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LA POSTA DEI LETTORI / Il nuovo Sistema Stazione a Ravenna e… il Crocodilus niloticus

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Ho ribadito, anche nei giorni scorsi, come affrontare il problema dello scalo merci di Ravenna, sia un tutt’uno, con quello di una prospettiva globale della città al 2030-50, dopo secoli di immobilismo. Ho illustrato il progetto di Bypass veloce a raso, l’eliminazione delle merci pericolose dalla Stazione Farini, il 2° accesso di sicurezza al Porto. In questa occasione parleremo del progetto di Multistema Stazione, come completamento dell’insieme. 

 

Il marchese de Vogué, sul finire dell’ottocento, parlando di Ravenna continuava: “non si sa da quale parte del mare, bisognerebbe situare questa ibrida città, che affondata dall’azione della natura e del tempo, si è conservata quasi intatta, simile alle città faraoniche nei fanghi del Nilo”.

Invero ne ho l’impressione, causata dall’obsolescenza secolare… tant’ è che nel Candiano, spesso, pare spuntare un “Crocodilus niloticus”, in buona salute! Arretratezza tecnico culturale, urbana, dunque, in modo diffusivo sulla città ed in particolare in Stazione, dominio della malagrazia!

La soluzione è un MULTISISTEMA, composto dalla STAZIONE CENTRALE RIGENERATA, stesso sito, qualitativa, collegata ad un TERMINAL periurbano in zona cinema City, quantitativo.

L’attuale posizione della Stazione, verrà strozzata in termini di mobilità, in un futuro prossimo, dall’avvento del PAIR2020, ovvero ZTL esteso a tutto il centro storico.

Vedo quindi un Terminal secondario, in step successivo, aggiuntivo ma non sostitutivo, con piattaforma logistica di scambio, posto all’intersezione di S.S.16 Adriatica, Autostrada, Via Faentina, per diventare scalo d’interfaccia con tutti i mezzi di trasporto diversi, a lunga percorrenza.

Vedo una dotazione di rampe, per consentire partenze e arrivi, dalle autostrade ferrate dell’Europa continentale (Ro-La), in particolare dai corridoi della Trans European Network-Transport (Ten-T) e l’opportunità di diventare scalo di tutta la Romagna.

La Stazione Farini (“Dante Alighieri”), avrà un doppio edificio ponte, di grande impatto architettonico, che coniugherà senza soluzione di continuità, il centro, col bacino acqueo della Darsena. Un fabbricato a parcheggi di transizione, stazionamento car sharing, ricarica mezzi elettrici. L’ altro a servizi, all’interno di un Museo della Scienza.

La tratta ferrata dai Fiumi Uniti, verrà incapsulata in scatola statica, acustica, modello Barcellona, per favorire una sovrastante pista pedo ciclabile, immersa nel verde aereo, di ingresso in città, da Sud.

 

Daniele Vistoli architetto

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