Le Rubriche di RavennaNotizie - La posta dei lettori

Cari adulti, cari politici, cari dirigenti, siete sicuri di quello che volete fare con la scuola?

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Da diciottenne all’ultimo anno delle superiori mai avrei pensato di voler scrivere a un giornale. Leggendo di un ricorso al Tar presentato da 21 genitori, vedendo le foto di una piazza senza studenti, con qualche “meno giovane” che protesta contro la didattica digitale integrata (non dovremmo più chiamarla dad, attenzione!), sento però di dover scrivere questo messaggio. Vorrei esprimere la mia opinione e, possibilmente, rappresentare quella di altri studenti. Perché sì, è vero, la dad è insostenibile. Per noi ragazzi è una tortura: ci è stata tolta l’opportunità di socializzare, è più semplice distrarsi ed è più difficile comprendere. Per non parlare del fatto che abbiamo perso ormai quasi 10 mesi di didattica in presenza. Tutti noi vorremmo tornare a scuola, di persona. È altrettanto vero però che siamo nel bel mezzo di una pandemia.

Si dice che è stato fatto ciò che era necessario e che le scuole non porterebbero a un aumento dei contagi. In questi mesi noi studenti siamo stati additati come untori, come coloro che non rispettano la legge, quelli che si ritrovano, che imprudentemente continuano a spargere il contagio approfittandone della chiusura delle scuole. Addirittura qualcuno ha azzardato che costringendoci alla scuola creeremmo meno danni fuori, quasi come se la scuola fosse un carcere, quasi come se noi non andassimo già virtualmente a scuola tutte le mattine. Personalmente trovo queste affermazioni lineari, semplici, le migliori per scaricare la colpa di chi avrebbe dovuto fare qualcosa su chi nulla ha potuto, generalizzando il comportamento di qualche individuo come quello tenuto da tutti i giovani d’Italia. Tra i 15 e i 19 anni siamo quasi tre milioni di ragazzi: cento, duecento, mille individui non potranno mai essere presi come esempio per rappresentare adeguatamente tutti noi.

Noi abbiamo pazientato, nei limiti umani degli adolescenti, attendendo che si trovasse una soluzione. Eureka dunque, la soluzione si è trovata! Se fosse così allora a noi studenti dovreste spiegare diverse cose. Se una apertura non dovesse portare al rialzo dei contagi dovreste spiegarci per quale motivo al nostro rientro dovremmo patire il freddo delle finestre aperte, che equivale poi a chiedere perché i soldi delle tasse dei nostri genitori siano stati spesi in banchi (più stretti, con le ruote, con le ali…) anziché in sistemi di trattamento dell’aria. Dirci perché per presenziare ci chiedono preferibilmente mascherine Ffp2 e a scuola ci vengono, se va bene, fornite delle chirurgiche. Infine chiarire perché si ventili un divieto di consumare cibo per 5 ore, quasi come se, come punizione per aver peccato assistendo in dad alle lezioni di questi mesi, si dovesse farci espiare la colpa con una rigorosa pena corporale.

In attesa di risposte azzardo una mia interpretazione, volutamente provocatoria. Nel Paese in cui il Next Generation EU viene chiamato Recovery Fund e viene utilizzato per finanziare la percentuale più alta nell’Unione Europea di bonus e sussidi (circa 30%), anziché investimenti per garantire un futuro migliore a noi giovani, forse gli “adulti” pensano di potersi lavare le mani spingendo sulla didattica in presenza, sperando che questo possa aiutarci a ripagare i debiti in un futuro non troppo lontano. State attenti però a quello che desiderate, perché è quello che desideriamo anche noi, ma non è quello che sta per succedere. Tutti vogliamo un rientro, ma deve essere un rientro in totale sicurezza e in condizioni di normalità e, se si tornasse a scuola lunedì, non sarebbe quello che otterremmo. Otterremmo, secondo me con buona probabilità, un nuovo rialzo nei contagi e quindi, considerando il nostro Rt già a 1,15, una zona rossa. Ciò significherebbe una nuova chiusura della scuola, ma anche nuovi e ancor più gravi danni economici alle attività commerciali. Insomma, l’ennesima presa in giro per noi e per tutti quanti.

Cari adulti, cari politici, cari dirigenti, siete sicuri di quello che volete?

 F. R. – Liceo Scientifico Alfredo Oriani – Ravenna

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Commenti

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  1. Scritto da Ravennate24ore

    Dopo l’intervento dei ragazzi della 5a D del Classico, ecco quello di uno studente dello Scientifico. In entrambi i casi, è lampante la dimostrazione che, a fronte di tutte le brutture che i media non lesinano, buon senso ed intelligenza albergano nella giovane generazione che rappresentano.
    Oltretutto, se la riapertura slitta, può slittare a sua volta la chiusura: non si potrebbe prolungare l’anno scolastico fino a luglio?
    A situazioni eccezionali, occorre sapere dare risposte eccezionali.

  2. Scritto da Elena

    Ti voto!

  3. Scritto da RM

    Abbiamo speranze per il futuro, giovani migliori dei genitori!

  4. Scritto da Emanuele

    E io voto lo studente e la Redazione

  5. Scritto da Valserio

    Benissimo, dal Classico allo Scientifico tutti veramente molto bravi e sensati. Forza ragazzi, promossi subito!

  6. Scritto da jack

    Vorrei solo ricordare a Ravennate24ore che le nostre scuole non sono predisposte per l’apertura estiva, già ai primi di giugno si inizia a boccheggiare dal caldo. Credo che anche se si trovassero i fondi sarebbe sconsigliato mettere condizionatori per motivi relativi al covid, ma se vince le elezioni Salvini magari qualche cosa si inventa, tipo andare a scuola di sera….

  7. Scritto da Francesco

    @F.R. Inizio chiedendoti scusa da parte della mia generazione, la quale ha generato questa democrazia, quella del primo che si alza alla mattina spara la sua sentenza, io mi auguro che il tar si assuma le sue responsabilità, e che il presidente Bonaccini ci ripensi, spero infine, che la vostra generazione ripari gli errori fatti dalla mia!!!

  8. Scritto da batti

    rm e francesco, è da tempo che lo affermo ,i giovani sono molto meglio di noi..ma se analizzate bene la situazione abbiamo una cosa da insegnare ha questo stupendo ragazzo. da giovani a parte qualcuno eravamo bravi anche noi poi siamo diventati così. secondo mè è la vecchiaia state attenti giovani quando invecchiate(perchè succederà anche a voi)non diventate come noi

  9. Scritto da Angela

    Bravo scrivi bene e hai un ottima dialettica frutto probabilmente della ottima scuola che frequenti.Quando parli di persone non più giovani che protestano ti riferisci a persone della mia generazione che non avevano scuole migliori ma che comunque amavano frequentare. Persone che magari come me oggi lavorano in un ambulatorio medico e stanno 6 o 8 ore con camici ingombranti visiere guanti. Per tutto il turno non mangiamo non beviamo non andiamo al bagno non ci cambiamo l assorbente quando serve.Quando hai scritto questa lettera hai pensato ai tuoi compagni con bisogni speciali che da mesi vanno a scuola da soli?Quando esponi tutte le problematiche hai mai pensato a tutte quelle che troverai nel mondo del lavoro?Proprio dai licei scientifici o classici usciranno i nuovi medici e i nuovi infermieri che dovranno vivere in situazioni davvero difficili.So che la scuola in Italia è sempre stata la cenerentola pandemia o meno e per questo dobbiamo lavorare tutti insieme per migliorare. MA voi a scuola ci dovete andare per tutte quelle persone che non sono riuscite a farlo.Certo la dad o did come volte chiamarle è la soluzione più semplice ma onestamente quanti di voi la usano per copiare e girare verifiche alla classe.Pensi che non siano anni persi?Magari tu sei uno dei pochi che non ha utilizzato tecniche varie per copiare ma credimi la maggioranza dei tuoi compagni non apre libri da un anno…Poi si rischia di pensare che a scuola non vogliate tornare proprio per quello….e a pensar male…

  10. Scritto da Luca

    Caro studente, hai ragione da vendere. Continua così, perché sei sulla strada giusta.

  11. Scritto da Luca

    Rispondo alla spett.le Sig.ra Angela: ovvio che le mele marce ci sono in tutto le ceste, ma guardi che chi non studia a casa non studia anche a scuola, pure se incatenato al banco; viceversa, chi ha voglia di imparare, impara a casa, a scuola, in montagna, su marte. Ciò che i ragazzi chiedono è di poter avere maggior sicurezza per poter stare a scuola, cosa che al momento loro non vedono. Chiedono di poter continuare a seguire la didattica online anche per evitare un potenziale aumento di contagi, situazione che non sarebbe proprio un gran toccasana, adesso, per la sanità. Prevenire è meglio che curare, dico male? I giovani liceali hanno fatto bene a dire la loro: non si tirano indietro dal pericolo come degli smidollati, ma proprio perché lo intuiscono da lontano hanno l’acume di cercare di arginarlo in partenza. Cordialità. Lc.