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Massimiliano Alberghini: tra realtà e fantasia, scollamento del governo dalla realtà, a imprese non servono soldi virtuali

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Lunedì 6 aprile nella consueta conferenza stampa fatta di niente e farcita di vuoto cosmico, il Governo non solo ha promesso, ma ha lasciato capire che l’aiuto di Stato a tutte le imprese e lavoratori autonomi in difficoltà a causa dell’emergenza da COVID-19  fosse sostanzialmente e velocemente operativo.

Finanziamenti bancari fino al 25% del loro fatturato, con restituzione a 6 anni e due anni di  preammortamento, grazie alla garanzia dello Stato prestata per il tramite di SACE spa e del Fondo di garanzia per le PMI.

Il Governo si pavoneggiava e si pavoneggia sulla enorme “potenza di fuoco” messa in campo, sui 400 miliardi alle imprese. Allo stato attuale l’erogazione di finanziamenti bancari esistono solo nelle laconiche enunciazioni del comma 1 dell’art. 1 e della lett. c) del comma 1 dell’art. 2 (che ha introdotto il nuovo comma 14-bis nell’art. 6 del DL 269/2003) del DL liquidità.

Ma gli aiuti alle imprese, nel mondo reale, sono fatti da commi e leggi che stanziano risorse reali per l’assunzione di impegni e non di commi e leggi che fissano solo il tetto massimo di detti impegni. Nelle conferenze stampa, di consuetudine, tutto viene enunciato con faciloneria estrema e scollamento dalla realtà, ma andiamo a leggere i contenuti delle norme e delle relazioni tecniche.

Nel comma 14 dell’art. 1 del decreto liquidità viene stanziato un miliardo che riguarda tutti e 400 i miliardi di garanzie potenziali rilasciabili da SACE e   la leva standard utilizzata dal MEF per il rilascio di garanzie statali è di 12,5 (ciò significa che per ogni euro stanziato è possibile rilasciare garanzie su 12,5 euro di finanziamento).
Ebbene ipotizzando che SACE spa operi con una leva finanziaria, per esempio di 25 (per ogni euro disponibile del Fondo di dotazione, conceda garanzie per 25 euro – ricordiamo che la leva media, in termini di valutazione del rischio, è di 12,5), significa che ad oggi  la “potenza di fuoco” messa in campo dallo Stato con il decreto “illiquido” non è di 400 miliardi, bensì di appena 25 miliardi.

Consideriamo inoltre che tutte le partite IVA individuali e le PMI possono ottenere dalle banche l’erogazione di un finanziamento pari al 25% del fatturato, fino a un limite massimo di 25.000 euro, in modo automatico e senza valutazioni di merito, grazie alla garanzia dello Stato al 100%. Ma i 1.729 milioni aggiuntivi stanziati dal Governo tra il  DL Cura Italia e il DL liquidità siano totalmente inadeguati rispetto a una probabile e massiccia corsa alla richiesta di finanziamento garantito.

Sviluppando alcuni conteggi, in considerazione della possibile leva finanziaria utilizzata dal Fondo, lo stesso potrebbe dare il via libera ad un numero di richieste inferiore a 10 volte rispetto alle domande pervenute.

Al momento la potenza di fuoco è solo virtuale, è un video game e se questo è il buongiorno temo che la ripresa economica sarà ancora più  dura di quanto oggi pensiamo.

Lo ripeto, governare un paese complesso come l’Italia è difficile ed occorrono competenze importanti, farlo in tempi di crisi lo è ancora di più e questo è il dramma.

Massimiliano Alberghini – consigliere comunale a Ravenna

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Commenti

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  1. Scritto da jack

    Vorrei rendere noto che sono arrivati i 600 euri di aiuto per i liberi professionisti che non possono lavorare, non è molto lo so, ma è il segno che qualche cosa si sta facendo. Vista la grande capacità critica di Alberghini gli consiglio a candidarsi anche alle prossime elezioni da Sindaco, De Pascale ringrazierà.