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Riparte il concorso straordinario per docenti, ma era più logico far espletare la prova nelle sedi di servizio

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Da oggi 15 febbraio e fino al 19 ripartiranno le prove del concorso straordinario per i docenti precari della scuola che erano state sospese il 4 novembre scorso. Sin dalle prime ore della giornata di domenica 14 febbraio i docenti che lavorano nelle scuole dell’Emilia-Romagna hanno affollato stazioni o utilizzato altri mezzi pubblici e privati per raggiungere luoghi lontanissimi e per poter essere puntuali alle 8 di lunedì per iniziare la prova. Per fare un esempio una docente da Faenza è partita domenica mattina per raggiungere Vigevano (PV) percorrendo in auto circa 300 km, spostandosi tra regioni gialle, che in queste ore sono anche sferzate dal freddo gelido del Burian e sostenendo costi elevatissimi anche per pernottare. Trovo assurda un’organizzazione del genere. Per una settimana si potevano tranquillamente utilizzare le istituzioni scolastiche di II Grado dislocate nella provincia di Ravenna, o delle province vicine, comodissime da raggiungere con ogni mezzo pubblico e privato.

Inoltre le Istituzioni superiori al momento sono frequentate dagli studenti al 50% in presenza, pertanto si potevano utilizzare senza interrompere la didattica. Tutte le scuole superiori sono ben attrezzate, dotate di aule capienti per garantire il distanziamento, di laboratori informatici perfettamente funzionanti per l’espletamento della prova computer based, di personale qualificato per la sorveglianza e il supporto tecnico. Non comprendo la necessità di mandare i docenti dell’Emilia-Romagna in Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria per espletare una prova al pc di 150 minuti e sottoporli ad rischio alto e gratuito di contagio. Invece i docenti di altre zone dell’Italia dovranno raggiungere l’Emilia-Romagna. Era più logico far espletare la prova ognuno nella propria sede di servizio.

Facciamo un passo indietro per spiegare meglio. Dopo innumerevoli rimandi, Miur aveva avviato le prove concorsuali il 22 ottobre scorso, trascurando però un dettaglio di non poco conto, l’Italia si trovava al centro di una grave emergenza sanitaria, senza precedenti. Purtroppo neppure questa situazione ha portato a considerare che forse era più opportuno organizzare le prove prima dell’estate e con altre modalità, ad esempio la selezione per titoli, procedura di sicuro più snella e meno dispendiosa, come aveva consigliato il sindacato SNALS da più di un anno. Ricordiamo che si tratta di un concorso straordinario riservato a coloro che hanno già maturato una consolidata esperienza nel campo dell’insegnamento. Si tratta di docenti che hanno maturato già circa dieci anni di supplenza, non stiamo parlando di docenti al primo anno di servizio.

Invece la scelta scellerata di rifiutare la procedura per titoli e avviare il concorso in piena pandemia ha determinato l’avvio dell’anno scolastico 2020-21 con circa 200.000 supplenti da nominare. Nel mese di ottobre più di 64.500 docenti si sono imbattuti nella prova concorsuale percorrendo l’Italia in lungo e in largo, attraversando zone rosse e arancioni, per raggiungere le istituzioni scolastiche situate in luoghi non collegati neppure dai mezzi pubblici, andando incontro a rischi elevatissimi di contagio e sostenendo spese economiche non indifferenti. Per non parlare poi di tantissimi docenti che, risultati positivi al Covid o in quarantena, non hanno potuto sostenere le prove. Per questi docenti non sono state neppure organizzate le prove suppletive. Si poteva tranquillamente prevedere una sessione straordinaria per coloro che, per esigenze di salute, non hanno potuto sostenere le prove.

Dopo che ormai circa il 60% dei docenti avevano svolto la prova, il 4 novembre la procedura è stata sospesa a partire dal giorno 5, senza un preavviso neppure di 24 ore.  Non si poteva certo dare la colpa al Covid perché quando i concorsi sono partiti la situazione era già chiara, bisognava rinviarli e cambiare il meccanismo di selezione, appunto, per optare per la selezione per soli titoli.

M. Rosaria Strammiello – Segretario Provinciale Snals-Confsal Ravenna

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