CERCANDO MARIOLA PER RAVENNA / Quei 7.003 eroici votanti per i Consigli territoriali, il 5% del totale. Vince il centrosinistra con il 75% ma c’è molto da rivedere

Lo confesso. Sono stato uno degli eroici 7.003 cittadini aventi diritto che domenica 3 aprile hanno dedicato 5 minuti del loro tempo per depositare nell’urna il voto per il consiglio territoriale. 7.003 corrispondono al 5,1% del totale degli aventi diritto che erano complessivamente 137.416. Ricordo che per i Consigli territoriali potevano votare anche i 16enni e gli stranieri iscritti nell’anagrafe della popolazione del comune al 19 marzo 2022. Quindi il corpo elettorale era più ampio di quello chiamato al voto per l’elezione del Sindaco. Per la cronaca, nel 2017 avevano partecipato a questo voto 6.766 elettori, pari al 4,9%. Insomma, se non è zuppa è pan bagnato. L’affluenza è stata molto modesta e non poteva essere diversamente.

Come ho già avuto modo di spiegare nella scorsa puntata di questa rubrica, i Consigli territoriali sono “meglio di niente” ma non sono granché dopo che il Parlamento italiano ha deciso praticamente di azzerarli o depotenziarli al massimo per le città sotto i 250 mila abitanti. Il regolamento dice che i Consigli territoriali hanno lo scopo di valorizzare e promuovere la partecipazione dei cittadini, degli organismi e delle libere forme associative alla gestione della cosa pubblica; nell’ambito degli indirizzi politici dell’Amministrazione comunale esercitano le proprie funzioni consultive e propositive; rappresentano un canale di comunicazione, attraverso il quale i cittadini possono tenere aperto il dialogo con il Comune sui principali temi di ogni territorio.

Nella realtà tutto ciò accade molto raramente e assai poco. La mitica partecipazione e il decantato decentramento amministrativo di una volta non ci sono più. I territori faticano a far arrivare la loro voce a chi governa il comune, tanto più in un comune vasto – il secondo più esteso d’Italia – come quello di Ravenna.

Comunque sia, domenica ho fatto il mio dovere. Ma nell’urna, lo ammetto, di fronte a due liste di candidati – una per la maggioranza che governa il comune e una per l’opposizione – che per me erano tutti dei perfetti sconosciuti, nessuno escluso, non ho votato nessuno dei papabili. Ho messo una croce solo su un simbolo. Per dire, io sto con questi qua e speriamo che operino per il meglio. Di più non so. Più o meno è stato un atto di fede e di simpatia. Perché l’ho fatto? Perché mi sembrava un diritto da esercitare e l’ho esercitato nell’unico modo – largamente imperfetto – in cui potevo esercitarlo, cioè praticamente privo informazioni diffuse sui programmi e sui candidati stessi.

Forse dovremmo tutti interrogarci sul senso di elezioni siffatte, così come sull’effettivo ruolo che possono svolgere Consigli territoriali eletti in questa maniera e con una base elettorale così poso significativa. Magari a Palazzo Merlato si aprirà una discussione. O forse non si aprirà un bel nulla. Ma penso ne varrebbe la pena, in ogni caso.

Vince la lista della maggioranza con il 75% dei voti

Solo ora arrivo a parlare dei risultati, perché – a dirla tutta – non sono poi così significativi. Come ho già detto, c’erano solo due liste in lizza per ognuno dei 10 Consigli territoriali: “Cambiamo il Comune” e “Insieme per i Territori”

Cambiamo il Comune era composta da tutti i partiti e le liste civiche di opposizione in Consiglio comunale a Ravenna: Fratelli d’Italia, Lega Salvini Premier, Viva Ravenna, Lista per Ravenna – Polo civico popolare, La Pigna – città forese lidi, Forza Italia Berlusconi per Ancarani – PrimaveRA Ravenna.

Insieme per i Territori – Centrosinistra rappresentava invece la maggioranza di Palazzo Merlato guidata da Michele de Pascale ed è composta da Partito Democratico, Lista Michele de Pascale sindaco, Ravenna Coraggiosa, Pri, Movimento 5 Stelle, Ravenna in Campo e Lista Ambiente e Territorio con Maiolini.

La lista di maggioranza ha ottenuto 5.176 voti validi e circa il 75% del totale e ha vinto in tutti i 10 territori, per cui ovunque avrà la maggioranza dei Consigli territoriali.

La minoranza ha ottenuto 1.656 voti e circa il 25% dei consensi. Il 3 e 4 ottobre finì 60% a 40%. Ma questa non era in nessun caso una rivincita. E date le circostanze in cui si è votato, certamente più che sei mesi fa in questa occasione ha pesato la diversa capacità organizzativa delle forze in campo. Più solida e strutturata nel campo della maggioranza di centrosinistra, come si sa, con almeno due partiti (Pd e Pri) fortemente radicati in tutto il territorio.

Per la rivincita, quella vera, l’appuntamento è nel 2026.

Commenti

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  1. Scritto da angelo

    Anch’io sono stato uno dei 7003 elettori ed ho votato (tappandomi il naso) il figlio di un’amica e non ha nemmeno vinto ma nonostante ciò si scriverà di una sonora vittoria di una lista rispetto l’altra! Da qui si dovrebbe capire bene l’importanza che oggi rivestono i politici frutto di una percentuale minima di elettori. Per cui, a mio avviso, i nostri amministratori dovrebbero fare un bel bagno di umiltà ed avvicinarsi ancora di più ai bisogni dei cittadini che, peraltro, gli pagano fior di stipendi.

  2. Scritto da RB

    Speriamo che qualcosa cambi e si apra una discussione su questa forma di democrazia, che sarebbe tanto necessaria.
    Anch’io ho votato ma non conoscevo nessuno, quindi ho chiesto a qualche conoscente di darmi qualche indicazione. Forse si potevano organizzare incontri e assemblee per poter conoscere i candidati e sentirli parlare!
    Ancora più necessaria sarà la possibilità da parte dei cittadini di incontrare i propri eletti. Speriamo…

  3. Scritto da Marco Maiolini

    Il parlamento ha fatto uno sbaglio (direi voluto), togliendo le circoscrizioni. Per risparmiare avrebbe dovuto tagliare gli sprechi della politica dall’alto , …invece ha sforbigliato quel minimo di partecipazione dal basso. I consigli territoriali forse non sono il massimo, ma sentire molti esponenti di minoranzaa che si lamentano perchè vanno a votare solo gli elettori di centrosinistra, fa un po’ ridere, e mi chiedo: cosa proporrebbero per migliorare la partecipazione? Nulla di concreto! Io lo so, perchè ho assistito a 3 anni di commissioni per cambiare il regolamento, dove le proposte concrete furono le mie e di pochi altri. Quindi vi tenete questi consigli e queste elezioni.

  4. Scritto da Andrea

    Ritengo che la percentuale dei votanti rappresenta la fiducia che i cittadini ripongono nella politica di oggi. A queste elezioni così come alle comunali. La gente è stanca di dare il voto a chi poi,una volta eletto lo usa solo per interessi personali, stanca di essere presa in giro dalle stesse persone che supporta. Sarebbe ora che qualcuno si svegli e prenda atto di questo e non esulti della vittoria,ma si renda conto che rimane comunque una sconfitta!

  5. Scritto da Marco Maiolini

    Buona sera RB. Gli incontri ci sono stati, io ho partecipato a quello del centro e del mare, ma non ho visto molti cittadini. Bisogna darsi da fare per contare, altrimenti contano gli altri!

  6. Scritto da lorenzo

    come ho già scritto non pubblicato, rappresentanza del tutto inutile, che ha solo il vantaggio per i dipendenti comunali di non ricevere (forse) le tante telefonate di lamentela dei cittadini. Altri soldi buttati nel c…