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Riflessione post voto. PRI Ravenna: “Polarizzazione verso PD non è bene, pensiamoci prima delle Amministrative”

Nel dibattito post elezioni regionali, tiene banco la bassa rappresentanza della Romagna, passata da 12 a 9 consiglieri, credo che sia un buon motivo per riflettere su una modifica se non della legge elettorale, almeno dei collegi. Personalmente sono più amareggiato per la mancanza di rappresentanza politica dell’area laica, europeista e socialista che ancora una volta si è frammentata sotto l’egida di un PD che fa del “dividi et impera” uno dei suoi modus operandi.

Ho condotto la mia campagna elettorale al motto di “votate prima il Presidente Bonaccini del sottoscritto” perché reputavo e reputo tuttora che la perdita della Regione Emilia-Romagna da parte del centro-sinistra sarebbe stata una sciagura, ma una analisi a freddo dei risultati, mi fa dire che la polarizzazione dei voti verso il PD, non è un aspetto positivo e che una riflessione va fatta, specie da parte delle forze politiche riformiste della coalizione.

La lista +Europa-PSI-PRI ha mancato per poche centinaia di voti un seggio in Consiglio Regionale che avrebbe avuto un peso fondamentale, specie verso le estreme di Verdi e “Coraggiosa”; la situazione più paradossale si è verificatanel collegio di Forlì-Cesena, dove ad una “mazziniana doc” come Sara Samorì candidata del PD (un giorno mi spiegherà Sara cosa c’entra Mazzini con il PD), è stato contrapposto il Professor Claudio Vicini per il quale molti ex Repubblicani hanno lavorato ed inevitabilmente la lista +Europa-PSI-PRI ne è stata penalizzata. Risultato: nessuno, né Samorì, né Vicini, secondo più votato a livello regionale della lista Bonaccini Presidente, è stato eletto in Consiglio Regionale!

A Ravenna stiamo lavorando a livello di Consiglio Comunale assieme agli amici di Italia Viva e di una lista civica di centro-sinistra, Ama Ravenna per far capire al PD che la battaglia contro i populismi si vince al centro dello schieramento, l’azione in Giunta del vice Sindaco Eugenio Fusignani è stata tutta in quella direzione, non senza difficoltà e resistenze. La volontà è quella di allargare la collaborazione ad altre forze di quell’area politica, Azione di Calenda in primis, ma anche a Radicali, Socialisti e confermare il sodalizio con +Europa: bisogna trovare un terreno comune su cui lavorare pensando ad un soggetto federalista dove ognuno porta il proprio contributo senza penalizzare i compagni di strada.

L’appuntamento è per le amministrative 2021 a Ravenna dove l’Edera è ancora un valore aggiunto, ma se la polemica si concentrasse sul simbolo a discapito dei contenuti, avremmo già perso: infrastrutture viarie e ferroviarie, crisi del settore oil & gas, più coraggio sul turismo e politiche culturali, saranno i nostri ritornelli perché nessuno si illuda che vinta la Regione la strada sia tutta in discesa e che,“succeda quel che succeda”, la nostra presenza nel centrosinistra sia scontata!

Stefano Ravaglia, Segretario Unione Comunale PRI di Ravenna

Commenti

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  1. Scritto da cromwell

    Dipenderà da quanti sgabelli verranno messi sul piatto?

  2. Scritto da Lorenzo

    Mi sbaglierò ma queste minacce mi sembrano tanto finalizzate ad uno strapuntino