Enzo Minardi presenta la lista dei candidati di CambiAMO Castello e strizza l’occhio alla comunità di origine albanese

Un tavolo con sopra la Bandiera italiana e, sulla parete dietro all’oratore di turno, i manifesti che caratterizzano la campagna elettorale. Anche Enzo Minardi, come il suo avversario, sceglie la sobrietà, al punto di dare il benvenuto agli intervenuti e fare subito posto ai candidati consiglieri comunali di “CambiAMO Castello” che si colloca nell’area di centrodestra. “E’ la serata della nostra lista: il candidato sindaco farà un sunto dopo, però è giusto che si presentino i nostri candidati perché il candidato sindaco lo conoscete già” ha esordito presentandosi in camicia bianca e maglioncino.
Nella serata di martedì 8 maggio “CambiAMO Castello”, dove il candidato sindaco è Vincenzo Minardi, esponente di Forza Italia a suo tempo candidato primo cittadino e buon conoscitore della macchina comunale, è stata presentata la lista di dodici candidati consiglieri comunali nella propria “casa”, ossia la sede del comitato elettorale al piano terra di Via Emilia Interna 157.

Cambiamo Castello

Il logo di CambiAMO Castello.

GLI ALLEATI E I RIVALI

Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia avevano da tempo un accordo di fondo per aggregare una lista civica da sostenere con alla guida un castellano che avesse una certa notorietà e autorevolezza: al momento della sintesi è prevalso l’orientamento di puntare sull’esperienza ed Enzo Minardi risponde a queste caratteristiche. Di Forza Italia Vincenzo Minardi è coordinatore comunale, di conseguenza centrodestra a Castel Bolognese significa anche Fratelli d’Italia, Lega e “Area Liberale”, lista di stampo locale sorta a Faenza da una scissione postelettorale dal Carroccio per volontà del consigliere manfredo, già candidato sindaco nel 2015, Gabriele Padovani, che si sta espandendo verso Lugo, Bagnavallo ed Alfonsine.
Ad ascoltare Minardi e i candidati consiglieri c’erano, in una sala piena con diverse persone in piedi, per Fratelli d’Italia Roberto Petri (dirigente nazionale), Alberto Ferrero (coordinatore provinciale) e Stefano Bertozzi (capogruppo in Consiglio comunale a Faenza), per Forza Italia Bruno Fantinelli (responsabile romagnolo dei rapporti con gli alleati).
A contendere la guida della cittadina attraversata dalla Via Emilia sarà esclusivamente il centrosinistra allargato di “Democratici per Castello”: rispetto al 2019 a sostenere il candidato sindaco Della Godenza (Pd), che punta al secondo mandato consecutivo, saranno il Partito Democratico, i Verdi, Sinistra Italiana, Azione, Italia Viva, e il MoVimento 5 Stelle, che entra nella realtà di centrosinistra rinunciando a presentarsi in solitaria come avvenne cinque anni fa.
Nel pomeriggio di lunedì 10 giugno, al termine dello spoglio delle schede, Castel Bolognese avrà il suo nuovo sindaco e il suo nuovo Consiglio comunale: non ci sarà ballottaggio, essendo un Comune con meno di 15.000 abitanti. I circa 9.500 residenti dell’abitato urbano e delle frazioni sapranno se continueranno con Luca Della Godenza e il centrosinistra, oppure se cambieranno rotta con Enzo Minardi.

GLI OBIETTIVI DEL CAMBIAMENTO

Minardi ha fatto parlare prima i candidati consiglieri comunali, poi ha illustrato in poco meno di venti minuti il programma elettorale.

“Siamo un gruppo unito, una lista civica ed un programma sostenuti da comuni cittadini, convinti della sempre più impellente necessità di un radicale cambiamento ed animati dal credo che una ‘politica altra’ e che ‘voltare pagina’ sia possibile, al fine di dare sempre più voce e risposte concrete ai bisogni dei cittadini e sempre più potere alla libertà e meno libertà al potere” ci ha detto Minardi.

“CambiAMO Castello intende battersi in questi anni per dare una svolta al modello di città tutt’altro equiparabile al disastroso modello attuale: una città dove il primo cittadino lavorerà a stretto contatto per la propria comunità. Una città ove al primo posto vi siano il cittadino, la famiglia e l’impresa. Una città che dia spazio nelle politiche abitative prioritariamente agli italiani. Una città per un welfare che sostenga con un patto sociale che preveda prestiti d’onore e di scopo la piccola e media impresa. Una città che sgravi i cittadini dalla pressione fiscale oggi insostenibile – ha proseguito il candidato del centrodestra -. Vogliamo una città che ridisegni la sanità, offrendo ai cittadini servizi professionalmente competenti e celeri. Una città sicura ed umana che valorizzi le politiche giovanili, che sostenga la disabilità e favorisca l’appartenenza alla Città, intesa come luogo di crescita e di protezione di tutte le fasce sociali e dove nessuno si senta ultimo; una città all’avanguardia sia nella sua funzionalità e sostenibilità sia nella sua offerta culturale; una città che sappia far crescere attrarre nuove realtà e attività produttive, ovvero nuove opportunità di lavoro e che sappia valorizzare sempre le sue eccellenze nel volontariato e nel libero associazionismo. Una città a servizio del cittadino e non del potere di pochi, ove i dirigenti non siano scelti per appartenenza politica, ma per merito, capacità e professionalità”.

LA SFIDA AL CENTROSINISTRA

Enzo Minardi ha lanciato una stoccata al sindaco Della Godenza e all’amministrazione di centrosinistra uscenti sullo spinoso tema delle alluvioni e di quanto ad esse è seguito. “Dopo quello che è successo, non si è assunta nessuna responsabilità, e questo è stato uno dei motivi che mi hanno spinto a candidarmi ancora una volta, dopo cinque anni di pausa dalla politica che erano seguiti a sedici di Consiglio comunale. In questo caso la responsabilità sta nel fatto che il sindaco attuale rappresenta quelli che non hanno mitigato il danno, che hanno tolto le protezioni, che hanno fatto sì di avere spostato il capitolo spesa demandato per queste cose da un’altra parte. Quindi noi ci siamo trovati senza vasche di contenimento, senza allacciamenti, senza le pulizie dei fiumi: pensavamo di essere un paese sicuro e invece non solo siamo”.

“CambiAMO Castello è pronta ad affrontare una tra le sfide più entusiasmanti che possano capitare a chi ha sempre lottato per affermare gli imprescindibili diritti di libertà e di partecipazione democratica di ogni singolo cittadino – ha affermato Enzo Minardi -. Un percorso coinvolgente che vanta l’adesione consapevole di gente comune ad un progetto politico innovativo, a un programma condiviso, costruito e proposto in modo partecipato e lungimirante. Come CambiAMO Castello siamo orgogliosi della proposta che, assieme ai molti cittadini che in questi mesi ci hanno seguito, abbiamo prodotto e proposto a tutti i Castellani per rendere questa città sempre più all’altezza delle sfide che si presenteranno. L’invito è a voltare pagina perché ogni cittadino sia protagonista del futuro di Castel Bolognese”.

I 12 CANDIDATI CONSIGLIERI COMUNALI DI “CAMBIAMO CASTELLO”

Ilva Bacchilega (66 anni) “Vivo a Castel Bolognese e lavoro a Ravenna in un ufficio strettamente legato alla sanità. Sono consigliera uscente e ho scelto di ricandidarmi per dare continuità a quel percorso che ho iniziato cinque anni fa. Il mio impegno sarà rivolto in particolare al sociale, alle famiglie e agli anziani senza poi escludere i giovani. Non mancherò mai di combattere anche per la sicurezza del nostro paese, perché intendo risolvere il problema della microcriminalità: ci sono spesso furti, atti vandalici e c’è tanto spazio anche per le droghe, quindi è bene portare il nostro paese in sicurezza per dare anche serenità ai nostri cittadini. Un’altra problematica che mi sta molto a cuore è che vorrei tanto che nel nostro paese ci fosse una presenza costante delle forze dell’ordine che, purtroppo, oggi vediamo molto poco, anche per una serena convivenza di tutti i cittadini di Castel Bolognese”.

Domenico Camporeale (19) “Vivo a Castel Bolognese da tanto tempo, attualmente lavoro come tecnico di finanza agevolata. Metterò tutto l’impegno possibile per dare il mio contributo in tema di politiche giovanili e in materia di agevolazioni pubbliche per portare a conoscenza della cittadinanza e delle imprese finanziamenti e contributi che materialmente sono soldi che hanno ma che spesso non sanno di avere”.

Elena Capri (38, dipendente nel settore alimentare) “E’ la prima volta che mi candido; da mamma separata e ovviamente single vivo tutti i problemi da donna lavoratrice con una figlia di 14 anni che ‘mi fa morire’, quindi il punto del progetto di questa bellissima lista che sento più mio è legato alla famiglia, alle associazioni di volontariato”.

Marco Cavina (49) “Sono un ingegnere meccanico, lavoratore autonomo. E’ la terza volta che mi candido, avevo giurato e spergiurato di non volerne più sapere, pensavo di essere convinto, ma qualcuno, non so come, è riuscito a ‘far leva’ ed eccomi qua. La mia decisione veniva da un periodo legato a impegni familiari e lavorativi: non avendo alle spalle un gruppo strutturato è veramente fatica fare politica a questi livelli dove è volontariato. Poi con Enzo abbiamo scambiato vari messaggi, ci siamo visti e tutto l’ambiente che si è creato mi è piaciuto, persone della lista e fuori dalla lista. Sono curiosissimo di conoscere le cose che dal 2014 raccontano di fare: magari questa è la volta buona. Penso alla circonvallazione: se ne parla da 60 anni, ma ci voleva un cambio di governo per sbloccare i fondi. Dieci anni fa avevamo l’opportunità di avere una nuova caserma dei Carabinieri, invece adesso spenderemo 900.000 euro per sistemare un rudere che rudere rimarrà, sulla Via Emilia, dove gli toccherà parcheggiare l’auto fuori. E poi c’è il sogno del ‘green’: già 50 anni fa nel programma elettorale c’erano le colonnine per la ricarica elettrica a Castel Bolognese: io non ne ho ancora vista una. Ci sono tante cose belle e voglio vederle realizzate”.

Matteo Dalpane (32) “Sono un imprenditore agricolo e libero professionista nel settore della musica. Mi ricandido dopo avere fatto qualche anno fa un percorso con Enzo, perché penso di avere maturato una certa esperienza nel mio settore e posso portare qualcosa d’interessante per l’agricoltura a Castel Bolognese, sia a livello di tecnologie agrarie sia a livello di presenza sul territorio che è quella che è mancata a questa Giunta negli ultimi anni. Mi propongo di assicurare tale presenza se questa vittoria arriverà e tutti noi crediamo che arriverà”.

Maria Cristina Dotti (54, impiegata) “Sono nativa di Faenza e dal 2005 castellana d’adozione; ho già fatto un’esperienza simile, mi è piaciuta tantissimo, non è andata bene, ma questa volta ci credo molto perché questa lista abbi un programma valido, in particolare sulle famiglie monogenitoriali, sull’assistenza agli anziani, sull’aiuto alle Partite Iva per rilanciare i piccoli negozi nel centro storico. Invito tutti a leggere il programma di CambiAMO Castello perché è veramente interessante”.

Ismail Ferhati (65) “Lavoro nel settore agricolo e metà della vita l’ho passata a Castel Bolognese. Mi piace l’idea di ‘cambiare Castello’ e di fare parte di questa squadra che, anche se poco, vuole cambiare Castel Bolognese con idee fantastiche, come nel desiderio della comunità di origine albanese. Il primo cambiamento risiede proprio nel fatto che tra i candidati consiglieri ci sia una persona di origine albanese come me: prima di Enzo non ci aveva pensato nessuno”.
Federica Galeati detta Fede (39) “Lavoro da 19 anni come impiegata in un’azienda di Faenza. Credo che il nostro paese debba avere un rilancio, perché in questi anni si sta spegnendo come una candela”.

Manuela Galeati detta Manu (45) “Sono nata a Castel Bolognese e sono laureata in Economia e Commercio; ho lavorato per 8 anni alla Banca di Romagna (da qualche anno assorbita da Credit Agricole: ndr), poi ho deciso di fare un cambiamento ed ho aperto la mia attività autonoma; ad oggi mi occupo di arredamento contract principalmente all’estero. Negli ultimi dieci anni il mio paese non è più quello, non lo riconosco: nell’ambito della sicurezza perché dopo le 17 la gente ha paura a girare nelle strade del centro storico; nel sistema scolastico che presenta strutture fatiscenti e inadeguate dove bambini e ragazzi dovrebbero crescere al di fuori della famiglia. Mi sono trovata costretta con enorme sacrificio a dovere spostare mio figlio in una scuola fuori dal territorio comunale: questo non può succedere in una comunità nel 2024. Per questi motivi c’è bisogno di un cambiamento e la voglia di fare: mi metto in gioco assieme ad Enzo e alla squadra per provare a migliorare e a darci una possibilità”.
Luigi Liverani (56) “Sono nato e cresciuto a Castel Bolognese, a parte una parentesi dove ho studiato a Firenze e mi sono laureato in Architettura. Sono un libero professionista, ma ho fatto esperienze nel Comune di Imola nel settore lavori pubblici e manutenzione, all’urbanistica e alla pianificazione del territorio nel Comune di Ravenna e l’anno scorso alla Soprintendenza ai Beni architettonici della Romagna. Metterò queste esperienze al servizio di CambiAMO Castello e di Enzo con cui nasco politicamente perché già nel 2009 facemmo la prima lista e in quell’occasione ebbi l’opportunità di fare il consigliere comunale e nell’Unione dei Comuni per due anni. Edilizia, lavori pubblici, recupero e rigenerazione del centro storico sono gli argomenti che mi interessano maggiormente. Purtroppo, anno dopo anno, ho visto questo paese decrescere anziché crescere”.

Cristiano Mirotto (49, agente scelto della Polizia di Stato) “In quanto consigliere uscente avevo deciso di non candidarmi più ma se il nostro candidato sindaco mette la costanza che ha messo nel reclutarci in questa lista per fare il sindaco sicuramente avremo dei risultati. Si percepisce, in questo periodo, un senso di insicurezza che non c’era nel 2006 quando ho avuto la fortuna di mettere piede in questo paese dove vedevo aperte alle 2 di notte le finestre ai piani rialzati. Mi chiedevo come fosse possibile e avevo capito che era un paese tranquillo. Purtroppo oggi non lo è più, non solo per una mancanza di controllo del territorio che non è tanto colpa delle nostre forze dell’ordine presenti, ma proprio per il fatto che non si è condiviso tutti insieme il fare pressione per avere più uomini, che non è solo avere una nuova caserma che sicuramente può fare il suo, ma dobbiamo andare a presentare nei posti giusti le richieste per avere più uomini a controllare il territorio. A questo dovrebbe aggiungersi l’educazione civica nelle scuole, cosa che aiuterebbe i nostri ragazzi a seguire altri tipi di strade. Anch’io per il prossimo anno scolastico farò frequentare a mio figlio un istituto fuori Castel Bolognese”.

Vincenzo Morozzi (77) “Sono il più vecchio del gruppo, sono nato a Casola Valsenio ma da subito sono venuto a Castello che è la mia casa; ho due figli e tre nipoti e sono un ex imprenditore oggi in pensione. Nella mia carriera ho maturato tanta esperienza nella gestione del lavoro e degli operai e spero di dare il mio apporto a questa splendida squadra che mi ha convinto a candidarmi. Voglio contribuire a fare di Castello un paese a misura d’uomo”.

Lista candidati CambiAmo Castello

IL CANDIDATO SINDACO

Vincenzo Minardi, conosciuto da tutti semplicemente come “Enzo”, ha 67 anni; per una quarantina d’anni è stato dipendente della Cerdomus, occupandosi in particolare del settore sicurezza interna ed è stato anche sindacalista della Uil; da cinque è in pensione e si mette a disposizione anzitutto di Forza Italia, della quale è coordinatore comunale. Il primo tentativo di Minardi fu alle elezioni del 6 e 7 giugno 2009, quando a candidarlo sindaco furono Lega, Unione di Centro e il Popolo della Libertà (la fusione berlusconiana tra Forza Italia, Alleanza Nazionale, Nuovo Partito Socialista, Democrazia Cristiana ed altri raggruppamenti d’area centrista). Vinsero i “Democratici per Castello” con Daniele Bambi, e Minardi non rimase nel Consiglio comunale. Cinque anni dopo, la consultazione di domenica 25 maggio 2014 vide Minardi candidato sindaco della lista civica “Cambiamo insieme Castel Bolognese” che fondeva un’anima centrista con una squisitamente di sinistra rappresentata da Lucio Borghesi, in chiara contrapposizione con “Prima Castello” che di fatto significava “Lega”: una spaccatura per certi versi “sanguinosa” nel centrodestra che agevolò il successo dei “Democratici per Castello” del sindaco Daniele Maluzzi e del vicesindaco Luca Della Godenza. Minardi e Borghesi rimasero in Consiglio. Alle elezioni di domenica 26 maggio 2019 vinte da “Democratici per Castello” con Della Godenza, si presentò il MoVimento 5 Stelle candidando a prima cittadina la consigliera comunale uscente e non ricandidata Loretta Frassineti, mentre il centrodestra ripropose “Prima Castello-Civicamente Castellani” ancora una volta di stampo leghista con candidato Jacopo Berti, poi ritiratosi dalla politica, mentre Minardi rimase alla finestra distaccandosi dalla campagna elettorale, anzi chiarendo che Forza Italia non appoggiava “Prima Castello”. Negli anni successivi i dissidi si appianarono, al punto che lo scorso 28 marzo “CambiAMO Castello ha promosso e sostenuto l’interpellanza presentata nel Consiglio comunale del 27 marzo dal gruppo consiliare di opposizione Prima Castello, in seguito alle segnalazioni da parte di cittadini con le quali si denuncia la pratica diffusa di utilizzare luoghi del territorio per giochi con il pallone, in particolare con riferimento a Piazza Bernardi e le aree pedonali del Comune e l’utilizzo di biciclette da parte di bambini e adolescenti che corrono all’impazzata sia sulla piazza sia nel chiostro del palazzo comunale”.

comitato elettorale CambiAmo Castello

La sede elettorale di CambiAmo Castello.