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Pietro Vandini: Avete visto ancora dei negri in giro?

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La domanda è volutamente provocatoria, ma nemmeno troppo se aveste sentito il dialogo tra alcuni rappresentanti di lista della Lega a cui ho assistito l’altro ieri. Sicuramente è un dubbio legittimo dato che la Lega governa da un anno, aveva promesso 600 mila rimpatrii ma nel 2018 ne sono stati fatti meno di 10 mila (dati del Viminale). Dopo l’ottimo risultato ottenuto in questa tornata elettorale le cose dovrebbero andare addirittura a gonfie vele.

In realtà questo è l’esempio significativo del fatto che viviamo in una bolla comunicativa dove la Lega tira le fila, e vince. Non so quanto durerà, probabilmente comincerà a scricchiolare quando ci sarà la prossima finanziaria, ma per il momento ha scelto temi semplici da gestire a livello comunicativo, in un momento storico in cui una buona fetta di popolazione vuol sentirsi raccontare esattamente ciò che racconta Salvini. Se poi non è vero non importa.

Ammetto di essere preoccupato ma non per il ritorno del fascismo o altri allarmi simili, bensì per il fatto che un certo modo di fare politica, portato avanti anche da questo Movimento 5 Stelle, stimola una parte di elettorato che non desidera approfondire, capire e di conseguenza agire. Preferisce lamentarsi, criticare qualsiasi cosa e seguire il “condottiero” che racconta di avere la soluzione per tutto. Un mood questo sicuramente non nuovo, iniziato con Berlusconi nei lontani anni ’90. In quel periodo si sdoganò la tolleranza verso le pessime figure, utilizzate come cifra della vicinanza tra il politico e il normale cittadino. Come se in realtà il cittadino fosse tale solo nella goffaggine o nell’errore.

Pietro Vandini

Italia in Comune sezione di Ravenna

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