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LA POSTA DEI LETTORI / Pass disabili, sono io il mostro e vi dico io come è andata la storia…

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Buon giorno, anche se non interesserà mi preme far chiarezza sulla vicenda del pass disabili. Sono io la persona in questione, Paolo Randi e non ho alcun timore nel mostrarmi e di fare sapere come realmente sono andati i fatti. 1) Non è vero che transitavo, l’auto era in sosta di fronte a casa mia in zona ZTL dentro lo strallo con righe bianche per soli residenti. 

2) Alle 12 in bicicletta con mio nipote Pietro di due anni e in compagnia dell’amico dott. Ercolani ho raggiunto la porta di ingresso mentre due vigili stavano controllando i permessi delle auto in sosta, giunti alla mia ho detto loro che era del sottoscritto, in malo modo mi è stato detto: “mi dia carta di circolazione e patente”, a quel punto allo stesso modo ho chiesto in maniera molto brusca da quando in qua una bici ha la carta di circolazione e quale patente serve, all’amico Ercolani veniva detto bruscamente di andarsene senza sapere il motivo, lascio a voi immaginare chi mi conosce e ancor di più l’amico, la nostra reazione – a quel punto il poco urbano vigile ha chiamato rinforzi, in tutto 8 fino alle 14,30, in pratica tutti i vigili in città impegnati per cotanto pericolo, io.

3) Vero che mia madre era a casa sua, 300 metri dalla mia – di prima mattina sono andato a prender lei e mio nipote poi sono uscito con il piccolo in bici per portarlo a vedere i treni, solo alle 12,20 ho imparato che mia figlia l’aveva riaccompagnata a casa.

4) Non potevo muovermi, neppure salire in casa per le chiavi quando ormai la piazza gremita di vicini che mi conoscono se la “ridevano” allibiti.

5) Finalmente prese le chiavi, consegno in tutta buona fede la documentazione al poco urbano anche se avrei potuto tranquillamente salire in casa senza mostrare nulla – il poco urbano sempre al telefono per comunicare, non so con chi perché forse poco sicuro di sè, minaccia anche di farmi rimuovere la vettura, io molto deciso gli dico faccia, faccia pure, ogni tanto chiedevo se il carro fosse in arrivo ma mai arrivato, forse in quel momento tornando sulla terra si sarà accorto, ma molto probabile qualcuno telefonicamente gli avrà fatto notare che avrebbe pestato una bella cacca – alcuni suoi colleghi presenti che immagino avessero capito benissimo la situazione, li vedevo dispiaciuti.

6) Alle 13 all’arrivo di mia figlia con la neonata stesso “ordine” se ne vada.

7) Alle 14,15 si accorgono che il pass esposto è una copia, non un falso come detto ma esatta copia dell’originale che è in corso di validità, regolarmente rilasciato e registrato dalla polizia municipale alla targa della mia auto. Se su google digitate “copia pass invalidi” vi apparirà quel che cassazione e corti varie dicono, che non è un falso, mi sono accorto solo dopo di avere nel porta oggetti l’originale, i miei genitori, anche mio padre che era disabile, abitualmente in via precauzionale facevano sempre una copia, capitava venisse smarrito in qualche auto o cassetti vari.

8) Non ho mai parcheggiato l’auto nei box disabili, chi mi conosce sa bene di come la penso. Ora capisco perché dicono essere sotto organico, il perché di quando chiamo la Pm dove il più delle volte mi sento dire che sono impegnati altrove, se per fatti come a me successo intervengono in 8 e per diverse ore! Non mi resta a questo punto che ringraziare il poco urbano vigile ricordandogli che se il sottoscritto avesse immaginato tanta confusione 1) non avrebbe detto è la mia, 2) non avrei mai aperto l’auto, 3) avessi notato lo scambio copia con originale, mai l’avrei consegnato.

Al comandante Giacomini che incontrerei volentieri assessore incluso, suggerirei di selezionare al meglio gli agenti perchè una volta in strada la calma e l’educazione verso il cittadino non stonerebbe! Grazie

Paolo Randi

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