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Davide Ranalli: in un dibattito infestato dai “rimozionisti” quale sarà il ruolo del campo progressista e della sinistra?

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Un’altra settimana è passata ed è stata, senza dubbio, intensa. Il Presidente Mattarella ha incaricato il Presidente Draghi di formare un nuovo governo che avrà il compito di gestire o, meglio, governare una serie di partite importantissime per i destini collettivi del nostro Paese: piano vaccinale, Recovery fund e gestione della pandemia. Il lavoro da fare è molto e servirà tutta l’autorevolezza del nuovo Presidente e di una squadra di governo all’altezza della sfida.

Ovviamente, come tanti di voi, ho letto con attenzione i numerosi articoli apparsi sulla stampa che hanno riguardato e che riguardano questa nuova fase che si sta per aprire. Il dibattito, ancora una volta, mostra tutta la fragilità del nostro sistema. Ancora una volta, l’ennesima, si è partiti sulle due direttrici che hanno caratterizzato la discussione in questi ultimi trent’anni: la sconfitta della politica e l’arrivo del salvatore della patria che, con un colpo poderoso di bacchetta magica, risolverà ogni problema. A Mario Draghi è richiesto di fare presto e di fare bene. Ne va del destino nostro e dei nostri figli e, dunque, avanti tutta rimuovendo, se possibile, dal dibattito tutto quel che è stato fin qui. La cosa mi perplime.

Gli ultimi due mesi sono stati caratterizzati da una parola che ha rinnovato il lessico ed il dizionario della politica: costruttori. Questa parola fu utilizzata nel discorso di fine anno a reti unificate dal Presidente della Repubblica Mattarella, per chiedere al Paese uno sforzo di unità per un comune obbiettivo, uscire al più presto da una grave situazione di crisi. Giusto. Tuttavia mi pare che oggi il dibattito sia infestato dai “rimozionisti” e cioè da coloro i quali vorrebbero appunto entrare in campo con slancio ed entusiasmo, rimuovendo tutto quel che è accaduto prima, e cioè dimenticando che un governo, un Presidente del Consiglio e, soprattutto, una maggioranza c’erano. Qualcuno ha minato questo assetto e oggi, dopo settimane perdute, si tenta di aprire questo nuovo scenario con il tipico atteggiamento auto-assolutorio che deresponsabilizza tutti e pone la propria fiducia verso un singolo uomo.

Dovremmo imparare dalla Chiesa che ci spiega molto bene quali e quanti processi occorrono per la beatificazione e, ancora di più, per essere santificati. Nella precaria vita terrena, invece, tali processi vengono effettuati in poche ore attraverso colonne di piombo dei quotidiani più importanti, gli stessi che poi passata la sbornia su questo o quel salvatore, lo ricacciano agli inferi come il Commendatore con il povero Don Giovanni.

In questo quadro, assai desolante, resta da capire quale sarà il ruolo del campo progressista e della sinistra, a maggior ragione se il Presidente Incaricato decidesse di allargare il perimetro della maggioranza di governo a forze politiche smaccatamente anti-europeiste. Credo che servirà tutto il coraggio di questo mondo per dire che, se così sarà, meglio un governo di scopo che affronti le principali questioni sul tappeto e che poi la parola torni al popolo. Io la penso così. Consapevole che tanti, anche dentro il mio partito, non la penseranno come me, ma come disse Nanni Moretti nel celebre film Caro Diario: “io credo nelle persone ma credo in una minoranza delle persone…” almeno in questo caso.

Davide Ranalli – Sindaco di Lugo e dirigente Pd

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Commenti

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  1. Scritto da Giovanni lo scettico

    Gentile Ranalli, il suo partito è riuscito a far votare i padroni per la sinistra e gli operai per la destra. Come andrà a finire secondo lei? Io dico che finirà male.

  2. Scritto da cromwell

    Ma cosa ne pensa la corrente thailandese del PD (copyright Renzi)?