IL P.R.I. di Ravenna ricorda Giovanni Spadolini, politico e Uomo di Stato

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Nel 25esimo anniversario della morte di Giovanni Spadolini, deceduto a Roma il 4 agosto del 1994, il PRI di Ravenna, il 7 dicembre 2019 alle ore 17,00 presso la Sala “Spadolini” della Biblioteca Oriani, lo vuole ricordare presentando un saggio tratto dalla Tesi di laurea del giovane studente di Scienze Politiche, Mattia Gatti, che racconta l’attività dello Statista.
Il Gruppo Consiliare Repubblicano in Consiglio Comunale di Ravenna, con il contributo della Coop. “G. Mazzini e Case Repubblicane” di Ravenna, ha promosso la pubblicazione di questo approfondito studio tradotto nel libro dal titolo “I Governi Spadolini e la crisi del sistema politico italiano” (SBC edizioni P. 140 – Euro 15).
Il giovane Gatti ripercorre uno dei periodi più complessi della vita politica del nostro secondo dopoguerra. Una fase che indusse il Presidente della Repubblica Sandro Pertini ad affidare la guida dell’esecutivo a un uomo che, seppur appartenente a un piccolo partito quale era il Pri, avesse   un alto senso delle istituzioni e un fortissimo rigore morale come, appunto, Giovanni Spadolini.
Durante i suoi due governi (dal 28 giugno 1981 al 7 agosto 1982 il primo e dal 23 agosto al 13 novembre 1982 il secondo), che furono i primi non presieduti da un democristiano, vennero affrontate gravi emergenze come quella della moralizzazione politica e partitica, dopo lo scandalo P2, e quella della profonda crisi economica che affliggeva da anni il paese.
Le misure adottate dai due governi Spadolini si rivelarono degli strumenti fondamentali per il rilancio della programmazione economica e, per gli anni a seguire, al fine della risoluzione dell’emergenza terroristica. Ma soprattutto, attraverso i due esecutivi, Spadolini ridiede centralità e nuovo vigore alla Presidenza del Consiglio e alle istituzioni della Repubblica attraverso un ritorno ai dettami della Costituzione.
“Il principale impegno di Spadolini Presidente fu quello di trasformare il Palazzo in una “casa di vetro”, combattendo la corruzione, le infiltrazioni affaristiche nella vita pubblica, restituendo fiducia alla gente comune nella classe politica che rappresentava”, scrive nella presentazione Cosimo Ceccuti, Presidente della Fondazione Giovanni Spadolini – Nuova Antologia.
Nella sua prefazione, Eugenio Fusignani, Vice Segretario Nazionale del PRI che presiederà l’incontro, ricorda come  Spadolini sia stato il primo Presidente del Consiglio non democristiano della nostra storia repubblicana, e ne sottolinea il ruolo di “protagonista assoluto della sua epoca, che attraversò con la sua grandezza intellettuale e culturale e con l’orgoglio di appartenere a quella illuminata Italia di minoranza, laica e civile, a quell’Italia della ragione in cui si erano sempre identificati tanti degli uomini che avevano contribuito a determinare il progresso politico, sociale, economico e culturale del nostro Paese”.
Dopo i saluti del direttore della Fondazione Casa di Oriani, Alessandro Luparini, del presidente della Coop Mazzini–Case Repubblicane, Roberto Scaini, e dell’editore Brunello Cavalli, interverranno l’On. Gianni Ravaglia, sottosegretario al Tesoro nei governi Spadolini; Mattia Gatti (autore del libro) e Stefano Ravaglia, segretario UC PRI.

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