Le Rubriche di RavennaNotizie - La posta dei lettori

LA POSTA DEI LETTORI / Dante 2021: un’olimpiade culturale che non è mai partita

Più informazioni su

Quando si forma una squadra di calcio, prima della campagna acquisti, si sceglie l’allenatore: il perché è presto detto… a un’orda di scalmanati serve una guida, altrimenti ognuno tira dalla sua parte e annulla gli effetti degli altri. Noi non abbiamo una semplice squadra di calcio da gestire, bensì addirittura un’olimpiade culturale su Dante Alighieri, di un anno esatto: la più duratura che la storia ricordi. Come la stiamo affrontando? Innanzitutto, abbiamo rinunciato alla nostra primogenitura, facendo abdicare Dante, che così (povero), è morto in tre città contemporaneamente, Firenze, Ravenna, Verona… rendendo esplicito il concetto di multilocazione. 

Abbiamo regalato, il dodicesimo uomo in campo, alla città di rosso gigliata, affidando ad un funzionario di quel Comune, la gestione dei rapporti operativi col Comitato Nazionale, compreso il misero obolo promesso… quando Firenze, per la nascita di Dante, non ci ha fatto neppure baciare un fiocco azzurro. NON abbiamo valutato che è un’operazione molto complessa, con opportunità storica di moltiplicazione dei pani e dei pesci. Per compiere questo miracolo, infatti, vanno analizzati/diretti, gli aspetti culturali, divulgativi, promozionali, organizzativi, economici, urbanistici, arredo urbano, logistici, strutturali & infrastrutturali, commerciali, ricettivi, incentivanti multisettoriali… si ha necessità di una pianificazione pluriennale anticipata, come condicio sine qua non. Manca del tutto un Comitato Dantesco Ravennate, ristretto, meglio sotto forma di Fondazione di diritto privato, come ad esempio il Toroc 2006 (Evelina Christillin), la fondazione Matera. Basilicata 2019 (Paolo Verri) la Fondazione Cortina 2021 (Luciano Benetton) e… guidato da manager di comprovata esperienza e notorietà.

Vogliamo fare la pena, dell’esperienza a Capitale Europea della Cultura…vogliamo vivere della solita, ingiustificata autarchia, magari questa volta, camuffata dalle gonne… vogliamo fare le figure, non proprio edificanti, degli ultimi due anni? Oltretutto c’è un nuovo ministro della cultura, una nuova sottosegretaria, laureata all’Accademia delle belle Arti di Bologna, non particolarmente clemente, con la classe politica che domina Firenze; tutto può essere, perciò, messo ancora in discussione… proviamoci. Ricordo le parole, di Paolo Verri, il manager culturale di maggior prestigio, che l’Italia ha, in campo internazionale… “come per Mozart a Vienna o Shakespeare in Inghilterra, questa sarebbe davvero l’occasione, per rilanciare la cultura e il turismo ravennate, perché questa data è solo NOSTRA.

Firenze non ha bisogno di Dante 2021. È meglio concentrare gli sforzi sulla città di Ravenna, per non rischiare di fare come spesso succede in Italia: dare troppi messaggi, che poi ci condannano all’inconsistenza. Ma, per far questo, occorre lavorare con grande ANTICIPO: io affiderei subito l’incarico a un team di artisti di fama mondiale, per suscitare l’orgoglio dei cittadini e la speranza per il futuro”. Ricordo le parole, dell’assessore regionale Massimo Mezzetti… “L’investimento per Dante 2021, non deve arrivare ed esaurirsi nel 2022, ma sopravvivere e continuare anche dopo… Dante 2021 deve essere un progetto a lungo termine, capace di attivare una rete culturale…” Vedete, cari concittadini, l’esigenza è riportare un’unica veritas: Dante alighieri è morto a Ravenna nella notte tra il 13 ed il 14 settembre 1321. Da questo ne discende, che i soldi vanno solo a Ravenna, che deve essere costituita una fondazione indipendente, coordinata da un manager di spessore internazionale, che vogliamo rifuggire, anche sono il pensiero di una sinestesia… non di stimoli percettivi, ma da urne: Firenze 2019, Ravenna 2021…

Daniele Vistoli architetto

Più informazioni su