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Mia madre per sdebitarsi regala dei cappelletti alla ragazza 20enne marocchina che ha ritrovato e riconsegnato il portafoglio

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Spesso sento dire “dei giovani non ci si può fidare; sono egoisti, concentrati solo sui propri bisogni”. Spesso sento dire che non si può fare affidamento sul prossimo. Spesso dire straniero è come dire delinquente, ladro, usurpatore di diritti di noi italiani. Vorrei raccontare al mondo intero l’esperienza accaduta a mia mamma ultra ottantenne. Uscendo da un centro commerciale le scivola a terra il portafoglio. Insieme ci rechiamo al negozio nella speranza che qualcuno lo abbia ritrovato e portato alle casse. Non ci interessavano i soldi, si trattava di una modica cifra circa 30,00 euro, ma volevamo quantomeno recuperare i documenti (patente, carta d’identità, tessera fiscale, carte di credito) e le cose di valore affettivo in esso contenute come le mie fotografie e quelle del mio ex compagno, purtroppo deceduto diversi anni fa.

Non trovato, blocchiamo le carte di credito e decidiamo che, passato Ferragosto, procederemo con la denuncia di smarrimento per rifare tutti i documenti. Lo sconforto assale mia madre, si colpevolizza, si sente in colpa e a vederla così demoralizzata mi si stringe il cuore. Non vorrei che ciò le facesse perdere la sua autonomia e mobilità. Pochissime ore dopo una ragazza, che scopro poi essere una giovane ventenne di origine marocchina, residente a Ravenna, mi chiama al cellulare dicendomi di avere trovato il mio numero all’interno di un portafoglio. Mi comunica di essere già nei pressi di casa di mia madre per riconsegnarle il tutto. Quando la incontro addirittura si scusa per il ritardo con il quale mi ha contattata e mi dice “ero entrata all’interno del centro commerciale per lasciare alle casse il portafoglio che ho trovato nel piazzale del negozio, ma mi hanno detto di non poterlo ricevere e che avrei dovuto rivolgermi alla polizia. Io avevo un colloquio di lavoro e così non ho potuto contattarvi prima”.

Mia madre dall’emozione di avere recuperato tutto ha avuto uno svenimento, ripresasi la vorrebbe ricompensare per il disturbo e la gentilezza ma la ragazza rifiuta categoricamente “non mi deve assolutamente nulla, mi offenderei ho solo fatto il mio dovere, questo è senso civico che ogni cittadino dovrebbe avere”. L’emozione di mia mamma cresce tanto che sperando di non offenderla le offre dei cappelletti da lei preparati!

Ho risentito la ragazza la quale mi ha detto di averli mangiati subito e che erano buonissimi.

Sconfiggiamo i pregiudizi con esempi virtuali come questo, credo ce ne siano tanti. Ho ritenuto giusto raccontare questa storia proprio perché va oltre ad ogni pensiero comune.

Ah, ultima cosa: se cercate una estetista questa ragazza cerca lavoro, non so come potrà pitturarvi le unghie o farvi la ceretta ma di certo credo che potrete fidarvi: ha dimostrato onestà morale e impegno.

Lettera firmata – Ravenna

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