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Coordinamento per la Democrazia Costituzionale della provincia di Ravenna: il “Rosatellum” è incostituzionale

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Ieri, a Bologna, abbiamo presentato  alla stampa il ricorso che sarà presentato all’inizio della prossima settimana anche al Tribunale di Bologna, come in numerosi altri Tribunali di capoluogo di Regione. Un ricorso che ci auguriamo arrivi alla Corte Costituzionale, che nel caso più recente, nel 2017, riconobbe le ragioni da noi poste di incostituzionalità della legge elettorale detta Italicum. La successiva legge elettorale Rosatellum non risolve, in qualche caso aggrava, gli elementi di incostituzionalità. Un assurdo da noi ripetutamente denunciato e successivamente aggravato dal taglio del numero dei parlamentari. Il diritto delle cittadine e dei cittadini ad essere rappresentati in base al principio di uguaglianza subisce un gravissimo vulnus.

Forze politiche presenti allora e oggi in Parlamento cercarono  di convincere  chi vedeva con preoccupazione il taglio, con la promessa che, subito dopo, sarebbe stata messa a punto una nuova legge elettorale di impianto proporzionale. Non solo di tale legge non se ne è vista l’ombra, ma frequentemente sentiamo che non solo opinionisti, ma autorevoli parlamentari danno per scontato che si tornerà a votare con il Rosatellum.

Quindi, l’unica possibilità per chi, come noi, non si rassegna all’assurdo restando in silenzio, è percorrere l’unica strada praticabile, quella che – ci auguriamo – ci faccia arrivare, in tempi stretti, alla Corte Costituzionale. Esprimiamo anche un altro auspicio. Chissà che le forze politiche che fecero solenni promesse, non si accorgano del nostro ricorso e si muovano.

Fra le decine di cittadine e cittadini dell’Emilia Romagna che stanno depositando le firme per il ricorso, troviamo anche otto ravennati, di varie località della nostra provincia, Bagnacavallo, Cervia, Faenza, Ravenna. I loro nomi: Mirka Bettoli, Ombretta Cortesi, Mauro Conti, Stefano Kegljevic, Angela Manna, Gianluigi Melandri, Maria Paola Patuelli, Giovanni Piccinelli.

Con questa nostra nota trasmettiamo il Comunicato stampa messo a punto dopo la conferenza di ieri, che contiene informazioni assai importanti per le cittadine e i cittadini che vogliano orientarsi in una materia complessa ma decisiva per la salute della nostra democrazia costituzionale.

Chiediamo con forza alla stampa di  darci voce, sperando che il nostro messaggio possa trovare attenzione.

Maria Paola Patuelli – Portavoce Coordinamento per la Democrazia Costituzionale della provincia di Ravenna

Sarà depositato anche al Tribunale di Bologna il ricorso giudiziario contro la legge elettorale vigente – nota come Rosatellum – perché ritenuta incostituzionale

La vittoria del No al referendum costituzionale del 2016 e la bocciatura dell’Italicum da parte della Corte Costituzionale nel 2017, vicende entrambe segnate dal fondamentale contributo del CDC e degli avvocati coordinati da Felice Besostri, avrebbero dovuto avviare una nuova stagione politica.

Caratterizzata dall’impegno del parlamento e dei partiti a votare una legge elettorale ispirata a chiari e semplici principii: a) alle elezioni politiche si elegge il Parlamento e non il  Governo (da cui il primato della rappresentanza e del criterio proporzionale rispetto alla c.d. “governabilità”), B) il voto dei cittadini deve essere tendenzialmente uguale personale e diretto (da cui l’illegittimità del voto congiunto, delle liste bloccate e dei premi di maggioranza occulti ma evidenti, dato che il Rosatellum permette a liste che raggiungano il 30-35% dei consensi di diventare maggioranza assoluta . Peggio dell’Italicum !).

Si assiste invece ad un pericoloso marasma politico e istituzionale, nell’ambito del quale le scelte sulla legge elettorale vengono decise sulla base delle convenienze del momento e dei veti reciproci. Nemmeno le più solenni promesse – riguardanti  l’adozione di una nuova legge elettorale proporzionale ed il superamento della base regionale per l’elezione del senato –  avanzate prima del referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, sono state mantenute.

A fronte di questa  gravissima situazione  numerosi comitati di cittadini e avvocati, nuovamente coordinati da Felice Besostri – costituitisi in diverse regioni e città del paese – hanno deciso, sostenuti dal CDC nazionale, di presentare ricorsi giudiziari per chiedere alla Corte Costituzionale di dichiarare l’illegittimità di diverse norme del Rosatellum.    Anche in Emilia Romagna i Comitati raccolti attorno ai CDC di Bologna, Modena, Reggio E., Parma, Piacenza, Ravenna, Rimini, Forlì  – hanno raccolto  l’adesione di decine di ricorrenti al fine di depositare la prossima settimana avanti il Tribunale di Bologna, col patrocinio degli Avv.ti Mauro Sentimenti e Francesco Di Matteo, il ricorso contro il Rosatellum.

Riteniamo in questo modo di tutelare il valore del voto dei cittadini e così il ruolo del Parlamento – sede della sovranità popolare  nazionale – che verrebbe   invece ridimensionato da leggi elettorali come questa e dai progetti di autonomia regionale non solidale, tramite cui aumenterebbero le diseguaglianze territoriali e si realizzerebbe la rottura dell’unità della Repubblica.

I CDC di Bologna, Ravenna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Rimini, Forli

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