Le Rubriche di RavennaNotizie - La posta dei lettori

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche risponde al cittadino che “non vuole essere curato dagli infermieri” nell’Ambulatorio in Pronto Soccorso

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Ravenna risponde alla “Lettera” pubblicata sul nostro giornale alcuni giorni fa (https://www.ravennanotizie.it/rubriche/la-posta-dei-lettori/2023/02/24/la-lettera-i-cittadini-vogliono-essere-curati-dai-medici-non-dagli-infermieri/) , in cui un lettore ha scritto che “I cittadini vogliono essere curati dai medici, non dagli infermieri”.

La lettera faceva riferimento al progetto dell’Ambulatorio a gestione infermieristica nei Pronto soccorso, sperimentazione che partirà a breve all’ospedale di Rimini, di cui avevamo parlato con Alex Zannoni, presidente dell’OPI Ravenna, in un’intervista pubblicata il giorno precedente.(https://www.ravennanotizie.it/ambiente-salute/2023/02/23/decongestionare-i-pronto-soccorso-grazie-allambulatorio-a-gestione-infermieristica-zannoni-opi-ravenna-giudizio-molto-favorevole/)

Gentile cittadino,
le scrive l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Ravenna, prendiamo atto delle sue preoccupazioni, che non solo ha lei ma che hanno anche tanti addetti ai lavori.

Ci teniamo a precisare che l’infermiere oggi è un professionista laureato, che troviamo in ogni contesto clinico e organizzato. Ogni volta che un cittadino chiama il 118, scatta un flusso di informazioni, decisioni e azioni che coinvolgono in prima istanza l’infermiere.

Anche in pronto soccorso, troverete un infermiere ad accogliervi che valuterà il vostro bisogno, assegnandovi un codice di priorità o intervenendo direttamente in alcuni contesti. Ma non solo, oggi l’infermiera opera nel domicilio dell’utente, nelle Case della salute, sulle navi, nelle scuole , nelle farmacie, si trova ovunque, sia in ospedale che sul territorio per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini.

Ogni giorno attraverso modelli organizzativi a sostegno della presa in carico della persona, gli infermieri si prendono cura delle persone.

La vita e la salute dei cittadini dipendono spesso dalla capacità degli infermieri di compiere scelte rapide e corrette in ogni momento. Ovviamente l’attività clinica ed assistenza autonoma del infermiere non contrasta con le competenze, le capacità e il campo di azione degli altri professionisti sanitari coinvolti nel percorso di cura del cittadino.

In tutti i contesti di cura l’infermiere fa parte di un team multiprofessionale, lavora al fianco di professionisti della salute come i medici, tecnici e altri. Solo il lavoro “insieme” è la vera garanzia per il cittadino di ricevere le migliori cure possibili.
Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Ravenna

 

Commenti

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  1. Scritto da Roberto B.

    Sono stupito, amareggiato, deluso e non vado oltre, dal fatto che l’Ordine delle Professioni Infermieristiche debba rispondere ai vaneggiamenti del CITTADINO.

  2. Scritto da Against

    Sarà anche laureato ma un infermiere non è un medico, allora perché non equiparare le lauree. Nello sci chi gareggia è l’atleta non il preparatore, nella scuola chi insegna sono i professori non il personale amministrativo

  3. Scritto da mimo

    se solo sapessero quanto “poco” sarebbe un medico senza l’infermiere prima durante e dopo l’atto assistenziale, e quanto “molto” sarebbe l’infermiere anche senza medico, nessuno parlerebbe più a sproposito.

  4. Scritto da Anna M

    Ottima “non risposta”. Mi pare che le doglianze del lettore fossero altre.

  5. Scritto da Anna M

    @mimo: nessuno sottovaluta il ruolo dell’infermiere ma le professioni sono diverse, vedasi commento del sig. Lorenzo nella lettera di ieri del cittadino scontento

  6. Scritto da ildelfino

    Gent. presidente OPI Ra.Vorrei esprimere la mia personale opinione avendo seguito con interesse l’argomento trattato in questi giorni da questa testata sull’amb inf PS, Premetto che Lei gode della mia stima in quanto il ruolo che rappresenta, so bene che l’infermiere è un prof laureato questo non giustifica la mansione che gli si vuole addossare dall’azienda. 1) Il triage e gia gestito da infermieri e anche troppo bravi e preparati che assegnano un codice al paz che poi viene valutato da un medico al quale spetta fare diagnosi.2)Al domicilio l’if opera gia in autonomia ma sempre supportato da un medico pronto a variare un percorso terapeutico cosi come nelle case della salute.Senza fare polemiche sterili ma questa proposta che l’azienda stessa conferma come sperimentale, diventi un arma a doppio taglio per sopperire alle carenze di personale che da anni il sistema denuncia mettendo in pericolo il ruolo dell’operatore gia sottoposto a carichi e mansioni che spesso non gli competono.Concordo nelle sue ultime parole che sottolineano il ruolo dell’infermiere fondamentale nel team multiprofessionale per le migliori cure al cittadino.Confido in una sua vigile attenzione sull’argomento trattato nel suo ruolo di massima autorita di un ordine. Buon lavoro

  7. Scritto da CLAUDIO

    Sono un medico Rianimatore e credo che lei nello scrivere questa lettera abbia dimenticato una cosa molto importante: SPECIFICARE LE DIVERSE MANSIONI E DIVERSE COMPETENZE CHE SUSSISTONO TRA UN MEDICO E IN INFERMIERE E LE DIVERSE RESPONSABILITÀ. Per anni, almeno circa 20, con l’aiuto di una classe politica incosciente, si è eliminato questo distinguo, che ha portato, non è l’unico problema ovviamente, al collasso della sanità attuale, con la fuga dei medici dagli ospedali. Complimenti a tutti. Tra un po’ lei si farà addormentare ed operare da un suo collega, visto oramai la mancanza dei medici negli ospedali. Auguri.

  8. Scritto da lorenzo

    gentile mimo e gentile ordine, credo che nessuno sano di mente possa disconoscere il prezioso lavoro dell’infermiere che insieme alla altre professioni sanitarie, concorre alla salute del cittadino. Ciò premesso però, la questione è un’altra, ossia che la Legge prevede ad oggi ruoli differenti e responsabilità differenti, proprio in virtù del percorso di studio. Solo se le norme cambiassero, si potrebbe intraprendere qualcosa di differente. Mi ricordo che anni fà, si vociferava di un intraprendente e, a quanto pare bravo infermiere del 118 che durante le sue ferie, andava in africa e si diceva operasse. Ecco se lo avesse fatto in Italia, sarebbe stato arrestato e denunciato per esercizio abusivo di professione sanitaria, perchè, come già detto più volte, le norme assegnano determinate funzioni in via esclusiva ai medici (per fortuna).

  9. Scritto da mimo

    Lorenzo, vorrei ringraziarla per la precisazione “la Legge prevede ad oggi ruoli differenti e responsabilità differenti, proprio in virtù del percorso di studio… peccato per il finale, (per fortuna).
    Per cui aggiungo: l’infermiere proprio per il suo percorso di studi può fare molto anche senza medico (a parte che l’attività in questione si svolgerà all’interno dell’ospedale dove il medico è presente e può rivolgersi a lui quando lo ritiene necessario-per fortuna), proprio per il suo percorso di studi è in grado di assegnare codici colore in base alla gravità, vi sembra una cosa da poco? per il suo percorso di studi è in grado di risolvere una miriade di piccoli problemi che sono quelli che gli stanno chiedendo di fare, ma davvero volete degli esempi concreti oppure riuscite ad arrivarci da soli? davvero volete un elenco delle “piccole” e molteplici diagnosi che arrivano spesso impropriamente in ps?