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LA POSTA DEI LETTORI / Ravenna, i due sottopassi e … l’andar come i gamberi

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Si chiamano corsi e ricorsi storici. Soluzioni di trent’ anni fa che vengono ripescate, perché non si sa progettare il futuro, senza rendersi conto che appartengono al passato. In questi giorni si sta riprendendo il filo del discorso, di due gemelli siamesi, il sottopasso della Stazione e quello di via Canale Molinetto. Peccato che anni fa si perseguiva la politica di fluidificare il traffico verso il centro, mentre oggi si fa esattamente il contrario.

Entrambi i progetti, scontano il fatto di non rispondere ad una visione globale di città, quale ce l’ha proiettata COP21; il primo un’idea di stazione futura, il secondo una mobilità urbana compatibile. Promettono di buttare via denari e d’essere di vincolo ad una pianificazione virtuosa; si dirà fanno comunque, movimento … sì, quello dei gamberi.

Il sottopasso pedonale della Stazione, avviene senza che vi sia un nuovo progetto d’ammodernamento dell’attuale, che stante l’attuale legislazione regionale, il PAIR 20, si troverà in piena zona ZTL, entro tre anni (?). Forse meglio pensare prima al cavallo, che alle capezze?

Il sottopasso carrabile di via Canale Molinetto, si propone come un fiume in piena di auto, che invece di percorrere il viale Europa, costruito allo scopo solo pochi anni fa, inonderà il centro storico di frastuono e gas di scarico. Costa 15milioni di euro invece che un quinto, anche perché abbiamo, “l’altro ieri”, fatto passare nello stesso punto l’acquedotto (?).

In Europa, ogni città fa programmi di rientro dagli inquinanti aero dispersi al 2030; si parla di evoluzioni della mobilità, dai trasporti pubblici on-demand, all’ espansione del concetto sharing dei veicoli, fino alle self-driving cars. Vedete in questi due “anzianotti”, qualcosa di questo, o il contrario?

Vedete un nuovo progetto della Stazione, che sdoppi la funzione qualitativa, da mantenere dove è, rispetto a quella quantitativa, che va portata in modalità periurbana? Vedete la creazione di piattaforme logistiche, una mobilità eco-friendly? In cambio si sente una pubblicità radiofonica (?), tutti i giorni, che ci invita a considerare, che i mezzi euro giurassico, non potranno entrare in città per alcuni mesi; poi … state freschi!

I cittadini vanno abituati in modo assai preventivo, ad un processo di rientro da questa follia fossil fuel; non si può pensare di svegliarli fra pochi mesi, con formule coercitive dettate dalla Regione, per i nostri colpevoli ritardi. Non faranno altro che esacerbare animi, nonché distruggere il commercio. Il vecchio continua imperterrito, fermiamoci a ragionare … tempus est iam maiora conari!

Daniele Vistoli architetto

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