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Daini della pineta di Classe. L’ENPA scrive al Prefetto: “Applicare metodi ecologici e no al coinvolgimento di cacciatori”

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In questi anni l’ENPA e le associazioni animaliste e ambientaliste hanno fornito soluzioni alternative e adeguate, e anche la regione Emilia-Romagna ha elaborato un piano molto recente, che prevede censimenti, applicazione dei metodi ecologici e di prevenzione e in casi estremi prevedendo la traslocazione, l’adozione degli animali da parte di privati, rifugi, e le sterilizzazioni. Non ci spieghiamo, quindi, questa fretta nel modificare il piano né l’apertura al mondo venatorio, che – ricordiamo – è portatore di interessi privati.

In merito ai presunti danni, l’ENPA cita il piano stesso della regione che recita: “Anche a seguito della messa in opera dei sistemi di prevenzione messi a disposizione dalla Regione – repellenti acustici, olfattivi, recinti elettrici o recinzioni fisse su frutteti – senza i quali non è previsto il risarcimento del danno, l’esborso annuo è molto esiguo.”

Anziché promuovere modifiche, chiediamo al Prefetto di verificare lo stato di applicazione del piano, comprese l’applicazione degli strumenti di prevenzione nonché su censimenti e su ogni singola voce del piano. Chiediamo inoltre che, trattandosi di materia puramente scientifica e di pubblico interesse, non siano coinvolti soggetti privati come cacciatori.

Siamo certi, inoltre, che al tavolo saranno presenti anche le associazioni animaliste e ambientaliste, portatori  di interessi comuni nel tutelare la fauna, patrimonio indisponibile dello Stato.

Enpa Sezione Provinciale di Ravenna

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Commenti

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  1. Scritto da ST

    Evidentemente non hanno molto altro da fare, questi.
    In ogni caso, oltre ai danni alle coltivazioni, va messo in conto l’enorme pericolo nei confronti degli utenti della strada.
    Prima o poi, sull’Adriatica, il morto o i morti ci scapperanno.
    Se non si eliminano questi animali, quelle vittime non saranno solo sulla coscienza di questi pochi esaltati animalisti, ma anche delle Istituzioni che si sono fatte spaventare dalla loro continua insistenza.

  2. Scritto da Cla.1

    Ma perchè non si possono trasferire tutti in zone protette tipo parco naturale di Cervia o zoosafari? Solo perchè l’operazione sarebbe troppo costosa o ci sono difficoltà oggettive?

  3. Scritto da (San) Michele

    Si presume che, per arrivare a parlare di “esuberi” o “soprannumero” ed evocare interventi più incisivi di quelli (evidentemente infruttuosi) intrapresi finora, un censimento sia stato certamente fatto ed abbia evidenziato lo sforamento dei valori soglia di popolazione.
    Mettere in dubbio questo aspetto significa ritenere/sospettare che le autorità NON abbiano fatto il proprio dovere e, in un paese normale, occorrerebbe quantomeno addurre delle prove a supporto di una tale tesi, anziché “fare melina” chiedendo rinvii per una fantomatica “verifica dello stato di applicazione del piano”!
    Soprassiedo sul significato dei “metodi ecologici di prevenzione”, perché mi rifiuto di pensare che si alluda alla introduzione di pratiche di contraccezione dei daini!!! 🤪
    Mi incuriosisce invece il concetto di “adozione da parte dei privati”: già lo vedo il mio vicino di casa che rientra con il suo bambi al guinzaglio!! 🤣
    Infine – pur non essendo certo un simpatizzante della categoria dei cacciatori – trovo discriminatoria la considerazione circa il fatto che questi necessariamente siano “portatori di interessi privati”!
    E quali sarebbero, di grazia? La incontrollabile bramosia di procurarsi prestigiosi trofei quali dei comunissimi daini? O forse alimentare un mercato delle pelli, stile film western? O di ambire a remunerative “taglie” sui capi abbattuti?!?
    Credo che per discutere di questioni come questa, che possono avere riscontri anche drammatici come scritto sotto da ST, occorra abbassare una volta per tutte i vessilli ideologici e pensare al reale interesse della collettività.
    Per poterlo fare, ritengo che il primo passo debba essere smettere di ritrarre in modo caricaturale la propria controparte, evitando stucchevoli narrative della serie “indiani contro cow boys”.

  4. Scritto da (San) Michele

    Faccio pubblica ammenda del mio stesso post precedente e mi scuso solennemente per la mia ingenuità!

    Ho compreso solo ora che quando l’ENPA indica “l’adozione di animali da parte dei privati” come soluzione al problema NON si riferisce – come invece da me erroneamente inteso – ai daini in esubero, bensì probabilmente ai lupi 🐺!
    E allora sì, che l’annosa questione avrebbe finalmente un lieto fine, oltretutto 100% ecologico e senza lo zampino degli odiati venatores!
    Quindi da oggi #adottaunlupo!

    PS: a questo punto, però, mi auguro che il mio vicino – che pure era pronto ad adottare un daino – non cambi idea e “ripieghi” sul lupo! 🤣

  5. Scritto da Piemme

    ENPA le soluzioni alternative: lasciare le cose come stanno e addebitarvi tutti i costi dei danni che hanno già provocato e che provocheranno, sperando che siano danni solo materiali……

  6. Scritto da Giovanni lo scettico

    Ci siamo ridotti così perchè c’è gente che ha visto troppi film di Walt Disney.

  7. Scritto da Enzo

    Da cacciatore non sparerei nemmeno un colpo contro i daini, coprendo di fatto i veri responsabili o meglio “irresponsabili” personaggi che hanno avuto la brillante idea di ripopolare le nostre pinete con questi animali , dunque che se lo risolvano loro il problema visto che l’hanno creato e non con i soldi della collettività che già se ne sono spesi troppi, senza passare la patata bollente ai cacciatori

  8. Scritto da batti

    detto da un cacciatore sparare a un daino è come sparare a un bambino
    un daino merente piange come un bimbo
    non è essere macabri è informazione