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Lettera al Prefetto da Porto Corsini: qui viviamo gravi problemi di viabilità e vivibilità

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Illustrissimo Prefetto, dott. Castrese De Rosa, sono Andrea Ravegnani. Il 22 marzo scorso, si tenne in Prefettura, presieduto da Lei, presenti tutte le autorità cittadine e portuali, un incontro finalizzato all’esame della nuova stagione dell’attracco delle navi da crociera, alla luce dell’accordo con la Royal Caribbean. Lessi nel comunicato ufficiale: Per l’anno 2022 sono previsti 106 attracchi, con una stima di circa 160.000 passeggeri presso l’area di Porto Corsini, di cui circa 130.000 dagli sbarchi e imbarchi dalle navi e 30.000 con solo transito. La nuova organizzazione avrà un forte impatto sia sull’assetto infrastrutturale, che su quelli dei controlli di sicurezza da parte delle Forze dell’Ordine e, principalmente, sulla viabilità in località Porto Corsini, anche perché nel periodo estivo le zone in questione sono anche interessate da un forte afflusso di turisti durante i fine settimana. Tutti i presenti hanno concordato nel mettere in campo tutti gli sforzi possibili per risolvere qualsiasi criticità che si dovesse presentare […]. Proprio per garantire il costante approfondimento della situazione, il Prefetto ha concluso la riunione individuando il Tavolo della Prefettura, alla presenza di tutti i soggetti di volta in volta interessati, come sede per monitorare i diversi settori di intervento, quali la sicurezza, la viabilità, la sanità e tutti gli aspetti di rilievo.

È per questa ragione e per appellarmi a questo Tavolo, che Le scrivo. Essendo infatti nato e da sempre vissuto a Porto Corsini, posso ripercorrere insieme a Lei, all’alba dei miei 65 anni, la trasformazione di un piccolo villaggio nell’attuale paese, sede di un grande Porto Crociere, di cui desidero parlarLe. Nella mia infanzia, il paese era quasi solamente attraversato da biciclette, con qualche auto in più nella stagione estiva. Noi bambini potevamo giocare nei bunker tedeschi (oggi sepolti o eliminati), ingaggiare folli corse in bicicletta lungo vie strette e polverose per arrivare primi a scuola, provare poi ad aiutare mio zio a muovere il suo traghetto tirando la fune che ci univa a Marina di Ravenna attraverso il Candiano. Ora i bambini ci salgono tenendo stretti per mano i genitori ed a scuola ci vanno in macchina.

Le scrivo a nome dei miei tanti compaesani che in ogni occasione conviviale sento protestare per come viene gestita pessimamente la viabilità del paese, la cui conformazione, posto com’è in un cul de sac, tra la pineta, il mare e il Candiano, lascia purtroppo possibilità di transito solamente ad un traffico veicolare leggero e non impattante. Qui nasce il problema. Il paese sta infatti soffocando a causa di un traffico di passaggio che non ha niente a che fare con le attività del paese e non ha nessun interesse per la comunità. Siamo quasi un intoppo, rallentiamo nostro malgrado il business. La strada più tormentata è certamente via Molo San Filippo, in cui abito, quasi un rettilineo, per metà senza marciapiedi e priva di ciclabile, che gli automezzi percorrono senza freni o impedimenti, tranne un cartello col limite dei 30 km/h che nessuno rispetta.

Ora, superate le varie vicissitudini, il terminal crociere è ripartito coi 106 attracchi nel 2022. Ogni nave muove centinaia di mezzi, tra pullman, autobotti, tir, taxi navetta, ecc., e spesso le navi ormeggiate sono due. Tutto si riversa esclusivamente su via Molo San Filippo. Come se non bastasse, il Comune ha recentemente stabilito che i camper diretti alla loro area di parcheggio, dotata di alcune centinaia di posti, passeranno solo su questa stessa strada, che già, senza traffico croceristico e camperistico andata e ritorno, sopportava i 600 mila veicoli che il traghetto imbarca e sbarca dal Candiano nell’anno (dati di Start Romagna). Nell’arco di ogni giornata di sosta, ogni nave crociera ormeggiata produce poi l’inquinamento di circa 15 mila autovetture. Chi frequenta le nostre spiagge e gli abitanti del paese sentono l’odore acre dei fumi delle navi ricadere sulle aree attigue allo scalo.

L’Autorità Portuale ha recentemente redatto un Bilancio di Sostenibilità, parlando di crescita sostenibile e responsabile, di tutela del territorio, di sostenibilità ambientale e sociale, di efficientamento energetico e di riduzione delle emissioni. Ci domandiamo perché Porto Corsini sia esclusa da questo programma.
Oltre dieci anni fa, quando il terminal si preparava ad accogliere le prime navi, l’Autorità Portuale stessa e l’Amministrazione comunale si impegnarono ad individuare una nuova via preferenziale per il terminal crociere che bypassasse il paese, di cui però a tutt’oggi non esiste nulla. Tutto è svanito nel nulla. Le assemblee fatte sono state tempo perso.

I tempi cambiano. Perché non esista solo il profitto, bisogna ascoltare le comunità ed è a maggior ragione imperativo salvaguardarne la vita, la salute e l’ambiente.
Di questo, egregio Prefetto, vorrebbe parlare con Lei una delegazione dei cittadini di Porto Corsini, di via Molo San Filippo e non solo, perché ne faccia partecipe il Tavolo costituito per monitorare i diversi settori di intervento, quali la sicurezza, la viabilità, la sanità e tutti gli aspetti di rilievo attinenti la località di Porto Corsini a seguito dell’impatto col Porto Crociere.
Nell’attesa di un cortese riscontro, La ringrazio e La saluto distintamente.

Andrea Ravegnani – Porto Corsini

PS: la lettera è indirizzata al Prefetto di Ravenna ma ci è stata recapitata in conoscenza e siamo stati autorizzati alla pubblicazione dal signor Ravegnani

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Commenti

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  1. Scritto da Ba

    A mio giudizio anche Milano Marittima 50 anni fa era un altra cosa, il tempo passa e immancabilmente arrivano modifiche paesaggistiche che piaccia o meno è così. Purtroppo le tanto chiacchierate navi da crociera portano si turismo, ma la qualità dell aria è pessima, i generatori restano accesi in tutto il periodo di attracco e lasciano una scia di fumo non certo salubre che sicuramente ne andrà a discapito dei residenti e di vi soggiorna .così non va assolutamente bene

  2. Scritto da Mirko Ragazzini

    Ottimo lavoro Andrea, è una bellissima lettera, presto vedrai verranno a chiedere il voto così le tue, le nostre domande avranno le solite risposte, le solite promesse, alle quali non continueremo a credere, a sperare e soprattutto a farci prendere per i fondelli.

  3. Scritto da agi62

    Auguri, avrete le solite rassicurazioni di prassi che verranno disattese e nonm conterà nulla nemmeno votare in maniera diversa, l’economia della città vale più della salute di un piccolo paese.
    Comunque era tutto prevedibilissimo, Porto Corsini ha solo quelle due strade e anche strette, la terza che costeggia la pineta si congiunge con la principale quindi serve solo a creare più intasi, i croceristi non si fermano nemmeno in paese quindi avete solo dei danni dal terminal, chi vi ha indotto ad accettare tale situazione lo sapeva benissimo e vi ha mentito spudoratamente.
    Ora a giochi fatti l’unica sarebbe allargare la via Guizzetti e la strada che va al campeggio uscendo sulla Baiona direttamente, distruggendo una parte della pineta.
    Naturalmente l’inquinamento e il rumore rimarranno con buona pace del paradiso che fu Porto Corsini.

  4. Scritto da Antonio S

    Riguardo alla vivibilità, per chi come me abita nelle strade vicino all’attracco del traghetto, d’estate sta diventando ogni anno sempre meno sostenibile. Negli scorsi anni il problema delle urla, del disordine lasciato per strada e sulle recinzioni e dei dispetti (vetri rotti o immondizia gettata volutamente in cortile e addirittura sulle porte) si presentava in genere solo nelle notti del weekend e nelle notti delle settimane centrali di agosto, ma da quest’anno è normale amministrazione di tutti i giorni. Sono obbligato a dormire sigillato in casa con il climatizzatore acceso, perché le finestre di notte non si possono tenere aperte, pena la veglia per quasi l’intera notte dovuta a schiamazzi per lo più di adolescenti senza alcun freno. Ho chiamato, con insuccesso, le forze dell’ordine diverse volte salvo poi rinunciare, specie in un’occasione dove ragazzini urlavano il nome di un mio vicino, suonando insistentemente il suo campanello e intimandogli di uscire fuori… INVIVIBILE