Plasma iperimmune per pazienti Covid positivi. Bassi (U.O. Malattie Infettive): sperimentazione al via anche a Ravenna 

Quest’oggi, 5 novembre, anche Ravenna aderirà al programma sul plasma Iperimmune, una sperimentazione che potrebbe segnare un importante passo avanti nella lotta al Sars-CoV-2. Lo annuncia Paolo Bassi, primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna. Gli infettivologi del reparto Malattie infettive e i trasfusionisti del Centro trasfusionale si iscriveranno nel Registro nazionale ed aderiranno al protocollo che prevede l’utilizzo del plasma iperimmune, o siero iperimmune: una sperimentazione che punta ad utilizzare gli anticorpi presenti in pazienti già guariti dal coronavirus. Si tratta di una terapia alternativa che potrebbe avere grande importanza nella cura dei covid-positivi.

“Entro una settimana dovremmo essere operativi e potremmo partire anche qui a Ravenna con la sperimentazione: a pazienti Covid-positivi si potrà somministrare plasma ricco di anticorpi, prelevato da ex pazienti positivi – spiega Bassi -. Si tratta di un programma sperimentale, solo su base volontaria, già attivo in una ventina di centri a livello nazionale, con protocolli che garantiscono i massimi controlli sul plasma, così da escludere che possa essere vettore di altre patologie”.

“In reparto Malattie Infettive siamo sempre pieni – prosegue Bassi-. Al momento abbiamo 16 pazienti Covid positivi, con sintomatologia e che richiedono un ricovero internistico. Non sono gravi da necessitare intubazione, ma hanno bisogno di una ventilazione di media entità. La terapia a cui sottoponiamo i pazienti affetti da COVID-1, è a base di eparina a basso peso molecolare, cortisonici e remdesivir, farmaco anticovid che, seppur oggetto di discussione, è al momento l’unico attivo contro il virus”.

Sulla situazione “contagi” nel nostro territorio, Bassi dichiara di non essere particolarmente preoccupato: “Ritengo che il Sistema Sanitario regionale sia molto efficiente. Tra primari e direzione sanitaria ho notato grossa unità di intenti, premessa necessaria per riuscire ad affrontare qualsisia sfida. La partirà è dura e lo sarà anche nei prossimi mesi”.

Bassi spiega che rispetto alla primavera 2020, ora è migliorata la capacità di diagnosi grazie all’utilizzo dei test rapidi. “Dobbiamo essere in grado di capire quanta infezione stia girando nella popolazione e quante persone abbiamo sviluppato gli anticorpi, cioè la percentuale di popolazione protetta. Per questo hanno grande importanza i test rapidi”.

Rispetto alla somministrazione dei test rapidi presso gli ambulatori dei medici di famiglia e dei pediatri, Bassi ne riconosce l’utilità “molto importante” ma non nega che in questo momento ai medici di base si sta chiedendo tanto: “Sicuramente loro sono la prima linea di intervento contro il Covid, ma oltre alla normale attività ambulatoriale ora si stanno occupando anche della vaccinazione antinfluenzale, quindi la situazione non è semplice” conclude Bassi.

Commenti

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  1. Scritto da Maria

    Speriamo di avere risultati utili al più presto!