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LA POSTA DEI LETTORI / Una poesia dedicata alla candidatura di Michele De Pascale a sindaco

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ANDANTE SCHERZOSO QUASI ALLEGRETTO (MA NON TROPPO)

E così alfin Michele
de Ravenna fu l’alfiere.

Il destin lo volle in sella
e il PD ne fa una stella.

Sì le stelle non son tante
ne’ milioni di milioni
anche se non è un gigante
l’hanno scelto quelli buoni.

 

Non la base, non la gente,
(non sarebbe divertente)
ma la crema del partito
che decide e mette il dito!

Le primarie?! No, scherziamo?!
Non le odio e non le amo,
ma se c’è unanimità
è uno scemo chi le fa!

Così pensano e poi fanno,
senza trucchi e senza inganno,
il potere lo consente
di beffare un po’ la gente.

È di Cervia, lo sapete?
Ha la tessera e gli basta!
Non è certo un mangiaprete
e le mani ce le ha in pasta.

Del partito è il segretario,
mica l’ultimo gregario!

Ha trent’anni, è giovincello,
non conosce la fatica.

È un virgulto, un ramoscello,
certa stampa già gli è amica.

A Ravenna questo basta
mica serve competenza,
basta esser della casta
e si può anche far senza!

A D’Attorre va il pensiero,
grande sindaco davvero.

Poscia il piano s’e’ inclinato
e il partito è scivolato,
giù giù fino al buon Fabrizio
dentro a un buio precipizio.

Uomo onesto, sia ben chiaro
ma fedele, anche troppo,
di orizzonti un poco avaro,
sempre fermo, mai al galoppo.

Ora il nuovo (?!) han battezzato,
che all’istante ha dichiarato
di primari in ospedale
che saran da nominare!

Lui non se ne occuperà…
dico “chi vivrà vedrà”!

Perché a me un poco stona
che chi anela alla poltrona
sappia già che in primavera
prima che sia fatta sera
ema ed oncologia
si rinnovan per magia!

Cittadini, state attenti
la politica più vecchia
c’ha ancor fame, mostra i denti
e la tavola apparecchia!

Andrea Maestri

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