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Continua la telenovela “Pista ciclabile Lugo“: la risposta della comandante Polizia locale Bassa Romagna

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La comandante della polizia locale della Bassa Romagna risponde all’articolo di Sintoni Enrico divulgato nella rubrica “La posta dei Lettori” su Ravennanotizie.it il giorno 24 gennaio 2020. Di seguito il testo integrale della risposta:

“Anch’io sig. Sintoni ho partecipato alla riunione del 21 gennaio 2020 e avrei voluto spiegare e rispondere alle domande tra cui la sua, ma dopo una breve premessa, dove richiamavo tutti noi ad una cultura della sicurezza, del rispetto delle regole e soprattutto del rispetto dei più deboli, perché sulla strada non hanno diritto a circolare e sostare solo le automobili, mi sono trovata costretta a desistere.

Però a Lei Sig. Sintoni sono riuscita a rispondere, contrariamente a quanto ha scritto.

Qualcuno sicuramente avrà notato la mia assenza dal palco, assenza che è durata più di 10 minuti, nel corso dei quali io, Lei e pochi altri nel corridoio adiacente alla sala parlavamo di leggi, commi e circolari. Abbiamo letto insieme proprio l’art. 182 del codice della strada, e nello specifico il comma 9 come da Lei richiesto poco prima in sala. Ho cercato di spiegarLe che le norme vanno lette in modo coordinato tra loro, che esiste una gerarchia delle fonti, che una circolare non può essere in contrasto con una norma di rango superiore come un codice della strada o un decreto ministeriale. Le ho anche riferito che in materia c’è un po’ di confusione e questo da anni, che spesso il legislatore usa termini impropri che generano confusione e i social e i media fanno la loro parte. Non a caso le numerose associazioni ciclistiche, sensibili al problema, chiedono da anni una semplificazione normativa e un coordinamento chiaro e preciso. Non è nemmeno corretto quello che Lei ha affermato, ovvero che la Polizia locale non conosce le circolari, questo lo afferma il manuale del ciclista che mi ha inoltrato e che non è un documento normativo, ma che già conoscevo, dove si afferma più volte che la Polizia locale non conosce le circolari del ministero. Le conosciamo eccome, ma molto spesso alcune norme sono di difficile applicazione.

In via Emaldi per realizzare una pista ciclabile ed evitare la delimitazione con i paletti, si sarebbero dovuti eliminare anche gli stalli di sosta delle auto posti sulla sinistra, in quanto nelle strade a senso unico, deve essere lasciato uno spazio sufficiente al transito di almeno una fila di veicoli e comunque non inferiore a tre metri di larghezza. Contrariamente a quanto detto da alcuni nel corso della serata, con il posizionamento dei paletti la corsia di transito si è allargata rispetto a quando erano presenti gli stalli per la sosta su entrambi i lati e ricordo comunque che in tutto il centro storico vige il limite di velocità di 30 Km/h.

Il Decreto Ministeriale n. 557/99 consente, laddove non è possibile realizzare piste ciclabili, di realizzare percorsi promiscui pedonali e ciclabili…. cito: “di norma, all’interno di parchi o di zone a traffico prevalentemente pedonale, nel caso in cui l’ampiezza della carreggiata o la ridotta entità del traffico ciclistico non richiedano la realizzazione di specifiche piste ciclabili. I percorsi promiscui pedonali e ciclabili possono essere altresì realizzati, previa apposizione della suddetta segnaletica, su parti della strada esterne alla carreggiata, rialzate o altrimenti delimitate e protette, usualmente destinate ai pedoni, qualora le stesse parti della strada non abbiano dimensioni sufficienti per la realizzazione di una pista ciclabile e di un contiguo percorso pedonale e gli stessi percorsi si rendano necessari per dare continuità alla rete di itinerari ciclabili programmati.

L’equivoco in cui è incorso citando la circolare n. 18982 del 27 febbraio 2008 il cui titolo è “Piste ciclabili richiesta di esemplificazione dell’art. 7 del D.M 30.11.99 n. 557” è che al punto 3 la circolare prende in considerazione il caso in cui il percorso promiscuo ciclo pedonale sia realizzato su marciapiede e non è il caso della Via Emaldi, in quanto il percorso promiscuo ciclo pedonale comprende sia il marciapiede che parte della carreggiata protetta con i paletti. I parapetti tubolari, come cita sempre circolare, sono esclusi nella realizzazione delle piste ciclabili, come del resto detto sopra.

Come ha riportato nel testo dell’articolo pubblicato ieri, il termine “piste ciclabile” compare nel quadro economico di ripartizione dei costi, ma il preambolo della Delibera di Giunta n. 53 del  27/03/2019 ha come oggetto: “Definizione delle somme a disposizione da destinare al BIKE-SHARING contenute nel quadro economico del progetto di fattibilità “MOBILITA’ SOSTENIBILE CASA-SCUOLA – realizzazione e/o adeguamento della mobilità pedonale e ciclabile nell’ambito del progetto promosso dall’Unione Romagna Faentina (Capofila) e dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna” denominato L’UNIONE FA… BENE: MOBILITA’ CASA-SCUOLA A PIEDI E IN BICI – PROGRAMMA SPERIMENTALE  NAZIONALE DI MOBILITA’ SOSTENIBILE CASA-SCUOLA E CASA-LAVORO ART. 5 L. 221/2015 – CUP B49J1800218000” quindi è chiaro a cosa si riferisce.

Finisco rispondendo che all’interno dei mercati o dove vi è un elevato traffico pedonale, così come prevede l’art. 182 comma 4… “i ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza”.

Se vogliamo che i nostri centri storici e gli spazi pubblici siano vivi e creino socialità, penso sia una cosa positiva che in una stessa area possano coesistere più iniziative e manifestazioni anche durante la settimana, lasciando da parte la logica che tutto quello che limita la circolazione o la sosta delle automobili sia negativo, soprattutto quando si tratta di percorre a piedi distanze veramente modeste. Ritengo inoltre che una società civile abbia l’obbligo di occuparsi dei più deboli e in questo caso specifico di favorire la circolazione in sicurezza di tutti coloro che usano mezzi diversi dall’automobile o dalla bicicletta e di farlo in libertà senza ostacoli rappresentati da chi le regole non è abituato a rispettarle”.

Comandante della polizia locale della Bassa Romagna

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Commenti

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  1. Scritto da Giovanni lo scettico

    Finalmente qualcuno si ricorda del codice della strada! Tanto per la precisione l’art 182 comma 9 dice che il ciclista che pedala allegramente in mezzo alla strada invece di stare sulla pista ciclabile, viene multato senza tante storie. Sono stato chiaro?

  2. Scritto da giacomo margotti

    Bene, mi sembra una risposta esaustiva e professionalmente ineccepibile. Una sola considerazione se non voliamo morire di automobili, bisogna che cominciamo ad usare il cervello,cominciamo a spostarsi a piedi e per i tragitti più lunghi in bic. Ne trarremmo tutti un gran beneficio.