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Tiziano Cericola: il Centro Destra per vincere a Faenza deve proporre un candidato civico

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Le ultime elezioni regionali hanno dato interessanti indicazioni per le forze del centro destra, che sono di sicuro aiuto anche per le imminenti elezioni comunali.
Molti territori della nostra Regione sono a maggioranza di centro destra: le provincie di Piacenza e di Parma (esclusa Parma città), le zone di collina e montagna delle province di Reggio Emilia, Modena, Forlì-Cesena, la pianura ferrarese, l’entroterra riminese. Negli altri territori il cdx riscuote consensi importanti, anche se con notevoli oscillazioni tra le diverse zone.
A Faenza il centro sinistra ha avuto un successo importante, che però ritengo sia legato a fattori specifici delle elezioni regionali che, a date condizioni, potrebbero non essere completamente ripetibili nel contesto comunale. Va considerato attentamente anche il fatto che i Comuni di Brisighella e Modigliana, legati a Faenza da interessi economici, scolastici, sanitari, ecc. hanno una maggioranza di elettori orientati al centro destra.
Espongo le mie personali considerazioni, accettando di buon grado i suggerimenti e le critiche dei faentini.

1)Crederci ed esserci
Il complessivo balzo in avanti del centro destra è stato sicuramente frutto dell’impegno profuso da Salvini e dalla Lega nel suo complesso. Per la prima volta nella storia politica degli ultimi 30 anni, il leader nazionale di un partito di centro destra ha pensato che l’Emilia-Romagna fosse contendibile e che valesse quindi la pena fare una campagna elettorale degna di questo nome, con una presenza capillare sul territorio e assumendosi anche i rischi di una eventuale sconfitta.
Questa scelta, è bene sottolineare, non è mai stata fatta dagli altri leader del centro destra: Berlusconi è sempre stato assente dalla nostra Regione e la Meloni ha fatto adesso qualche apparizione, ma con una campagna elettorale più contenuta, in grado di minimizzare gli sforzi e massimizzare i risultati.
Gli elettori (giustamente) vogliono vedere i leader e i candidati scendere in piazza, girare i mercati, parlare con loro: è finito il tempo delle elezioni di “plastica”, con leader solo televisivi e lontani.

2)La proposta politica e le persone giuste: palla al centro
Tutti sanno che le elezioni (di ogni tipo) si vincono al “centro” e le regionali hanno confermato questo assioma perchè Salvini, monopolizzando la scena, con la calcolata assenza/presenza degli altri leader del centro destra, ha creato un effetto magnetico ambivalente: ha attirato molti elettori delusi dal centro sinistra (specie le fasce popolari), ma ha anche allontanato molti elettori moderati, che hanno votato Bonaccini per prudenza.
Questo effetto è anche dovuto ad altri fattori: una candidata debole,  azioni eccessive (vedi il citofono), frasi infelici (“liberare” la Regione), che hanno portato per reazione alla crescita delle “sardine”, alla forza evocativa e mediatica della dicotomia fascismo (Salvini e Lega) e antifascismo (il centro sinistra, con Bella Ciao), quando tutti sanno che il fascismo è morto da oltre 70 anni e non esiste più come pericolo politico concreto.
Come dimostra anche la campagna elettorale di Bonaccini è meglio che il candidato appaia “civico”, esponente e sintesi di una larga coalizione con saldi legami ideali e virtuali ad un’area politica, con simboli di partito in secondo piano (Bonaccini non ha usato il logo del PD; le “sardine” hanno usato un logo “neutro” pur essendo chiaramente schierate a sinistra). Poi è servito a poco constatare che la coalizione di Bonaccini comprenda forze politiche con pensieri opposti su temi importanti per la Regione (infrastrutture, urbanistica, sanità, ecc.): l’importante è vincere e poi Bonaccini (e il PD) faranno la sintesi politica, facendo ingoiare i rospi ai vari cespugli di sinistra.

3)Situazione di Faenza e le proposte
I dati delle regionali di Faenza dicono che il centro sinistra è in vantaggio, ma le comunali hanno sempre un altro richiamo verso gli elettori: il candidato Sindaco deve essere una persona conosciuta in città per la sua storia e le sue capacità, deve riassumere i bisogni e i desideri della comunità, promuovendo progetti di crescita economica e sociale svincolati dagli interessi di singole forze economiche che spesso hanno condizionato la nostra vita comunitaria.
I prossimi 5/10 anni saranno cruciali per la nostra città, al bivio tra una stagnazione tranquilla ma, alla lunga, foriera di più profonde tensioni sociali, od una nuova prospettiva di crescita, che crei lavoro e reddito per tutti noi.
Faenza ha bisogno di un ambizioso progetto di sviluppo sostenibile, di una svolta verde concreta (e non solo a parole e con divieti assurdi), di nuovi servizi alle famiglie, di infrastrutture moderne: tutti progetti che richiedono ingenti investimenti pubblici e privati, perché con le chiacchiere e gli slogan non faremo passi avanti.
Come anticipato nel nostro programma elettorale (divulgato a novembre 2019 e a cui rinvio) a Faenza occorre molta innovazione e altrettanta manutenzione, per entrare nel futuro senza però disperdere quello di buono che ci hanno lasciato i nostri predecessori (specie quelli degli anni ’70 e ’80 perché dopo abbiamo perso qualche colpo, come ad esempio con la mancata attivazione di sedi universitarie importanti).

Personalmente credo che le strategie di sviluppo sostenibile debbano considerare prioritari gli investimenti nei settori dello sport, della cultura, dell’università, dei servizi alle famiglie e delle infrastrutture, limitando il consumo di suolo allo stretto indispensabile (v. programma di novembre 2019 sulla nostra pagina fb); investimenti che possono dare ritorni importanti in termini di lavoro, reddito e di benessere diffuso.

Si tratta di investimenti sicuramente ingenti che possono essere affrontati dal Comune smobilizzando una quota delle partecipazioni societarie (hanno un valore di circa € 50 mln.) e attingendo ai fondi pubblici e privati disponibili: l’esperienza insegna che se esiste la volontà politica di “fare” i soldi si troveranno sempre.

Tutto questo deve però tenere conto della complessa architettura istituzionale del Comune di Faenza, oggi ingabbiato nell’Unione della Romagna Faentina, che ne limita pesantemente l’operatività e le possibilità di sviluppo senza dare reali vantaggi in termini di efficacia ed efficenza. L’URF, inoltre, blocca anche la possibilità per Faenza di avviare collaborazioni mirate con i Comuni che, storicamente, gravitano su di noi, come Modigliana, Tredozio e Marradi. D’altra parte anche il Comune di Forlì sta uscendo dalla sua Unione dei Comuni, per cui non si tratta di idee peregrine, ma di valutazioni di convenienza. L’URF, d’altra parte, è un soggetto creato per volontà del PD con lo scopo principale di “blindare” Faenza, rendendo difficile ogni azione politica e amministrativa di un eventuale e futuro Sindaco di cdx, sacrificando, come già detto, buona parte delle nostre possibilità di sviluppo autonomo. Risponde a questa logica partitica (e non di bene comune) anche il conferimento di funzioni ad altri enti sovracomunali di cui non vi sarebbe bisogno e che comportano solo spese inutili (si pensi ad ACER per la gestione delle case popolari o ad IF per la gestione del turismo).

4)La situazione di Faenza: il candidato ideale del centro destra
Per le prossime elezioni comunali i partiti del cdx, in primo luogo la Lega, devono fare un passo indietro (o di lato se si preferisce): il candidato sindaco deve essere un esponente “civico” non di partito, conosciuto in città per la sua levatura culturale e lavorativa, deve essere espressione di una lista “civica”, aperta al contributo dei cittadini e delle realtà associative locali, e deve soprattutto curare il rapporto  con gli elettori moderati, cioè con il famoso “centro”.
Persona “giusta” di centro, progetti concreti, dialogo con gli elettori moderati: sono questi gli elementi portanti per una gara vincente del cdx.
Se assumiamo queste coordinate perdono peso anche alcune vicende locali. Il declino di Forza Italia riguarda la negativa percezione del suo leader nazionale e del suo vuoto politico, ma ciò non toglie che gli elettori moderati a Faenza esistono e che possono votare la persona che sentono più vicina ai loro ideali ed interessi (in sostanza da Bonaccini in Regione possono votare di nuovo per il cdx a trazione moderata in Comune).
La scelta di passare all’opposizione in Comune e la non brillante esperienza alle elezioni regionali dell’avv. Piroddi, leader di “Insieme per Cambiare”, porterà se non lui gli altri esponenti di questa lista a porsi domande cruciali: essere (di nuovo) irrilevanti nel csx o portare un contributo di idee e di progetti alla loro vera posizione politica (cioè nel cdx moderato)? Dovranno dare una risposta in tempi rapidi: non sarà facile, visto che ne va anche della carriera politica del loro leader storico, ormai compromesso.
L’eventuale candidatura a Sindaco del leader locale della Lega, Gabriele Padovani, porterebbe allo stesso effetto di Salvini alle regionali: compatterebbe il voto dei leghisti convinti e allontanerebbe il voto dei moderati, portando il cdx ad una sicura sconfitta. Padovani deve inoltre prendere atto che nel 2015 ha perso contro Malpezzi per 800 voti in una situazione oggi irripetibile: aveva di fronte un candidato del PD indebolito, che aveva perso il contatto con la gente e che era al suo minimo storico di gradimento, mentre oggi il centro sinistra metterà in campo forze nuove spinte dal “vento” regionale.
Il tempo fugge per cui il centro destra deve trovare una sintesi politica al più presto possibile, dando la certezza ai faentini di essere veramente in grado di guidarli con polso fermo per i prossimi anni verso un futuro di benessere diffuso e condiviso tra tutte le generazioni, dai giovani agli anziani.
Come lista civica, oltre ad avere già divulgato la traccia del nostro programma elettorale nel novembre scorso, abbiamo in serbo il nome di un valido candidato, che portereno al confronto con gli alleati, sperando di trovare presto una convergenza.
I cittadini ci guardano, ci aspettano: se il centro destra perderà anche questo treno probabilmente sarà l’ultimo per tanti lustri a venire.

Tiziano Cericola
Lista Civica RINNOVARE FAENZA

 

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