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Bene il recupero della Rocca, ma basta agli affidamenti “in house”. Per l’ordine degli architetti serve concorso di idee

A volte le buone notizie non convincono fino in fondo e la presentazione del progetto di recupero della Rocca Brancaleone è una di queste. La capacità di intercettare finanziamenti riservati dal MIBACT ai Grandi progetti beni culturali è un indubbio merito dell’azione coordinata tra il Comune di Ravenna e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, senza la quale ora non saremmo a discutere della qualità che ci si aspetta da un progetto così importante per la città.

La sensazione, fondata, è però di ritrovarsi con una lodevole iniziativa guastata non certo dai titoli dei protagonisti ma dall’assuefazione ad un metodo praticato dall’amministrazione ravennate (l’affidamento in house dei servizi di architettura evitandole procedure di concorso ad evidenza pubblica), che ha già dimostrato produrre progetti poveri non nei proponimenti ma nel processo compositivo, all’interno del quale dovrebbero primeggiare, e competere, le qualità tecniche ed intellettuali di chi si cimenta quotidianamente con il progetto di architettura.

Di ciò che è stato reso pubblico del progetto di recupero della Rocca non convince l’enfasi, anche ingenua, riservata ad una atopica e convenzionale rappresentazione virtuale di una proposta di intervento ambiziosa, che merita grande attenzione poiché, oltre ad un indispensabile restauro conservativo della Rocca, prevede anche di reintegrarne l’immagine attraverso una struttura metallica stilizzata e reversibile, permeabile e dal cromatismo tenue, che suggerirà visivamente la forma perduta del monumento recuperandone i rapporti architettonico-paesaggistici.

L’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ravenna, in particolare nei processi di trasformazione e riqualificazione degli spazi pubblici della città, sostiene la centralità del progetto di architettura (la cui rappresentazione non è necessariamente quella di un’opera d’arte, ma è tecnica ideativa e quindi composizione) ed ha avviato una serie di attività finalizzate a promuovere il concorso di progettazione quale strumento più idoneo per valorizzarlo e renderlo riconoscibile.

Il presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Ravenna

Commenti

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  1. Scritto da Giovanni lo scettico

    Quanti soldi buttati via!