Regione Emilia-Romagna. L’Assemblea legislativa: “La Russia rispetti i diritti umani, condanniamo la morte di Aleksej Naval’nyj”

L’Assemblea legislativa si schiera a favore della libertà di espressione e condanna la morte di Aleksej Naval’nyj, il dissidente russo deceduto nelle scorse settimane durante la detenzione in Siberia. Disco verde dell’Assemblea legislativa alla risoluzione di Italia Viva (emendata dal Pd) a prima firma di Pasquale Gerace e sottoscritta dalla collega di gruppo Giulia Pigoni.

“La morte di Alexei Naval’nyj, avvocato e attivista anti-corruzione, segna un momento di profondo lutto e riflessione sulla situazione dei diritti umani in Russia. La sua determinazione nel combattere la corruzione e promuovere la democrazia ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo. Per questo occorre prendere in esame l’istituzione di premi e borse di studio dedicate alla sua figura, con particolare riferimento alla sua battaglia per la libertà e la democrazia, sostenendo analoghe iniziative di Università e Istituti di ricerca del nostro territorio”, spiega Gerace che invita “le istituzioni competenti a prendere atto della gravità della situazione e ad adoperarsi con ogni mezzo legale e diplomatico a loro disposizione per promuovere il rispetto dei diritti umani in Russia e sostenere la lotta alla repressione”. La risoluzione propone di “sollecitare l’Anci Emilia-Romagna affinché sottoponga ai Comuni della nostra regione la proposta di intitolare una strada del proprio territorio ad Aleksej Naval’nyj”.

“Bisogna che tutti i prigionieri politici russi siano liberati e che i colpevoli della morte di Naval’nyj siano condannati: la democrazia non è solo un sistema di voto, ma il saper vivere insieme nonostante le differenze”, spiega Antonio Mumolo (Pd) per il quale “il Pd è al fianco di tutti coloro che si battono per i diritti umani, non possiamo rimanere indifferenti, ma dobbiamo difendere i diritti delle persone: è un nostro impegno che portiamo avanti”.

“Bisogna capire chi ci guadagna da questa morte, serve chiarezza su come è morto perché non sappiamo se sia stato un malore, un colpo di pistola o cosa altro”, spiega Stefano Bargi (Lega) che ha contestato molte delle affermazioni fatte dagli altri consiglieri.

“Ci uniamo alle voci di coloro che hanno avuto il coraggio di sfidare la polizia russa andando al funerale di Naval’nyj, così come siamo solidali con le donne russe che hanno protestato contro la guerra in Ucraina”, sottolinea Silvia Zamboni (Europa Verde) che invita “a fare di più sul tema della libertà e dei diritti”.

“Il regime russo dice che è morto di morte naturale: dopo averlo arrestato, tenuto al freddo, forse torturato….è morto di morte naturale. Vogliamo capire la gravità di cosa è successo”, spiega Pigoni. “Votiamo a favore della risoluzione del collega Gerace”, spiega Marcella Zappaterra (Pd).

Commenti

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  1. Scritto da L.

    E Assange? Anche lui rischia di morire di morte naturale da detenuto…