Andrea Corsini: Anas studia fattibilità per mini E55 e Ravegnana, il 1° agosto protocollo per collegamento veloce Ravenna-Rimini

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Qualcosa si muove sul piano delle infrastrutture stradali. L’Anas dovrebbe produrre – ma trattandosi di Anas, non si sa quando – gli studi di fattibilità per il rifacimento della Ravegnana o della nuova Ravegnana. E soprattutto si torna a parlare della E55. Come ci conferma l’Assessore ai Trasporti della Regione Emilia-Romagna Andrea Corsini, che annuncia anche la firma del protocollo per il collegamento veloce su ferro fra Ravenna e Rimini.

“Sulla Ravegnana abbiamo chiesto ad Anas ciò che avevamo già annunciato tempo fa – dichiara Andrea Corsini – e cioè di predisporre gli studi di fattibilità sull’implementazione del collegamento fra Ravenna e Forlì. Le ipotesi al vaglio sono tre. La prima ipotesi è quella di un tracciato nuovo, una nuova Ravegnana, che corra più o meno parallela all’attuale, ma fuori dalla sede odierna. La seconda ipotesi consiste nell’adeguamento o qualificazione del percorso attuale. La terza ipotesi è quella di utilizzare in parte la sede attuale e di migliorare il percorso creando una serie di varianti.”

L’intervento è stato inserito nel Prit – Piano regionale integrato dei trasporti della Regione Emilia-Romagna ma la sua realizzazione spetta all’Anas e dunque è l’Anas che deve predisporre i piani di fattibilità. Il problema è capire quando. “L’Anas non ha delle scadenze preordinate – continua Andrea Corsini – è un macchinone che gira spesso in folle con dei tempi che non sono adeguati, soprattutto in relazione alle esigenze delle comunità. Ma come Regione ed Enti locali più che fare pressioni e fare presente sia a loro sia al Mit i ritardi che si accumulano non siamo in grado di fare. Ora speriamo che, anche grazie al Decreto Semplificazioni, ci sia un’accelerazione dei tempi. L’obiettivo nostro è di riuscire a far inserire il progetto della Ravegnana (quello che sarà ritenuto alla fine più fattibile, ndr) nel piano triennale delle opere pubbliche, garantendogli poi la necessaria copertura finanziaria.”

E poi si è tornati a parlare della E55. Assessore, di che si tratta?

“Questa è una novità, nel senso che dopo la cancellazione della grande E55 (nel 2015, da parte del Governo Renzi, ndr) perché non c’erano le condizioni per portarla avanti, era in ballo un impegno economico troppo grande, tutto era fermo. Adesso, dando seguito alle richieste del territorio – risponde Corsini – legittimate dal fatto che abbiamo bisogno di un collegamento moderno con le grandi direttrici del Nord Europa, abbiamo ipotizzato il progetto della nuova Romea o mini E55, che può farci raggiungere un obiettivo importante con un investimento molto inferiore, si parla allo stato attuale di 850 milioni di euro, molti meno soldi rispetto a quelli previsti dal progetto originario della grande E55. Il nuovo tragitto ci permetterebbe di sgravare la vecchia Romea e la Ss 16 del traffico pesante, soprattutto del porto di Ravenna, collegando la nuova Romea con la Cispadana e la A13 e con tutta la rete autostradale. Ci siamo incontrati con il Ministro Paola De Micheli e abbiamo concordato di chiedere ad Anas lo studio di fattibilità per arrivare in tempi brevi alla fase di progetto, con la volontà di giungere a una progettazione esecutiva nel giro di tre anni per poi passare alla fase operativa e realizzativa.”

Si tratta dunque di un progetto meno ambizioso, ma con il pregio di una fattibilità a breve-medio termine. Ma come sarà questa nuova Romea? “Il percorso partirebbe da Ravenna con una strada a due corsie per senso di marcia (non a pagamento, ma una superstrada extra urbana, ndr) che poi si ricollega con la vecchia Romea a nord di Ferrara, sfruttando la variante di Alfonsine. Il nuovo percorso sarà più interno rispetto alla vecchia Romea, si lascerà le valli di Comacchio a destra e si ricollegherà alla Romea prima di Mesola. Il tratto successivo di poco meno di 100 km porterà la strada a collegarsi con il passante di Venezia e sarà di competenza della Regione Veneto, con la quale c’è sintonia di vedute” dice Corsini.

Con gli investimenti per l’Italia del futuro che sono da mettere in campo anche grazie ai soldi che arriveranno dall’Europa con il Recovery fund è possibile pensare in grande ora anche per il ferro e per l’alta velocità sulla Dorsale Adriatica: è la suggestione di cui ha parlato Dario Franceschini, ripresa dal Sindaco Michele de Pascale.

“Sì, benissimo l’alta velocità fino a Taranto, ma poi c’è anche il tema dell’alta velocità che porta verso nord, da Ravenna a Ferrara a Venezia a Trieste. Questo è un disegno molto ambizioso. Credo che sia il momento giusto non solo per sognare le grandi opere ma per provare a concretizzare anche qualche sogno. Abbiamo il Piano Italia Veloce, c’è il Decreto Semplificazioni, e poi questa montagna di risorse che arriverà dall’Europa all’Italia e anche all’Emilia-Romagna, quindi io mi chiedo, se non ora quando? – afferma Corsini – Adesso importante è farsi trovare pronti, progettare e poi approfittare di tutte le opportunità che si aprono nei prossimi anni. Perché tante risorse da destinare alle infrastrutture come in questi anni forse non si sono mai viste e non si vedranno più.”

La Romagna stavolta si aspetta di non essere dimenticata. Lei da romagnolo e da ravennate questo lo sa bene. “Lo so. Lo so. – risponde l’Assessore regionale – Sabato 1 agosto fra l’altro firmeremo anche il protocollo con il Ministro De Micheli e Rfi per il trasporto rapido costiero Rimini-Ravenna, è un altro tassello importante, un impegno che si prende il Governo per finanziare quella che possiamo impropriamente definire come la metropolitana di superficie che collega tutta la costa, che poi si va a collegare con il MetroMare fra Rimini e Riccione. Si tratta di un impegno importante perché richiede interventi infrastrutturali notevoli, a partire dall’eliminazione progressiva dei passaggi a livello. Perché se vogliamo far passare un treno ogni 30 minuti che collega Ravenna, Cervia, Cesenatico, Bellaria e così via, dobbiamo eliminare le barriere che bloccano il traffico di attraversamento. Quindi servono sottopassi, ci vorrà tempo, ma finché non si parte non si arriva mai.”

“Stiamo mettendo in pista una serie di opere strategiche che andranno seguite e portate al successo. – conclude Corsini – Se abbiamo obiettivi chiari e progetti buoni i fondi europei ci daranno una bella mano.”

LA CAMERA DI COMMERCIO PLAUDE ALL’INTESA PER LA MINI E55

L’intesa fra Regione e Governo sul progetto di una mini E55 in grado di porsi come alternativa alla Romea trova il plauso della Camera di commercio di Ravenna: “Ho appreso con grande favore dell’accordo tra il ministro De Micheli e l’assessore Corsini circa la realizzazione di una nuova superstrada, alternativa alla Romea, che sostenga il traffico commerciale e industriale tra Ravenna e Mestre/Venezia. Fin dal mio insediamento – evidenzia Giorgio Guberti presidente della Camera di Commercio – ho messo in rilievo l’assoluta necessità di investire sul binomio infrastrutture-sviluppo, condizione necessaria per conseguire efficienza, recuperare in competitività e tornare a far crescere significativamente la nostra economia e la nostra società, da troppi anni attestate su tassi di sviluppo del tutto insoddisfacenti.
La realizzazione del progetto, che si aggiunge all’assegnazione già avvenuta dei lavori di approfondimento dei fondali del porto, significa anche creazione di posti di lavoro e attivazione di un indotto che nel momento di difficile crisi in cui ci troviamo – carico di preoccupazioni per la tenuta sociale del Paese e della nostra provincia – non è cosa da poco. Un progetto, dunque, che contribuirà a mettere in sicurezza la via Romea e la circonvallazione di Ravenna, appesantite da una mole di traffico commerciale quasi insostenibile, consentire tempi più celeri di spostamento verso bacini economici importanti, come quelli del Veneto e dell’ est Europa, e a sostenere il sistema economico e imprenditoriale del nostro territorio. Perché se è un fatto consolidato che un adeguato sistema infrastrutturale rappresenti una condizione essenziale per aumentare la produttività e la competitività di un sistema territoriale – conclude il presidente della Camera di commercio – è altrettanto vero che i “costi del non fare” minano la capacità delle nostre imprese di recuperare il terreno perso in questi anni di crisi economica e compromettono lo sviluppo futuro. Per questo ora occorre andare avanti e cogliere questa grande opportunità, in tempi rapidissimi”.

LA SODDISFAZIONE DI CONFARTIGIANATO

Anche Confartigianato della provincia di Ravenna dà un giudizio positivo sull’intesa fra Regione Emilia Romagna e Governo a favore del progetto di una mini E55 per creare un’alternativa all’attuale statale Romea. Da sempre Confartigianato è favorevole “alla creazione di un collegamento diretto verso nord che ‘completi’ la E55 e che superi i limiti strutturali di una statale importante come la Romea, essenziale sia per il traffico merci, sia per i flussi turistici. In questi decenni troppi sono stati i progetti stoppati, ed oggi sono sotto gli occhi di tutti i rallentamenti, le difficoltà di manutenzione, la sicurezza, i ritardi ed i disagi di tutti i conducenti che si trovano a dover circolare su tale strada. Oltre naturalmente ai pericoli per chi abita nelle località site lungo la Romea. Questo progetto riconosce tutto questo, e forse oggi è il massimo obiettivo possibile di un progetto realizzabile in tempi ragionevoli. Infatti al di là del tracciato e della tipologia infrastrutturale, la valutazione positiva di Confartigianato è ovviamente legata alle tempistiche: il nostro territorio non può più aspettare. L’auspicio, quindi, è che la ‘mini E55’ diventi al più presto un’opera non solo progettata, ma cantierabile e cantierata.”

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Commenti

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  1. Scritto da Andrew

    Mini E-55 per mini politici!

  2. Scritto da Emanuele

    Certo, Andrew. Prendiamocela sempre con la politica. Peccato che essa sia lo specchio della società, quindi anche io e te ne siamo responsabili. Finiamola, una volta per tutte, con i piagnistei e i facili populismi. Impegniamoci e facciamo il tifo, tutti, affinché i piccoli (grandi) traguardi possano essere raggiunti. Ciascuno faccia la sua parte.

  3. Scritto da Luca

    Ma che serve mini? Per creare una strozzatura a Mesola? E quante tempo pensate di guadagnare? 10 minuti o 15 ?siamo seri, e poi tutto un mano all’anas? Finiremo dopo il 2050 se tutto va bene..non avete capito che l’unica cosa da fare per potenziare il porto é il raddoppio ferro viario da Ferrara a Rimini e creare finalmente un’autostrada fino alla tangenziale di Mestre..tutto il resto é proprio mini come i nostri politici..

  4. Scritto da Massa Romagna

    E’ la solita storia delle manine corte … per dire che sono incapaci di approfittare della gigantesca opportunità, il tutto pur di non appoggiare la vera e l’unica soluzione possibile “IL PASSANTE ADRIATICO”.

    Questa è la sinistra di adesso e voi sinistroidi vi la tenete!!

    Massimo

  5. Scritto da Giovanni lo scettico

    Il discorso di Corsini è aria fritta: cosa farà l’ANAS? Boh. E questo commento è fastidioso, vero?

  6. Scritto da Bastian

    Bisogna capire chi lo ha nominato a quel posto malgrado che la risposta della popolazione è stata chiara e limpida nelle ultimi elezioni regionali!!

  7. Scritto da Paolo

    La Ravegnana e'”brutta”solo perche’la gente non rispetta i limiti di velocita’.
    Costruire strade parallele o varianti con costi di creazione e di gestione esagerati da sostenere da parte dello Stato a vita è una follia.
    Oltretutto verrebbero messe in ginocchio un’infinita’di imprese agricole che non vengono mai considerate ma che rappresentano il settore primario della nostra economia.

  8. Scritto da Giovanni lo scettico

    Gentile Paolo, la Ravegnana è brutta perchè è stretta, piena di curve e non c’è uno straccio di ferrovia fra Ravenna e Forlì. Dopo cinquant’anni non abbiamo una strada almeno decente, ma state tranquilli, gli autovelox non mancano.