggi soggetti a tassazione come “beni di lusso”, che aggrava le condizioni di difficoltà economica di chi ha accolto in casa degli animali come parte della famiglia. Crediamo inoltre sia necessario dare piena applicazione e rafforzamento alla normativa sulla prevenzione del randagismo, dell’abbandono e l’incentivazione della sterilizzazione di cani e gatti anche di proprietà, promuovendo il possesso responsabile degli animali attraverso campagne informative a livello nazionale.” Si legge in una nota di Alleanza Verdi Sinistra.

Verdi Sinistra

“Vogliamo che il regolamento per il commercio degli animali d’affezione ne preveda il divieto di vendita negli esercizi commerciali. Vogliamo promuovere le adozioni consapevoli; sostenendo il volontariato sul territorio e incrementando le attività di controllo e sovvenzione sulle strutture pubbliche e private convenzionate con le pubbliche amministrazioni per la custodia degli animali ancora senza una casa. Siamo disponibili ad illustrarvi queste nostre proposte al mercato cittadino mercoledì 14 settembre insieme a Donatella Saporetti, ex dirigente del servizio veterinario dell’Ausl. Vi aspettiamo al banchetto di Alleanza Verdi Sinistra” conclude la nota.

BONGARZONE (UNIONE POPOLARE) INCONTRA I CITTADINI AL TONDO DI LUGO

Venerdì 16 settembre alle 18.00 presso il bar del parco del Tondo di Lugo Unione Popolare incontrerà i cittadini e simpatizzanti. Ci sarà il candidato capolista alla Camera Alessandro Bongarzone: di fede cattolica, giornalista (da poco una sua inchiesta sul campo estivo fascista per bambini ha fatto il giro dei media nazionali) ha una storia di militanza politica sia nel sindacato sia nel PCI, oggi milita in Rifondazione Comunista nel circolo “Un altro mondo è possibile” di Piangipane – Ravenna. Insieme ad altri militanti di Rifondazione e Potere al Popolo di Ravenna sono stati tra i favorevoli alla nascita di Unione Popolare.

alessandro bongarzone

“Non sarà un comizio o un incontro rigorosamente istituzionale, ma parleremo tra i tavolini del bar, nel segno della tradizione del trebbo romagnolo,  per eliminare ogni barriera e consentire un dibattito più sciolto dove tutti possono fare delle domande o portare la propria esperienza a conoscenza di tutti” si legge in una nota.

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Commenti

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  1. Scritto da batti

    concordo che non è fascista la meloni, tutte le menate dei travestiti da ventennio sono cazzate
    ma manca una posizione netta seria e credibile di tutto il partito o almeno gran parte sulle stragi dei treni e stazione di personaggi che girondolavano da quelle parti
    una posizione simile che invece prese il pci con le brigate rosse

  2. Scritto da Wainer

    Tra destra e sinistra, passando per il centro, non so chi faccia più pena!

  3. Scritto da viktor

    Va battuta con Tabacci Di Maio Calenda e compagni bella, per favore……..

  4. Scritto da giampiero

    Interessante, può spiegarci che cosa fa lui in un partito democristiano con Casini & Co?